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sabato 7 marzo 2015

Disintossicazione: una crisi per guarire? (2° Parte)

Nella Prima parte su questo tema ho spiegato in generale quale può essere la manifestazione dell'inizio di una guarigione: una crisi, che si presenta con la riacutizzazione di sintomi o addirittura la comparsa di sintomi che non avevamo prima di inziare il cambiamento del nostro stile alimentare e/o più in generale dello stile di vita.

E' una reazione conosciuta nell'ambito delle cure naturali, è una vera e propria reazione di guarigione che durerà da pochi giorni ad alcune settimane in funzione della nostra costituzione organica e del livello di intossinazione che abbiamo accumulato nel tempo.
Il nostro corpo si darà da fare nell'eliminare ciò che ha accumulato in termini di tossine endogene ed esogene grazie all'apporto di nuova energia e nuove risorse idonee ad attivare le vie metaboliche che possono svolgere il compito: riattivare tutta le reazioni biochimiche interne che condurranno al ripristino di un organismo perfettamente funzionante.
Con qualche domanda e altrettante risposte cercherò di approfondire questo argomento che troppo spesso si dimentica, lasciando spazio a disperati abbandoni di stili di vita più salutari perchè si ignora l'esistenza di questi fenomeni che dobbiamo considerare positivi.
Quale tipo di manifestazioni si possono verificare? Come riconoscere la crisi disintossicante?
Tipicamente si potranno sperimentare esacerbazioni dei sintomi già presenti ma più spesso si possono provare brividi, stanchezza, nausea e cefalea, dolori articolari, dolori muscolari, diarrea, crampi, insonnia, congestioni delle mucose nasali e frontali, incrementodi  frequenza minzione, ipotensione, eruzioni cutanee, sintomatologia tipica dell'influenza, sbalzi di umore e anche calo di memoria.
Quale può essere l'intensità dei sintomi della crisi disintossicante?
Possono essere meno, uguali o più intensi dei sintomi della o delle patologie che ci affliggono e che hanno indotto ad approcciare un nuovo stile alimentare o di vita. Al termine del periodo di disintossicazione si sperimenterrà tuttavia un nuovo benessere ed in quel momento ci renderemo conto che abbiamo fatto la cosa giusta. Ecco perchè arrendersi di fronte ad una crisi di eliminazione di tossine è un atto irresponsabile. Si può anche supportare questo momento di difficoltà facendo un periodo breve di Digiuno (3-4 giorni) bevendo solo acqua Minimamente Mineralizzata (residuo fisso inferiore a 50 mg/l) dando preferenza ad acque naturali che hanno un pH superiore a 7 (come la S. Anna di Vinadio) o meglio ancora bevendo Acqua Alcalina Ionizzata (prodotta con appositi sistemi che non devono essere necessariamente degli apparecchi complicati e costosi).
Dal punto di vista mentale quali stati può procurare la crisi di disintossicazione?
Ritengo primariamente molto importante iniziare ogni percorso di cambiamento spinti da una grande motivazione e non con un atteggiamento da "chi subisce"  ancora prima di partire; un atteggiamento positivo è sempre molto gradito. Tuttavia, considerando che non siamo tutti uguali, qualcuno potrà sperimentare sconforto (non ce la farò mai è il pensiero ricorrente ma pericoloso!!), smarrimento ("mio Dio cosa sta succedendo!!? ) e anche ansia (" oh cavolo! cosa succederà andando avanti così?").

