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martedì 6 febbraio 2018

Antibiotico resistenza: un aggiornamento da OggiSalute.


Nel momento in cui il timore per la diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici “suscita un giustificato allarme, è bene ripartire, per così dire, dai fondamentali”. Lo suggerisce il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), senatore Andrea Mandelli. “Nei giorni scorsi il National Institute for Clinical and Healthcare Excellence (Nice) britannico ha pubblicato le nuove linee guida per il trattamento delle angine, cui di solito ci si riferisce come ‘mal di gola’, dicendo a chiare lettere che il ricorso agli antibiotici è inutile. In primo luogo perché nella maggioranza dei casi anche faringiti e tonsilliti sono dovute a virus e non a batteri – precisa – e poi perché, anche quando si tratta di infezioni batteriche, il ricorso all’antibiotico cambia di poco l’evoluzione del disturbo”.
“Se generalmente i sintomi si risolvono in 7 giorni, con l’assunzione del farmaco, dicono gli studi, il decorso si abbrevia di poche ore. In compenso si corre il rischio di selezionare una popolazione batterica capace di sopravvivere all’azione dell’antibiotico”, afferma Mandelli. Il Nice, quindi, ha raccomandato di ricorrere ad antinfiammatori e analgesici per contrastare i sintomi dolorosi, medicinali che sono disponibili anche senza ricetta.
“Il messaggio è semplice: anche se si ha in casa un antibiotico avanzato da una precedente occasione, assumerlo in queste circostanze è inutile e anzi controproducente, così come non ha senso insistere con il medico o il farmacista per ottenere questi medicinali, che sono dispensabili solo dietro prescrizione. Poi è evidente che, se la situazione peggiora – puntualizza Mandelli – il disturbo si prolunga oltre i 7 giorni o ai sintomi locali si aggiunge una situazione di malessere generale, è fondamentale ricorrere al medico. Questi possono sembrare episodi di importanza minore, ma è proprio dall’impiego scorretto degli antibiotici per condizioni molto diffuse che viene alimentato il fenomeno dei cosiddetti superbatteri”.
(Fonte: Adnkronos)

giovedì 25 gennaio 2018

TUMORE E NUTRIZIONE: un legame riconosciuto. Parliamo di Prevenzione.

"La nutrizione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della patologia oncologica. Molti studi hanno ormai dimostrato che il 30% dei tumori sono attribuibili a fattori alimentari. Il sovrappeso, l'obesità, le cattive abitudini alimentari ed una scarsa attività fisica sono fattori strettamente correlati con lo stile di vita che possono essere modificati per ridurre l'incidenza di patologie neoplastiche.
La riduzione del proprio peso corporeo in caso di sovrappeso o obesità, è un obiettivo primario per la popolazione sana o ex-oncologica che desidera intraprendere un percorso di prevenzione.
Nel caso di pazienti in trattamento attivo, invece, è necessario mirare alla prevenzione e alla cura della malnutrizione. Spesso la prima espressione dell'alterazione dello stato nutrizionale è la perdita di peso che può peggiorare la tolleranza alle terapie, sia chirurgiche che chemio-radioterapiche.
Inoltre durante o dopo i trattamenti, può essere necessario seguire un'alimentazione specifica in relazione a sequele date dalle terapie o effetti collaterali nutrizionali causati da interventi chirurgici.
Ridurre la perdita di peso, mantenendo un peso corporeo costante e un corretto stato nutrizionale, permette di rispondere meglio sia alle terapie oncologiche che allo stress di un intervento chirurgico"
Chi direbbe che quanto scritto qui sopra sia estratto da un volantino distribuito allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia)?
Senza troppi mezzi termini si legge chiaramente che l'Alimentazione ha a che fare con la capacità non solo di prevenire il cancro ma anche di supportare le terapie eventualmente già in corso, e anche gli strascici di interventi chirurgici eseguiti a causa del cancro.
Al di là di questa piccola finestra che viene aperta ufficialmente anche allo IEO sul legame tra Tumori e l'Alimentazione, è ormai accettato in maniera molto più vasta e panoramica che l'Alimentazione gioca un ruolo determinante nello stato di Salute in generale, tanto che nell'Istituto fondato dal Prof. Umberto Veronesi si è messo a disposizione uno specifico servizio di Nutrizione che si occupa di predisporre specifiche diete alimentari per ogni tipo di paziente. Peccato che questo servizio sia a pagamento, ovvero solo per chi può permetterselo e per chi lo richieda specificamente.
Questo dovrebbe essere un servizio a carico del Sistema Sanitario Nazionale affinchè tutti i malati ne possano usufruire ed essere addirittura una parte integrante del percorso di cura e di ripristino della salute del paziente.
Il Prof. Veronesi stesso, fautore della dieta Vegetariana e Vegana come stili alimentari legati alla Salute dell'individuo, ha creduto fortemente in questo connubio indelebile tra salute e nutrizione, tanto da realizzare questo servizio nel suo istituto.
Il Prof. Berrino, che ha concluso la sua carriera all'Istituto dei Tumori di Milano, ne è uscito con un bagaglio di conoscenze che fanno della Sana Alimentazione il baluardo di eccellenza per la prevenzione dei tumori.
Visto che parliamo di Prevenzione, è d'obbligo un chiarimento dell'argomento rispetto al mio punto di vista.
Quando si parla di prevenzione si è soliti pensare che la prevenzione sia legata allo svolgimento di determinate analisi mediche atte a scoprire il più precocemente possibile eventuali alterazioni dello stato di salute, eventuali patologie. La classe Medica è solita dire che quanto prima si scoprono determinate malattie e tanto meglio e prima si può intervenire. Ma come? Ovviamente con i metodi che sono tipici della Medicina convenzionale: terapie farmacologiche e terapie chirurgiche. In termini che più mi si addicono non è certo questa la vera prevenzione; piuttosto è una scoperta precoce di Sintomi oggettivi (ossia determinati mediante analisi cliniche) con conseguente intervento terapeutico convenzionale.
La vera Prevenzione è invece quella che ci permette di non far emergere nessun sintomo e quindi, secondo la medicina convenzionale, nessuna malattia. La vera Prevenzione è quella che ci permette di mantenere inalterato lo stato di Salute e tenere lontano la Malattia.
La vera Prevenzione si fa con uno STILE DI VITA sano, o meglio idoneo alla nostra persona, al nostro CORPO e alla nostra MENTE, come al nostro SPIRITO, le unità inscindibili che sono alla base della nostra VITA.
Non c'è da restare stupiti quindi se io, come molti altri, pongono l'ALIMENTAZIONE alla base della salute e quindi come unico mezzo di Prevenzione vero e proprio; a mio avviso, nell'ambito delle scienze materialistiche è l'unico vero mezzo di prevenzione se si escludono tutte le pratiche che hanno a che fare con la salute della mente e dello spirito che sono ben lontane dagli obiettivi della Medicina Convenzionale.