Come promesso nel mio articolo del 15 Aprile 2013 dove ho trattato il tema delle Allergie riprendiamo l'argomento facendo più chiarezza su quali sono gli interventi più opportuni per affrontare, e non più solo reprimere, le sintomatologie allergiche.
Per prima cosa occorre introdurre il concetto di "livello di soglia": ognuno di noi, in funzione di fattori costituzionali ha a disposizione uno "spazio di tolleranza" entro cui le attività del proprio sistema immuntario, quelle che creano uno stato infiammatorio, sussistono in maniera silenziosa. Non ci accorgiamo di nulla ma, sotto sotto, qualcosa porta avanti un lavoro meticoloso di odio e amore con agenti estranei che hanno a che fare con il nostro organismo. Questo non significa che ci sia in atto solo una lotta continua, bisogna invece concepire questo lavorio più come una vigilanza e una salvaguardia costante piuttosto che come un contrasto continuo con tutto ciò che è estraneo a noi; si tratta di qualcosa che rende "familiare" tutto ciò che è estraneo, qualcosa che tenta di ripristinare un equilibrio perso, che è ciò che succede sempre quando è attivo in noi un meccanismo di autoguarigione.
Tutto questo lavoro comporta, come espressione del suo successo, la cosìddetta "infiammazione" che siamo più abituati a pensare come qualcosa di negativo che di positivo; l'infiammazione la associamo ai farmaci antinfiammatori, perchè siamo abituati dai nostri medici ad occupercene in questo modo: contrastarla comunque, anche se rappresenta un segnale positivo di reazione per qualcosa che non va e che verrà ripristinato dal nostro corpo (anche perchè rappresenta un grosso business per l'industria farmaceutica che investe costantemente nella ricerca e messa in commercio di qualsiasi molecola che abbia un potere antinfiammatorio).
Il livello di soglia di cui parlavo pocanzi è quel limite superato il quale si manifestano sintomatologie disturbanti, messe in funzione da un livello di infiammazione superiore alla nostra capacità costituzionale di sopportarlo; il nostro sistema immunitario diventa troppo reattivo per la nostra capacità di sopportazione ed i sintomi si manifestano nei modi più disparati, dalle manifestazioni allergiche vere e proprie (mediate dalle Immunoglobuline E, IgE ed i Mastociti, una tipologia di cellule del sistema immunitario) a tutti i disturbi legati alle intolleranze (mediate da altri anticorpi e altre cellule del sistema immunitario).
Tutto concorre a creare infiammazione ed è ormai accettato dall'Allergologia più moderna, che allergie e intolleranze possono essere riportate sotto controllo (assenza di sintomi) lavorando sulla totalità dell'infiammazione (anche senza farmaci) oppure, ma anche in aggiunta, lavorando sul "livello di soglia".
Il concetto è che posso abbassare il livello di infiammazione totale oppure alzare il livello di soglia, perchè è proprio quando l'infiammazione totale supera il livello di soglia che si manifestano le reazioni fastidiose che si fanno sentire con i sintomi.
Ormai gli allergologi più acuti hanno abbandonato l'uso di farmaci prescritti sempre e comunque per tutta la vita del paziente allergico, che non è più da considerare un malato cronico ma una persona che ha bisogno di riportare sotto controllo una situazione che è sfuggita di mano. L'approccio diventato obbligatorio in caso di allergia (a parte accertare quali siano gli agenti estranei, cioè gli allergeni, che la provocano) è quello di verificare qual'è lo stato relativo alle intolleranze del paziente che l'allergologo ha di fronte; ma perchè?
E' ovvio che sapere cosa altro sta provocando infiammazione nel corpo del paziente, aiuta a individuare su che cosa si deve agire per ridurre il livello di infiammazione e riportarlo sotto il "livello di soglia". Una volta in possesso di questa conoscenza si può lavorare su due obiettivi: abbassare il livello di infiammazione e (non solo "o") alzare il "livello di soglia".
Abbassare l'infiammazione è possibile riportando ad esempio sotto controllo le intolleranze (ne ho parlato nel mio articolo del 24 Aprile 2013): significa rientrare nella tolleranza persa verso ciò cui siamo diventati intolleranti.