Tenendo presente che tutto ciò è assolutamente temporaneo, ci dobbiamo aspettare che tutti i sintomi che sperimenteremo, fisici e psichici, sono temporanei e che presto vedremo la LUCE e sperimenteremo la remissione dei sintomi ma anche qualcosa di POSITIVO: ad esempio una maggior sensibilità ed emotività, miglioramento del livello di attenzione, concentrazione e memoria, in generale più chiarezza mentale, che denotano un livello di avvenuta disintossinazione del sistema nervoso e del cervello.
E se si interviene ad esempio spegnendo i sintomi della crisi con dei Farmaci ? 
Questa è la cosa peggiore che potremmo fare: infatti introdurre farmaci in un organismo significa introdurre nuove tossine che dovranno comunque essere eliminate dal corpo, si potrà perciò assistere ad un prolungamento della crisi eliminativa, o magari ad uno spostamento da un tipo di sintomo ad un'altro.
Quali consigli si possono dare per prevenire le crisi di disintossicazione o per ridurne la sintomatologia?
Ai miei clienti suggerisco sempre di affrontare ogni cambiamento con gradualità, lasciando che il corpo si liberi dalle tossine lentamente ed eventualmente sopportando i sintomi che si manifestano in modo più lieve. Introdurre ogni cambiamento lasciando che il corpo reagisca e risponda adeguatamente ma senza spaventarsi di fronte ad ogni manifestazione che si presenta; sapendolo, si può accettare consapevolmente che ciò che sta succedendo avrà una fine e ci lascerà più liberi e più leggeri.
Lo consiglio caldamente, altrettanto come sconsiglio di iniziare un percorso e poi tornare sui propri passi, smettendo il cambiamento in atto; ognuno sarà un caso a sé, e si assiste anche a distanza di tempo a riacutizzazioni dei vecchi sintomi che poi spariscono e ricompaiono con sempre minor frequenza e minor acuità, finchè non ci saremo liberati di tutta la scorta di tossine che abbiamo tanto pazientemente messo da parte grazie ad uno stile di vita sbagliato e comunque non adeguato alla nostra costituzione.


Il senso di Libertà che proveremo dopo la, o addirittura "le", crisi di disintossicazione ci ripagherà del malessere che abbiamo sopportato durante tutto il periodo di transizione, magari già pensando al prossimo passo ... o al prossimo volo.





ECO COSMESI: AUTOPRODUZIONE CON ORSAY. Evento a Milano il 22 Marzo 2015.



Pubblico con entusiasmo le informazioni relative ad un evento che ritengo davvero importante per sostenere quegli stili di vita che secondo me sono già il Futuro
L'AUTO-PRODUZIONE di Cosmetici è un atto di amore verso se stessi e verso gli altri; oltre che ad essere un modo semplice e sostenibile per produrre formulazioni di vario genere con gli ingredienti essenziali e giusti per se stessi, è anche un modo per non sprecare e non dare modo ai circuiti industriali e commerciali di incrementare sprechi, rifiuti ed uso improprio di additivi.
Sono anche convinto che l'Auto-Produzione permette di introdurre nel tuo prodotto l'ingrediente più potente che permetterà, a chi lo userà, di avere benefici effetti ben oltre quelli desiderati: E' L'ENERGIA DEL TUO INTENTO, L'ENERGIA DELL'AMORE che dalla tua mente passa attraverso le tue mani e resterà nel prodotto ben oltre la fine del suo utilizzo.
Ecco di seguito ciò che trovi nella pagina Facebook ECO COSMESI - AUTOPRODUZIONE CON ORSAY dove troverai il pulsante per partecipare.
Evento organizzato da AIMA AYURVEDA e ORIETTA SABATINI esperta e insegnante di Auto-produzione di cosmetici.


