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mercoledì 18 novembre 2015

CAMPAGNE DI PREVENZIONE? NO, PUBBLICITA' ACCHIAPPA PAZIENTI

E' in corso un'azione mediatica che pubblicizza Campagne della Salute, con controlli gratuiti: SONO CAMPAGNE ACCHIAPPA-PAZIENTI. Servono per reclutare persone che consumino farmaci, sulla base di controlli e risultati che inventano Malattie inesistenti.
Si organizzano campagne come "Giornata mondiale  del Diabete", "Settimana nazionale dell'Osteoporosi", "Mese dell'Ipertensione", "l'Anno dell'Ictus", cui aderiscono società scientifiche, studi medici privati e farmacie. Si allestiscono Gazebo nelle piazze, spazi nei centri commerciali e pubblicità televisiva e radiofonica, invitando ad effettuare controlli il più delle volte GRATIS, lo specchietto delle allodole infallibile!!
Avevo affrontato l'argomento a Giugno del 2013 con il mio articolo MACULOPATIA: IL BUSINESS DELLA DEGENERAZIONE. In realtà queste sono vere campagne fatte appositamente a favore degli interessi ... delle industrie Farmaceutiche. 
Nel numero 297 di Novembre 2015 della rivista di Altroconsumo (www.altroconsumo.it), famosa associazione per la tutela dei consumatori, ho letto un bellissimo articolo che richiama questa abitudine mediatica che serve a catturare e creare nuovi malati che saranno i prossimi consumatori di farmaci inutili se non addirittura dannosi.
Il complotto viene preparato a regola d'arte e con lo scopo ultimo di incrementare le vendite di farmaci e arruolare nuovi malati, i futuri sostenitori delle vendite di determinate specialità farmaceutiche che il più delle volte non servono a chi si vede diagnosticata una qualche malattia grazie all'adesione alla "TAL campagna di prevenzione."
Nell'articolo di Altroconsumo, intitolato "CURARE GLI INTERESSI", si fa una sintesi del contenuto nei seguenti due punti:
1) "Le campagne di prevenzione sono spesso un modo per vendere malattie a persone sane preoccupate"
2) "L'industria Farmaceutica coinvolge attivamente specialisti che inventano nuovi disturbi, medici che scrivono ricette e mezzi di informazione che diffondono le novità".
Questo gioco fa leva sulla PAURA, che molti hanno, di essere malati pur sentendosi bene.
Niente di meglio e più attraente che offrire gratuitamente un controllo medico per renderti schiavo per sempre del consumo di un farmaco. 
Questa non è prevenzione! E' un mezzo subdolo per vendere farmaci e innalzare i ricavi nei bilanci delle Big Farma.
Ricordiamoci che l'Industria Farmaceutica spende molto di più nel Marketing che in Ricerca (si parla di un rapporto di 2 a 1, il 200%).
Dietro a queste campagne di prevenzione c'è sempre uno sponsor e, se affiniamo le nostre capacità investigative, vedremo che questo "benefattore" è sempre un'industria Farmaceutica, un produttore di apparecchiature sanitarie o di un fornitore di servizi per il malato (e molto spesso sotto sotto è sempre una Big Farma che la fa da padrona).
Ecco come funziona il meccanismo di  reclutamento e creazione di nuovi malati e quindi pazienti, descritto nell'articolo di Altroconsumo, sul quale mi trovo daccordissimo:
FASE 1: si presenta un problema di salute, mediante una campagna, sottolineandone la gravità nel caso si fosse afflitti e la necessità di intervenire al più presto; quindi lo si descrive più grave di quello che è e si pompano i dati sulla diffusione del disturbo.
FASE 2: si suscitano paure, come il rischio che molte persone non sanno di avere i il disturbo oggetto della campagna di "prevenzione".
FASE 3: si sottolinea l'importanza di una diagnosi precoce, spingendo le persone a sottoporsi a visite ed esami, spesso gratuiti e sponsorizzati appunto da occulti affaristi della salute.
FASE 4: la soluzione al problema riscontrato c'è già e si tratta ovviamente di un FARMACO, un INTEGRATORE o un INTERVENTO che il più delle volte risolverebbero il problema.
Alla fine chi resta intrappolato nella rete diventa un nuovo paziente, un nuovo consumatore di farmaci il più delle volte inutili e vi rimarrà per tutta la vita vittima e schiavo del SISTEMA SANITARIO e delle Lobbies del Farmaco.
Attenzione quindi, la prevenzione è tutt'altra cosa!