Alzare il livello di soglia significa supportare il nostro organismo nelle mancanze costituzionali che determinano un certo tipo di livello di soglia: questo è possibile con gli Oligoelementi, quegli elementi essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno in quantità infinitesimali perchè tutte le sue funzionalità possano sussistere. Per il sistema immunitario sono necessari il Managnese, il Litio, il Rame e lo Zinco.
Ci tengo a rammentare che in Naturopatia, dove l'analisi costituzionale è di fondamentale importanza per capire lo status della persona, si può determinare la Diatesi costituzionale mediante un'analisi Iridologica: la Diatesi 1 è anche detta Allergica o Iperreattiva. Il sistema immunitario di queste persone è considerato molto, e anche troppo, reattivo. L'Oligoelemento che il Naturopata ritiene necessario per la Diatesi Allergica è il Manganese che svolge la funzione di modulatore dell'iperreattività del soggetto.
Oltre a queste due importanti azioni di intervento, io ritengo che sia determinante anche un lavoro di salvaguardia e vigilanza a livello della mucosa intestinale; guarda caso anche in Allergologia si parla adesso di problemi allergici legati alla "permeabilità della mucosa intestinale" e alla "salvaguardia dell'Eubiosi" (lo stato di equilibrio e salute della flora batterica intestinale) che ha un ruolo fondamentale nella funzione immunitaria (e ritorniamo anche qui ad alcuni pilastri fondamentali del Metodo Kousmine e del metodo di guarigione di cui parlo nel mio libro "Come sono guarito dalla Psoriasi". Tutto torna!
Naturalmente tutto ciò non deve essere interpretato come sostitutivo di eventuali supporti farmacologici che il vostro medico allergologo potrebbe prescrivere per tenere sotto controllo la reattività temporanea che si manifesta con le reazioni allergiche (queste infatti possono essere anche gravi, quindi non va sottovalutato il supporto farmacologico nei casi in cui è ritenuto necessario). Tuttavia alcuni allergologi si avvalgono anche di specifici rimedi Fitoterapici a supporto di queste sintomatologie (Ribes Nigrum Gemmoderivato).
Tutto il lavoro di cui sopra può essere portato avanti in modo complementare in attesa che una eventuale situazione sintomatologica allergica venga riportata sotto controllo, con la certezza che il malato allergico non sia più da considerare un malato cronico.
Per prima cosa occorre introdurre il concetto di "livello di soglia": ognuno di noi, in funzione di fattori costituzionali ha a disposizione uno "spazio di tolleranza" entro cui le attività del proprio sistema immuntario, quelle che creano uno stato infiammatorio, sussistono in maniera silenziosa. Non ci accorgiamo di nulla ma, sotto sotto, qualcosa porta avanti un lavoro meticoloso di odio e amore con agenti estranei che hanno a che fare con il nostro organismo. Questo non significa che ci sia in atto solo una lotta continua, bisogna invece concepire questo lavorio più come una vigilanza e una salvaguardia costante piuttosto che come un contrasto continuo con tutto ciò che è estraneo a noi; si tratta di qualcosa che rende "familiare" tutto ciò che è estraneo, qualcosa che tenta di ripristinare un equilibrio perso, che è ciò che succede sempre quando è attivo in noi un meccanismo di autoguarigione.
Tutto questo lavoro comporta, come espressione del suo successo, la cosìddetta "infiammazione" che siamo più abituati a pensare come qualcosa di negativo che di positivo; l'infiammazione la associamo ai farmaci antinfiammatori, perchè siamo abituati dai nostri medici ad occupercene in questo modo: contrastarla comunque, anche se rappresenta un segnale positivo di reazione per qualcosa che non va e che verrà ripristinato dal nostro corpo (anche perchè rappresenta un grosso business per l'industria farmaceutica che investe costantemente nella ricerca e messa in commercio di qualsiasi molecola che abbia un potere antinfiammatorio).
Il livello di soglia di cui parlavo pocanzi è quel limite superato il quale si manifestano sintomatologie disturbanti, messe in funzione da un livello di infiammazione superiore alla nostra capacità costituzionale di sopportarlo; il nostro sistema immunitario diventa troppo reattivo per la nostra capacità di sopportazione ed i sintomi si manifestano nei modi più disparati, dalle manifestazioni allergiche vere e proprie (mediate dalle Immunoglobuline E, IgE ed i Mastociti, una tipologia di cellule del sistema immunitario) a tutti i disturbi legati alle intolleranze (mediate da altri anticorpi e altre cellule del sistema immunitario).