 
"Eccoci finalmente alla giornata di autoproduzioni dedicata alla tanto sospirata, profumata e desiderata...PRIMAVERA!!!!!
In una piacevole e amichevole domenica avremo modo di scambiarci opinioni, idee, racconti pratici di quotidiana manualità e conoscenza.  
Impareremo ad autoprodurci : Tris olii antirughe, Spiegazione preparazione/utilizzo e proprietà dell'oleolito alla curcuma, Pomata ayurvedica alla curcuma, Crema viso Vit.C, Scrub viso, The bagno.  
Ad ogni partecipante verrà consegnata una dispensa con la descrizione dettagliata delle ricette proposte (e anche qualche variazione sul tema), oltre ad informazioni pratiche e di utilizzo delle materie prime e ci porteremo a casa le nostre piccole creazioni fatte, così da testarle immediatamente su noi stesse/i. La giornata vedrà una piccola pausa pranzo che potremo trascorrere insieme oppure ognuno potrà portarsi qualcosa da casa a proprio piacimento.
Sarà, come già accaduto negli appuntamenti passati, un modo per esplorare i molteplici doni che la natura ci regala, condividere con gli altri le nostre conoscenze e fare un piccolo percorso di consapevolezza alla semplicità in perfetta armonia con gli altri."

giovedì 5 marzo 2015

Disintossicazione: ecco perchè si guarisce con una "crisi" (1° Parte)

Molte persone che cambiano stile di vita e intraprendono un nuovo modo di alimentarsi, più sano e nutriente, si trovano spesso ad affrontare una situazione scoraggiante che possiamo definire "Crisi disintossicante".
La Disintossicazione è un processo messo in atto o ancor meglio programmato nel nostro organismo per liberarsi dalle tossine. In Naturopatia si parla di intossinazione per identificare un organismo che ha accumulato tossine provenienti sia dal metabolismo interno del corpo sia da una assunzione esterna da diverse fonti, alimentari e non.
Quando si intraprende un percorso di cambiamento del proprio stile alimentare a favore di un'alimentazione più nutriente e salutare, si è portati a pensare che il nostro corpo andrà ad iniziare un cambiamento che porti miglioramenti del nostro stato di salute, con diminuzione dei disturbi che fino a quel momento hanno condizionato la qualità della nostra vita e ci hanno indotti ad intraprendere una nuova strada.
Questa è l'aspettativa sulla quale iniziamo ad investire parte del nostro tempo, del nostro interesse e della nostra economia.
Non è difficile comprendere il significato di ciò che un'alimentazione più nutriente e salutare possa voler dire: per alimentazione salutare intendo tutto ciò che consapevolmente ingeriamo al fine di apportare al nostro organismo le risorse nutritive di cui ha bisogno per mantenersi nello stato di equilibrio che possiamo definire "Salute". E' ovvio quindi pensare che un'alimentazione salutare sarà quella che assolve a questo requisito minimo, ma necessario: saranno in linea di massima alimenti e bevande (acqua compresa) che contengono principi nutrizionali di cui il nostro organismo ha bisogno per espletare tutte le funzioni vitali per crescere, modellare, sostituire, distruggere e ricostruire, riparare, guarire, ecc., ecc.
Un'alimentazione carente di nutrienti e soprattutto di "nutrienti essenziali" è mediamente l'alimentazione che la maggior parte delle persone segue per fattori culturali e soprattutto mediatici: pensiamo alle informazioni che ci derivano dai mezzi di comunicazione di massa volti a soddisfare gli obiettivi delle multinazionali alimentari che nulla hanno a che fare con la Salute delle persone (parliamo di Pubblicità, pagata profumatamente ai mezzi di comunicazione come TV, Radio e Giornali per attrarre persone ad acquistare alimenti e bevande che raramente sono annoverabili sotto i termini di "nutriente" e "salutare").
Per anni, ma spesso quasi sempre per tutta la vita, ci si nutre con questi alimenti: cibo spazzatura o cibo non idoneo alla nutrizione umana; intendo quindi sia cibi industriali, carenti di nutrienti indispensabili, sia cibi che pur essendo considerabili "sani", prodotti artigianalmente, senza additivi o senza forzature, non sono adatti e non sono sopportabili da un meccanismo come il "corpo umano". Sono, ad esempio, le carni, i latticini, il pesce, i cereali lavorati e cotti, come la pasta, se non in generale tutti i cibi cotti.
Mi piace riassumere tutto ciò mediante un'espressione che indica una verità: siamo iperalimentati ma sottonutriti.