sabato 7 novembre 2015

CARNE CANCEROGENA: CHIARIAMOCI UN PO' LE IDEE

Di fronte ad una notizia di tale portata è importante che non restino in sospeso domande non risposte; questo è importante per avere le idee ben chiare ed essere sicuri di affrontare la situazione con consapevolezza.
Si tenga presente che il gruppo di studio Internazionale che ha elaborato le conclusioni di centinaia di studi scientifici sul tema "rapporto consumo di carni e cancro" era costituito da 22 membri di 10 stati diversi.
Il tutto è partito dalle osservazioni rilevate un po' in tutto il mondo, dove si era preventivamente evidenziato che le percentuali di cancro aumentavano in rapporto ad un aumento del consumi di carni rosse e carni lavorate. Ragion per cui fu deciso di approfondire le ricerche allo scopo di determinare se effettivamente alcuni tipi di cancro potevano essere associati ad un maggior consumo di questi prodotti. Le conclusioni che sono state tratte dal Comitato Internazionale sono state tali per cui le raccomandazioni dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha ritenuto opportuno divulgare le informazioni a scopo precauzionale e protettivo della salute pubblica, e questo perché nel mondo il consumo dei prodotti a base di carni sono in aumento anche nelle classi sociali medio-basse. Ciò significa che in fatto di salute il futuro dell'umanità si prevede poco roseo.

QUALI SONO I PRODOTTI SOTTO ACCUSA?
Per prima cosa i prodotti che sono stati presi in considerazione dallo studio dell'IARC sono le Carni Rosse e le Carni Lavorate:
1) Carni rosse: sono tutte le carni dei mammiferi che solitamente finiscono la loro esistenza nei macelli, vale a dire carni Bovine, Suine, Ovine, Caprine ed Equine (Manzo, Vitello, Maiale, Agnello, Montone, Capra, Cavallo). Ci sono "macellai" che ti dicono che la carne di maiale non è carne rossa (e qui si comincia a fare i furbi!)
2) Carni Lavorate: si tratta dei prodotti a base di carni prevalentemente di Manzo e Maiale che vengono lavorate industrialmente per dare loro un determinato sapore e/o per migliorarne la conservazione nel tempo. Anche i processi di salatura, affumicatura, fermentazione e stagionatura sono nella lista delle lavorazioni  che mettono a rischio il prodotto. Tipici esempi di questi prodotti sono senza dubbio wurstel, prosciutti, salami, salsicce, (in Italia anche zamponi, cotechini, ecc. ), carne in scatola, carne secca (in uso per lo più in altri paesi, anche se europei). In linea di massima ogni prodotto a base di carne, preparato e anche già cucinato con salse e quant'altro rientra in questa categoria.
Teniamo presente che nonostante le carni di cui si parla siano principalmente quelle di manzo e maiale, nelle "carni lavorate" vengono spesso introdotti anche altri tipi di carni rosse, pollame, frattaglie e anche il sangue (e qui mi viene spontaneo un BLEAH! )