Tutto concorre a creare infiammazione ed è ormai accettato dall'Allergologia più moderna, che allergie e intolleranze possono essere riportate sotto controllo (assenza di sintomi) lavorando sulla totalità dell'infiammazione (anche senza farmaci) oppure, ma anche in aggiunta, lavorando sul "livello di soglia".
Il concetto è che posso abbassare il livello di infiammazione totale oppure alzare il livello di soglia, perchè è proprio quando l'infiammazione totale supera il livello di soglia che si manifestano le reazioni fastidiose che si fanno sentire con i sintomi.
Ormai gli allergologi più acuti hanno abbandonato l'uso di farmaci prescritti sempre e comunque per tutta la vita del paziente allergico, che non è più da considerare un malato cronico ma una persona che ha bisogno di riportare sotto controllo una situazione che è sfuggita di mano. L'approccio diventato obbligatorio in caso di allergia (a parte accertare quali siano gli agenti estranei, cioè gli allergeni, che la provocano) è quello di verificare qual'è lo stato relativo alle intolleranze del paziente che l'allergologo ha di fronte; ma perchè?
E' ovvio che sapere cosa altro sta provocando infiammazione nel corpo del paziente, aiuta a individuare su che cosa si deve agire per ridurre il livello di infiammazione e riportarlo sotto il "livello di soglia". Una volta in possesso di questa conoscenza si può lavorare su due obiettivi: abbassare il livello di infiammazione e (non solo "o") alzare il "livello di soglia".
Abbassare l'infiammazione è possibile riportando ad esempio sotto controllo le intolleranze (ne ho parlato nel mio articolo del 24 Aprile 2013): significa rientrare nella tolleranza persa verso ciò cui siamo diventati intolleranti.
Alzare il livello di soglia significa supportare il nostro organismo nelle mancanze costituzionali che determinano un certo tipo di livello di soglia: questo è possibile con gli Oligoelementi, quegli elementi essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno in quantità infinitesimali perchè tutte le sue funzionalità possano sussistere. Per il sistema immunitario sono necessari il Managnese, il Litio, il Rame e lo Zinco.
Ci tengo a rammentare che in Naturopatia, dove l'analisi costituzionale è di fondamentale importanza per capire lo status della persona, si può determinare la Diatesi costituzionale mediante un'analisi Iridologica: la Diatesi 1 è anche detta Allergica o Iperreattiva. Il sistema immunitario di queste persone è considerato molto, e anche troppo, reattivo. L'Oligoelemento che il Naturopata ritiene necessario per la Diatesi Allergica è il Manganese che svolge la funzione di modulatore dell'iperreattività del soggetto.
Oltre a queste due importanti azioni di intervento, io ritengo che sia determinante anche un lavoro di salvaguardia e vigilanza a livello della mucosa intestinale; guarda caso anche in Allergologia si parla adesso di problemi allergici legati alla "permeabilità della mucosa intestinale" e alla "salvaguardia dell'Eubiosi" (lo stato di equilibrio e salute della flora batterica intestinale) che ha un ruolo fondamentale nella funzione immunitaria (e ritorniamo anche qui ad alcuni pilastri fondamentali del Metodo Kousmine e del metodo di guarigione di cui parlo nel mio libro "Come sono guarito dalla Psoriasi". Tutto torna!
Naturalmente tutto ciò non deve essere interpretato come sostitutivo di eventuali supporti farmacologici che il vostro medico allergologo potrebbe prescrivere per tenere sotto controllo la reattività temporanea che si manifesta con le reazioni allergiche (queste infatti possono essere anche gravi, quindi non va sottovalutato il supporto farmacologico nei casi in cui è ritenuto necessario). Tuttavia alcuni allergologi si avvalgono anche di specifici rimedi Fitoterapici a supporto di queste sintomatologie (Ribes Nigrum Gemmoderivato).
Tutto il lavoro di cui sopra può essere portato avanti in modo complementare in attesa che una eventuale situazione sintomatologica allergica venga riportata sotto controllo, con la certezza che il malato allergico non sia più da considerare un malato cronico.
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