Bene, diciamo allora che dopo anni di alimentazione carente e non adatta a mantenere in salute il nostro corpo, decidiamo di cominciare a nutrirci in modo corretto, con alimenti ricchi di nutrienti come le Vitamine, i Minerali, gli Oligoelementi e gli Acidi grassi polinsaturi, Omega 3 e Omega 6. Il nostro corpo avvierà un processo di eliminazione di tutte le tossine che abbiamo accumulato per anni con uno stile di vita inadeguato; questa eliminazione può essere talmente massiccia che la si identifica come una vera e propria "Crisi", quasi come se i nostri disturbi o malanni si acutizzassero, e addirittura ne potranno comparire di nuovi.
Questa Crisi può anche spaventarci al punto da farci rinunciare a continuare sulla nuova strada, ma questa decisione è sicuramente quella più sbagliata. Interpretiamo questa reazione come una esacerbazione della malattia o una comparsa di malessere e disturbi che possono rendere insopportabile il continuare; ci spaventiamo all'idea che stiamo facendo dei danni al nostro corpo ma in effetti i danni li abbiamo già fatti ed ora stiamo correndo ai ripari.
A volte, ancora peggio:" prima, quando mangiavo schifezze stavo bene ed ora che mangio meglio mi sento male". Non sembra un paradosso?
In effetti lo è, ma come tutti i paradossi, anche questo nasconde qualcosa che è tutto il contrario di ciò che pensiamo e che ci sorprenderà.
E' l'avvio di un processo di guarigione, è l'inizio del nostro star bene.
Approfondisci con la 2° parte...

lunedì 2 marzo 2015

Il potere del Perdono

Il Potere del Perdono può diventare la chiave di successo per vincere una malattia fisica o mentale. Moltissime persone mantengono vivi dei rancori verso altre persone per fatti successi anche molti, molti anni prima. A volte purtroppo i fatti, a prima vista, possono dare ragione a chi non sa perdonare; pensate ad esempio ad una persona che ha subito una violazione fisica molto grave come uno stupro. Difficile pensare che si riesca facilmente a perdonare in un mondo come il nostro.
Ho vissuto personalmente esperienze di persone che da anni si rifiutavano di rivedere o parlare con propri fratelli o sorelle per fatti successi anche 30 anni prima, non ancora perdonati o lasciati andare, e sono persino morti senza più rivedersi.