VI SONO METODI DI COTTURA PARTICOLARMENTE PERICOLOSI?
Nonostante non siano state date particolari indicazioni su questo aspetto, sicuramente tutti i metodi di cottura ad alta temperatura sono sotto accusa (grigliate, arrosti e tutti i metodi che comportano il contatto dell'alimento con alte temperature, quindi anche "alla piastra"); alle alte temperature si formano infatti sostanze cancerogene come gli idrocarburi aromatici policiclici e ammine aromatiche eterocicliche, che è stato dimostrato essere di per sé cancerogene.
Dato che queste sostanze si formano anche dalla carbonizzazione di altri alimenti, il metodo di cottura non è in realtà associato ai risultati ottenuti dallo studio dell'IARC.
Ricordiamoci comunque che qualsiasi cibo/prodotto alimentare "bruciato" e quindi "marrone" racchiude un potenziale di cancerogenicità se viene assunto (anche il Caffè), proprio per la presenza di sostanze cancerogene che si formano alle alte temperature.
Sebbene cibarsi di carni crude possa escludere l'interferenza della cottura, si devono tenere presenti tutte le problematiche legate al consumo di prodotti crudi (parassiti, microrganismi).
Di fatto le raccomandazioni dell'IARC non pongono in primo piano le alterazioni dovute alle cotture.

CLASSIFICAZIONE DELLA CANCEROGENICITA' DELLE SOSTANZE
La classificazione della cancerogenicità delle sostanze per l'uomo è riportata nella seguente tabella:
Le Carni rosse sono state classificate  nel Gruppo 2A: PROBABILMENTE CANCEROGENE PER L'UOMO: significa che questa classificazione è stata fatta sulla base di studi epidemiologici il cui risultato mostra associazioni positive tra "IL MANGIARE CARNE ROSSA" e la comparsa del "CANCRO" nei mangiatori di carni: si tratta in questo caso di CANCRO del COLON-RETTO. E' stata evidenziata anche una correlazione con il cancro al PANCREAS e alla PROSTATA.
Non c'è una correlazione diretta e meccanica tra le due cose, c'è una relazione positiva tra esposizione all'agente (Carne rossa) e cancro del colon-retto, ma non si possono escludere altre motivazioni.
Le Carni Lavorate sono state invece classificate nel Gruppo 1: CANCEROGENE PER L'UOMO; siamo allo stesso livello del FUMO di Tabacco e dell'AMIANTO: significa che le carni lavorate hanno lo stesso potenziale di cancerogenicità, ma non significa che sono pericolose come il Fumo e l'Amianto. In questo caso si tratta di CANCRO del COLON-RETTO e ci sono associazioni, con evidenza non definitiva, anche per il cancro allo STOMACO.

I NUMERI 
Si stima che i decessi dovuti al consumo di Carni lavorate sia di 34.000 all'anno; per le diete ricche di carni rosse si stima che possano procurare attorno ai 50.000 decessi all'anno. Se si confronta questo numero con quello associato al Fumo (1 Milione), al consumo di Alcool (600.000) e all'Inquinamento (200.000), sembra che la cosa non possa destare preoccupazione, ma 50.000 persone ogni anno muoiono a causa dell'eccessivo consumo di CARNI.
Certo, TUTTO E' RELATIVO! Che dire allora dei decessi per MALASANITA' che solo negli STATI UNITI D'AMERICA raggiungono il cospicuo numero di 780.000 all'anno!?
Altri numeri: 50 g di carne lavorata consumata ogni giorno viene associata ad un rischio di Cancro al Colon-Retto aumentato del 18%; se venisse confermata l'associazione Cancro-Carni Rosse il rischio di vedersi comparire un Cancro al Colon-Retto mangiando 100 g di carne rossa al giorno, aumenta del 17%.
DUNQUE, MANGIARE O NO CARNE?
Io credo che qualsiasi alimento che in qualche modo possa mettere a rischio la nostra salute, dovrebbe essere EVITATO, per il semplice fatto che se un cibo compromette la salute dell'Uomo, significa che non è adatto all'alimentazione umana. Ma se mangiandone poco o saltuariamente non compromette in modo evidente la salute, comunque mette a dura prova gli equilibri vitali che prima o poi in qualche modo ne soffriranno se il consumo di "Alimenti Cattivi" non viene abbondantemente compensato con "Alimenti Buoni".
Il mio consiglio, al di là di ogni aspetto etico verso la vita degli animali che comunque porta il suo PESO, è quindi quello di evitarli, soprattutto EVITARE ASSOLUTAMENTE LE CARNI LAVORATE.

martedì 3 novembre 2015

ALLARME CARNI LAVORATE E CARNE ROSSA: COSAFARE?