Chi mantiene questi rancori che vengono vissuti come "non perdono" crede che il suo atteggiamento possa nuocere alla persona che non vuole perdonare; in realtà le persone che non vengono perdonate nella maggior parte dei casi non si curano affatto o magari si sono persino dimenticati della situazione che ha condotto al non essere ancora perdonati e nemmeno sanno che ancora non sono stati perdonati. Ecco perchè nella maggior parte dei casi "chi non perdona" è l'unico, o l'unica, a soffrire e a mantenere attivo uno stato di STRESS che l'ha portato magari a sviluppare una malattia fisica o mentale.
Attenzione, perchè queste situazioni possono condurre a veri e propri stati patologici anche molto gravi.
Oppure semplicemente si vive una vita intera con questo peso (che spetta solo a chi non perdona), si vive male e non si riesce a sentire la leggerezza della libertà dal rancore perchè in fondo c'è sempre qualcosa che "rode".
Proviamo a pensare anche a quelle situazioni dove il "non perdonare" si è radicato nella mente delle persone anche come fatto culturale di massa o collettivo: non facciamo fatica a ricordarci quante persone muoiono nel mondo a causa dell'incapacità di perdonare (pensiamo alle relazioni tra Israele e Palestina per fare solo un esempio). Spesso le persone che vivono al presente queste situazioni non hanno mai vissuto niente direttamente, eppure si accaniscono contro tutti e tutto ciò che per "cultura" gli è stato insinuato nella mente. E' una sorta di eredità del rancore verso altre persone che inizia a logorarti per il semplice fatto che sei parte di una comunità che "non perdona" a causa di una reiterazione di fatti che per un circolo vizioso non finiranno mai, a meno che una delle due parti non si rende conto che continuare nell'atteggiamento del "non perdonare" porterà solo sofferenza e che la guerra e cosa inutile; è indubbio che lo stato di stress in queste persone viene mantenuto costantemente vivo e come sappiamo, lo stress logora e spesso uccide.
La sofferenza da entrambe le parti sarà sempre alta e inevitabilmente porterà dolore fisico e psicologico.
L'incapacità di perdonare, in una persona, la possiamo riconoscere attraverso una qualche forma di rabbia o irritazione, oppure dal mantenere una certa distanza dalla persona o dalle persone che non si vogliono perdonare. 
Normalmente chi non riesce a perdonare non ammetterà mai di non essere capace di perdonare, troverà sempre un motivo per giustificarsi e giustificare il proprio atteggiamento: "io sono nel giusto e non ho alcun problema", ma in realtà c'è una situazione pendente che logora. Il semplice fatto di mantenere vivo il ricordo negativo e il "non perdono" sta causando o causerà problemi di salute; questa evoluzione infatti è strettamente legata allo stress, che notoriamente causa disturbi e malattie anche gravi.
Purtroppo però la Capacità di perdonare non è un dono comune né tantomeno di facile applicazione.
Il Perdonare ha a che fare con la Compassione, una delle virtù, o forse la virtù, principe delle filosofie Buddiste; aggiungo anche "non a caso". La conoscenza e la pratica costante della Compassione è la strada per superare ogni conflittualità e quindi anche per realizzare il Perdono con il quale possiamo porre fine alla nostra sofferenza (anche in termini fisici).

Addentrarsi nei meandri della filosofia Buddista non è qui possibile; ci sono tuttavia grandi Maestri Spirituali esistenti che dimostrano quanto la Compassione sia possibile persino nei confronti (anzi lo è a maggior ragione) del proprio nemico: Sua Santità il XIV Dalai Lama (reincarnazione del Budda della Compassione Avalokitesvara) è la prova vivente di quanto la Compassione sia la via più saggia e perpetrabile per sconfiggere la sofferenza. Saper giustificare, o trovare un perchè, al comportamento del tuo più grande nemico per il male che continua a farti, significa non aver nulla da dovergli perdonare, quindi sei libero dalla sofferenza.


Non è così semplice ma ho provato a spiegarlo in parole povere.
E se ci fosse un metodo o una tecnica energetica che può rimediare alla mancanza di capacità di saper perdonare? Se non siamo poi così avvezzi alla Compassione?
Il primo passo, forse il più difficile, è: riconoscere che non hai perdonato qualcuno, avere la consapevolezza che è rimasto qualcosa in sospeso che, in fondo, anche a tua insaputa, ti sta facendo soffrire o limita la tua vita.
Il secondo è volerlo fare.
Il terzo è conoscere le Tecniche energetiche che possono aiutarti.


Se non ne hai mai sentito parlare puoi leggere IL CODICE DELLA GUARIGIONE di Alex Loyd oppure THE TAPPING SOLUTION di Nick Ortner, due splendidi esempi di tecniche energetiche applicabili per la risoluzione di problematiche fisiche, emotive, psicologiche, relazionali e altro.
Ne parlerò più approfonditamente in altri articoli ad hoc, ma puoi cominciare a conoscerli.

giovedì 26 febbraio 2015

Depurazione del Fegato con il metodo Clark: una testimonianza rilevante

Vorrei condividere uno scritto che ho ricevuto recentemente via mail a testimonianza non solo dell'efficacia del metodo Clark per la pulizia del Fegato, ma anche della perseveranza necessaria affinchè il benessere che questa tecnica di depurazione apporta venga garantito nel tempo.
A volte i risultati sono immediati, come in questo caso, altre volte occorre più tempo e più applicazioni per vedere i benefici di questa depurazione.

Nel sito della Dr.ssa Clark se ne possono trovare molte ed è sempre motivante il fatto che le persone ti riportino direttamente i risultati che ottengono. In questa è particolarmente visibile il risultato, ma sono convinto che anche chi non ha problematiche così evidenti possa trovare grande sollievo e benessere da questa depurazione; gli stili di vita che facciamo non favoriscono una salute epatica tale da dimenticarci del nostro fegato, organo emuntore (filtro disintossicante) molto importante che se non funziona correttamente al 100% darà dei disturbi che non compariranno necessariamente entro i suoi confini, ma potranno presentarsi in molte aree del nostro corpo: intestino, plesso emorroidario, pelle, testa, ma solo per citarne alcune.
Ringrazio di cuore questa persona che mi ha inviato la sua esperienza che condivido con tutti i crismi della privacy: ho omesso una data per evitare ogni possibilità di riconoscere la persona, ma anche sostituito con i puntini altre parti espressive molto cordiali per le quali lo ringrazio nel caso mi leggesse qui.
Ecco cosa mi ha scritto:

"Rispondo un po’ in ritardo ai tuoi auguri comunque desideravo informarti che ho già fatto tre pulizie del fegato e che nella seconda (tra le migliaia di calcolini piccoli e medi) ho espulso anche una decina di calcoli grossi come olive denocciolate e di colore verde scuro quasi nero, probabilmente residenti da molto tempo in cistifellea. Inoltre ti informo che (lo scorso Dicembre) ho fatto una ecografia addominale (a due anni dalla prima) il risultato è stato molto incoraggiante: il fegato che nella prima risultava steatosico, voluminoso e duro al tatto e  con la cistifellea compressa piena di calcoli come ceci, e alcuni si vedevano fermi nel coledoco, a questo controllo il fegato risultava normale, privo di grasso e morbido al tatto, la cistifellea si vedeva nella sua interezza con ancora alcuni calcoli presenti, ma per un buon 70% risultava libera. Sono certo che questo Grande Risultato sia da attribuire alla Meravigliosa tecnica della Pulizia del Fegato. Grazie Dr.ssa Clarck.


Domani parto per la quarta Pulizia, ho deciso di seguire i suggerimenti della Drssa Clarck e di farne una al mese fino a pulizia completa, .......
........ ti aggiornerò, e spero al più presto di venire a conoscerti di persona a Lecco."
Ricordo comunque che per qualsiasi dubbio inerente la possibilità di praticare questa tecnica su se stessi, ci si può rivolgere ad un Medico Clark attraverso la sezione CONTATTI del sito Dr Clark Information Center.


martedì 17 febbraio 2015

Leucocitosi digestiva e alimentazione crudista (2° parte)

Ho già avuto modo di scrivere in merito a questo argomento nel mio post recente del 9/2/2015 intitolato "Leucocitosi digestiva: svelata la necessità di un'alimentazione Sana e Crudista".
Si tratta di un aumento del numero dei Globuli Bianchi nel sangue a seguito di ingestione di alimenti cotti e quindi denaturati dalla temperatura di cottura utilizzata in cucina. Questo aumento dura mezz'ora o poco più e torna alla normalità entro 2 o 3 ore.
Molto tempo fa fu studiato questo fenomeno, oggi è pressoché ignorato da tutti anche se la sua importanza andrebbe rivalutata alla luce delle numerose malattie o numerosi disturbi che nella nostra società stanno prendendo piede. Questo connubio tra assunzione di cibi cotti e malattie legate al sistema immunitario a mio avviso andrebbe preso in seria considerazione per cercare la vera causa di queste malattie: pensiamo ad esempio a tutte le malattie allergiche e quelle autoimmuni. Non mi addentro molto nell'argomento, ma basti pensare ad un solo fatto: l'attivazione del sistema immunitario di fronte a innumerevoli "antigeni" può predisporre il nostro organismo ad attaccare sia specifiche porzioni del nostro corpo simili agli antigeni creati dalla cottura (malattie autoimmuni) sia numerosi altri antigeni provenienti dall'esterno attraverso la respirazione o l'alimentazione (allergie).
Il medico svizzero Kouchakoff che, come ho scritto nel mio articolo precedente , aveva studiato a fondo questo fenomeno, al termine del suo lavoro aveva tratto conclusioni molto precise:
1) L'ingestione di prodotti crudi non scatena il fenomeno della Leucocitosi digestiva
2) Dopo un pasto di cibo cotto i Globuli bianchi aumentano ma possono presentarsi delle vere e proprie alterazioni della "formula leucocitaria"