LA NOTIZIA ALLARMANTE: LE CARNI ROSSE ED I DERIVATI INDUSTRIALI SONO CANCEROGENI
La recente notizia circa la cancerogenicità della carne, divulgata attraverso tutti i mezzi di comunicazione di massa (TV, Radio, Giornali) e Social Network (Facebook, Twitter, ecc.) ha lasciato a bocca aperta un po' tutti.
Coloro che non avevano mai avuto alcuna informazione a riguardo si sono visti piovere addosso una novità non proprio piacevole e sicuramente per i consumatori di carne è stata un'informazione abbastanza scioccante. Queste persone non avevano mai sentito parlare dell'ormai famoso libro divulgativo "THE CHINA STUDY" di T. Colin Campbell e neanche avevano mai partecipato ai miei corsi formativi "Medici di Se Stessi", dove la relazione carne/cancro viene trattata ampiamente; queste persone sono quelle che vivono la loro vita in discesa, o sull'onda delle loro abitudini consolidate e, non avendo interesse specifico in quanto ancora non affette da patologie particolarmente gravi, non hanno mai avuto modo di apprendere informazioni di tale portata. Chi invece ha avuto già l'opportunità di imparare a convivere con determinate patologie, non è certamente mai stato informato dal proprio medico o dagli ambienti Sanitari tanto spesso frequentati.
Coloro che invece (io per primo!) già avevano confidenza e cognizione ben radicata degli effetti dannosi del consumo di carni rosse e derivati (Vegetariani, Vegani, cultori della Sana Alimentazione), sono rimasti a bocca aperta perchè si sono subito resi conto che qualcosa di grosso è successo o sta succedendo (quale equilibrio di relazioni tra le Istituzioni scientifiche e le Industrie Alimentari e Farmaceutiche si è mai rotto? Potrebbe essere un gioco al rialzo?).

LA FONTE INFORMATIVA
La FONTE della notizia è una fonte autorevole: THE LANCET Oncology, una prestigiosissima e rispettatissima rivista scientifica di portata internazionale sui cui contenuti nessuno al mondo osa avanzare qualsiasi dubbio.
I contenuti dell'articolo pubblicato e delle informazioni divulgate sono veramente allarmanti per tutti: assidui consumatori di carni e derivati, produttori, allevatori, rivenditori e tutte le pedine dell'enorme "catena" che fa fronte all'inverosimile richiesta di tali prodotti. Basti pensare che nel mondo ogni anno vengono MACELLATI 296 MILIONI DI BOVINI e 1,4 MILIARDI DI SUINI, per capire quanto panico possa aver destato l'articolo di The Lancet Oncology.
Non è solo a rischio la Salute umana ma anche un business enorme: faremo davvero fatica a capire quale delle due cose risulti più importante per tutti i Governi degli Stati del mondo, anzi, per la maggior parte delle popolazioni sarà davvero impossibile saperlo.