3) Ogni alimento ha una caratteristica temperatura critica che variando fra 87 e 97 °C provoca alterazioni della formula leucocitaria. Se la leucocitosi non si altera significa che la temperatura critica non è stata raggiunta.
4) Se si mangiano cibi cotti che hanno raggiunto la loro temperatura critica, si può evitare la leucocitosi mangiando contemporaneamente lo stesso cibo crudo
5) La leucocitosi causata da prodotti cotti a pressione superiore a quella atmosferica (pentola a pressione, autoclave per cibi in scatola) non può essere corretta mangiando cibi crudi
6) Non è possibile evitare la leucocitosi prodotta da cibi industriali ma si può evitare l'alterazione della formula leucocitaria mangiando cibi crudi contemporaneamente.
7) Per mantenere la composizione del sangue nei limiti fisiologici occorre masticare contemporaneamente i cibi cotti con i cibi crudi
8) Essiccare alimenti freschi a basse temperature, conservare con sale e affumicare sono pratiche che non comportano produzione di alimenti che alterano la leucocitosi.
Sulla base di questi principi si possono formulare alcuni utili consigli al fine di evitare l'affaticamento del corpo provocato dalla Leucocitosi digestiva:
A) Mangiare cibi naturali e crudi
B) Cuocere i cibi naturali evitando di raggiungere la loro temperatura critica
C) Mangiare cibi crudi e cibi cotti o industriali contemporaneamente e masticandoli insieme.
E' chiaramente utile evitare di cibarsi con alimenti industriali che possono contenere (e in gran parte le contengono) sostanze chimiche addizionate per svariati motivi (conservanti, dolcificanti, acidificanti, coloranti, addensanti, ecc.) ma occorre tenere presente che in generale se in un pasto consumiamo abbondanti quantità e varietà diverse di cibi crudi, limitandoci a consumare minori quantità di cibi cotti (non industriali) possiamo sicuramente ridurre i pericoli della leucocitosi digestiva che mediamente nella popolazione che si alimenta in modo convenzionale si manifesta almeno 3 volte al giorno con possibili conseguenze negative sulla stabilità del sistema immunitario.
La cosa migliore rimane comunque un'alimentazione a base esclusivamente di cibi crudi masticandoli in modo adeguato.



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domenica 15 febbraio 2015

Olio di Oliva: ma quanto mi costi?

La domanda non serve a metterti alla prova sulle tue conoscenze in merito ai prezzi degli Oli Extra Vergini di Oliva (EVO).

Ci hanno detto che quest'anno le coltivazioni di olive non hanno dato i "frutti" sperati: la stagione è andata male per via del tempo "infame" (così si dice) a causa del quale moltissimo produttori agricoli hanno dovuto gettare la spugna.
Magri raccolti e magri guadagni? Per quanto riguarda i magri raccolti italiani, ci può stare! Sappiamo quanto piovoso sia stato il tempo in Italia e quanto questo abbia potuto influire sulla qualità e quantità di drupe lavorabili per ottenere un prodotto finale di buona qualità. Nutro invece dubbi sui magri guadagni. Quanti si saranno arrangiati a recuperare olive dall'estero e spremerle nei frantoi italiani? Quanti avranno recuperato Olio pronto dall'estero e lo avranno imbottigliato in Italia?
In tutto questo, quanto la qualità dell'Olio che è arrivato sulla nostra tavola può essere considerata tipica dell'EVO prodotto in Italia da Olive italiane e frantoi italiani?
Ecco perché credo che avere a disposizione un Olio Extra Vergine di Oliva di ottima qualità (inutile che dica Biologico e di Prima spremitura vero?) non sia privilegio per molti. Avere la certezza che l'Olio che hai tra le mani è un EVO Bio e Spremuto a freddo è essenziale ma non è un gioco da ragazzi; se conosci direttamente il produttore forse ce la puoi fare, ma se ti affidi ai canali convenzionali del mercato ... buona fortuna!
E' anche difficile scoprire se l'Olio che si ha tra le mani è originario del nostro Paese. La normativa Europea consente di non esprimere in etichetta l'origine degli Oli di Oliva ed EVO (vedi testo in fondo, tratto dal sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali)
E se la fortuna ti assiste puoi trovarti in cucina un vero EVO Bio senza aver badato a spese.
Si dice: poco ma buono.
E adesso?
Dopo tanta fatica per aver trovato e comprato l'insperato Extra Vergine succo di olive coltivate in Italia, imbottigliato a poche ore dalla spremitura in bottiglia di vetro scuro e con il minimo residuo di aria all'interno della bottiglia, spremuto a freddo, Biologico certificato, ecco che ci apprestiamo a distruggere tutto!
Avere in casa un EVO dalle caratteristiche sopra descritte non basta; non basta averlo pagato un piccolo patrimonio per assicurarsi tutti i suoi principi nutritivi; adesso occorre averne cura come se fosse un bambino.
Che ne dici di usare quest'olio per una splendida frittura? Inorridisco solo a pensarci! Eppure si dice che il miglior olio per frittura è l'EVO. Va bene, ho esagerato, nessuno userebbe un tale gioiello per una frittura. Bisogna però sapere che anche l'EVO come tutti gli oli non va mai scaldato oltre i 40°C.
Ne ho parlato nel mio articolo molto cliccato IL SOFFRITTO CON L’OLIO? NO GRAZIE
 
Ogni olio è un bene prezioso che la natura ci mette a disposizione per sfruttare appieno i suoi principi nutrizionali; quindi ogni olio va consumato assolutamente crudo ed in quantità moderata.
Ecco perché possiamo permetterci di acquistare un olio sano e vivo anche a prezzi ragionevolmente e relativamente alti: non dobbiamo assolutamente sprecarne neanche una goccia uccidendolo con il calore e consumandone troppo a scapito degli effetti benefici che porterebbe con sè.
L'olio vegetale va sempre messo sul cibo a crudo, solo così potremo dire di non aver pagato troppo anche il miglior Olio Extra Vergine di Oliva Biologico Italiano spremuto a freddo.



Indicazione dell'origine in etichetta
L'indicazione dell'origine in etichetta per gli oli di oliva vergine ed extravergine rimane al momento una indicazione facoltativa, come stabilito all'art. 4 del Reg. (CE) 1019/02.
La designazione dell'origine è costituita dall'indicazione di uno Stato Membro o dalla Comunità o da un Paese Terzo - secondo le disposizioni applicative stabilite dal decreto 14/11/2003 che prevede, fra l'altro, il riconoscimento dell'impresa da parte dell'Ufficio regionale competente.
Inoltre è possibile designare, a livello interno,  i prodotti che beneficiano di una denominazione di origine protetta (DOP) o di una indicazione geografica protetta (IGP) a norma del Reg. (CE) 510/06.

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/750