QUALI POSSIBILI REAZIONI
Per ogni singola persona la Salute rappresenta un bene prezioso e su questo non possiamo avere alcun dubbio. Molti, al suono di questa sveglia (l'allarme carne cancerogena intendo), faranno "dietro front" e finalmente faranno quello che da tempo stavano pensando di fare: eliminare completamente il consumo delle carni e dei loro derivati industriali.
Le ragioni fondamentali per cui questa scelta possa essere considerata corretta sono diverse; proviamo a prenderne in considerazione alcune che ritengo basilari:
1) la carne non può essere alla base dell'alimentazione umana e questo è ormai innegabile: l'uomo non è per natura carnivoro, NON E' ONNIVORO ma è frugivoro (dovendosi nutrire di frutti, semi e vegetali). Il consumo di cibi diversi da questi ultimi deve essere considerato a carattere "opportunistico", discontinuo e in casi rari.
2) la maggior parte della carne è prodotta da allevamenti intensivi di animali che, per necessità salutari degli allevamenti o per semplice volontà di forzarne la crescita, vengono trattati con ormoni e farmaci che si ripercuotono sulla salute dei consumatori finali;
3) le carni rosse, soprattutto, ma come tutte le proteine animali e non, sono alimenti che acidificano il corpo umano e l'acidosi fisiologica è la causa primaria di tutte le malattie, in quanto mette l'organismo in condizioni sfavorevoli di EQUILIBRIO ACIDO-BASE (equilibrio vitale) tanto da comprometterne l'intero funzionamento. E' anche noto che le cellule cancerose si sviluppano e vivono rigogliose in ambiente acido mentre soccombono in ambiente anche leggermente alcalino (o basico). Per saperne di più su questo argomento si leggano gli articoli in questo Blog e soprattutto QUESTO .
4) i derivati ed i preparati industriali delle carni contengono sostanze chimiche, additivi necessari per la preparazione e la conservazione nel tempo; queste sostanze si aggiungono a quelle che sono già contenute nelle carni  per i motivi spiegati al punto 2);
5) le cotture spinte (griglia, arrosti, fritti, ecc) arricchiscono le carni (ma non solo) di ulteriori sostanze la cui cancerogenicità è dimostrata scientificamente (antraceni, benzopireni, acroleine, ecc.)
DUNQUE, COSA SI PUO' FARE?
Se fossi un consumatore di carne cosa farei? Che cosa è possibile fare per affrontare al meglio una scelta alimentare che in questo momento può mettere in crisi un consumatore di carne?
1) NON IGNORARE i contenuti dell'informazione che è stata divulgata. Ignorarlo o sminuirne i contenuti sarebbe stupido da parte di chiunque; sicuramente molti lo faranno e se ne prendono la responsabilità piena nei confronti degli sviluppi futuri della loro salute. L'atteggiamento è molto comodo: "non faccio nulla, tanto sono i soliti allarmismi e tra poco nessuno ne parla più". Ok, ma le carni rosse e i derivati continueranno sotto sotto a produrre tanti cancri anche se vogliamo ignorarlo.
2) RIDURRE DRASTICAMENTE IL CONSUMO DI CARNI E DERIVATI. La miglior cosa è proprio questa! Non sto dicendo di non mangiare più carni, anche se facendolo mi sentirei di aver sostenuto la causa di tutti i Vegani (come me) che, anche per ragioni etiche e di sostenibilità, hanno deciso di non consumare più carni né proteine animali di altro genere. Non lo faccio (e le associazioni Vegane non me ne vogliano) perchè chi mangia carne può continuare a farlo a determinate condizioni: uso saltuario e consumo di prodotti di qualità, Biologici e da allevamenti non intensivi, limitandosi al consumo di carni fresche e non di prodotti conservati e industriali.
3) RIVALUTARE CON ATTENZIONE UN MAGGIOR CONSUMO DI PRODOTTI VEGETALI (frutta e verdura) FRESCHI ed in gran parte crudi, al fine di assicurarsi un buon equilibrio fisiologico acido-base che è il fondamento per una salute di ferro.
Questa posizione penso che possa essere il miglior compromesso tra i due estremi che in questo momento possono mettere in crisi persone ed economie, ma ci tengo a precisare che la SALUTE della gente deve stare sempre e comunque al PRIMO POSTO di attenzione ed interesse.