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mercoledì 24 aprile 2013

Psoriasi: un passo verso la guarigione liberandosi dalle Intolleranze e dalle loro cause.

Nel mio articolo di ieri ho introdotto il tema delle intolleranze come possibile elemento di scatenamento della Psoriasi; ho cercato di spiegare cosa sono le Intolleranze e qual'è il metodo analitico diretto più avanzato ad oggi ed ho fornito un contatto per poter accedere ai laboratori o professionisti che applicano l'ALCAT nelle vicinanze della tua residenza.
Per proseguire con questo argomento vorrei descrivere qui come normalmente si affronta la reintroduzione dell'alimento o gli alimenti cui si è risultati intolleranti, con l'obiettivo ultimo di ristabilire la tolleranza verso gli alimenti stessi.
Innanzitutto dobbiamo dire che se l'intolleranza rilevata non è solo verso un "alimento"specifico testato con qualunque metodo, si deve invece tenere presente che in realtà si è intolleranti verso una serie anche ampia di alimenti: ad esempio se si risulta allergici al Latte, si deve tenere presente che in realtà l'intolleranza è verso tutto un gruppo di alimenti che possono contenere il Latte e suoi componenti, quindi latticini, formaggi, dolci, prosciutto cotto e salumi insaccati (che contengono lattosio), dolci industriali, cioccolato, .....
Il laboratorio presso cui si esegue il test diagnostico in genere dovrebbe prendersi la responsabilità di dare anche i consigli più idonei per il recupero della tolleranza verso gli alimenti cui si è risultati intolleranti; i metodi per ottenere il risultato finale sono diversi perchè nel tempo anche la terapia di recupero è stata modificata in funzione delle conoscenze sviluppate nell'ambito della scienza allergologica.

Il primo metodo, per molti anni applicato ai pazienti intolleranti, è stato quello di "precrivere" l'eliminazione dalla dieta di tutti gli alimenti cui si è risultati intolleranti (compresi tutti gli alimenti correlati e appartenenti al gruppo o famiglia di alimenti che li contengono) per un periodo più o meno lungo (2-3 mesi) per poi reintrodurli gradualmente con un'opportuna tempistica di consumo settimanale consigliando il paziente di non arrivare comunque mai ad un'assunzione troppo frequente, sicuramente lontano dalla quotidianeità. Spesso questo ha portato a considerare questo metodo una sorta di isolamento anche sociale, tenuto conto che molte persone si sentono come "escluse" quando non possono vivere i moment conviviali dei bei pranzi con gli amici. L'eperienza ha anche dimostrato che molti pazienti dopo un lungo periodo di eliminazione non rispondevano più ad un recupero della tolleranza verso l'alimento incriminato ed anzi si riscontrano con questo metodo, casi di reazioni allergiche (IgE mediate) verso l'alimento stesso; l'anomala condizione di reattività sarebbe dovuta alla perdita di tolleranza dovuta alla cessazione di assunzione per un periodo troppo lungo ed alla reintroduzione dell'alimento non tollerato, ritenuto ormai estraneo. Tra l'altro, in caso di "falsi positivi" c'è il pericolo di perdere la tolleranza verso alimenti cui in realtà non si è affatto intolleranti.
Ecco dunque un motivo molto importante per cui occorre utilizzare un Test di Intolleranze che sia efficace e non dia "falsi positivi" che possono mettere in una situazione ambigua e a volte difficoltosa anche se non esisteva intolleranza.
Il secondo metodo, che fondamentalmente è l'evoluzione esperienziale del precedente, è la cosiddetta "Dieta a Rotazione": questo significa che non dobbiamo fare a meno per lungo tempo degli alimenti cui siamo intolleranti, perchè per eliminare le tossine prodotte dal contatto con l'alimento, bastano 3 giorni. In questi 3 giorni vanno evitati assolutamente tutti i cibi non tollerati e tutti quelli che li contengono (seguire attentamente le liste di alimenti che vengono fornite in genere dai laboratori in cui si è affettua il test di intolleranza). Nei giorni diversi dai 3 di astinenza, i pasti sono liberi. L'alternanza dei giorni di "pulizia" e di quelli a "pasti liberi", permette all'organismo di recuperare la tolleranza, ripercorrendo quello che abbiamo già vissuto durante lo svezzamento quando eravamo infanti.
In pratica, occorre per prima cosa porre attenzione al fatto che le giornate da considerare non sono di 24 ore ma sono le "giornate alimentari" fatte di colazione, merende, pranzo e cena. Dopo il giorno di "libertà" i 3 giorni successivi sono di restrizione, poi si ripete il giorno di libertà ed i 3 giorni di restrizione per un periodo variabile da poche settimane a 2-3 mesi. Oltre questo tempo si tende ad intensificare la frequenza di "libertà" ed il regime di alternanza potrebbe essere il seguente: 1 giorno infrasettimanale (ad esempio il mercoledì) ed il week end a dieta libera; monitorando nel tempo se non ci sono reazioni importanti questo potrebbe essere lo schema da seguire per altri 2-3 mesi, per poi intensificare ulteriormente ad 1 solo giorno di restrizione rispetto al resto della settimana di libertà. Sarebbe opportuno che questo periodo di "svezzamento" venisse seguito da una persona competente che sappia leggere gli eventuali segnali di malfunzionamento del recupero della tolleranza: medici, nutrizionisti e naturopati, esperti nell'argomento, possono seguire adeguatamente il soggetto intollerante al recupero della tolleranza e ricondurlo ad una vita normale.
Nel caso del soggetto Psoriasico questo processo porta spesso ad ottenere quel barlume di speranza di guarigione che semplicemente il nome del disturbo "Psoriasi" ha fatto perdere fin dal momento in cui gli è stato diagnosticata.

Anche l'Intolleranza va vista comunque come un segnale, un sintomo, che qualcosa non sta funzionando correttamente nell'organismo ed il mio punto di vista, rispetto a questa considerazione, è che il processo di ripristino della tolleranza deve essere accompagnato da un'analisi più profonda, cioè dal capire qual'è la causa vera dell'Intolleranza; scoprire questo "perchè", e risolverlo, è un ulteriore passo necessario verso un riequilibrio totale e ripristino della salute anche per il soggetto Psoriasico. Come la Naturopatia insegna,  occorre sempre risolvere la vera Causa di ogni sintomo, quella che sta più a monte di tutti i disturbi: abbiamo visto che le Intolleranze sono la causa di moltissimi sintomi, i più disparati e diffusi che si possa immaginare, ma adesso possiamo pensare all'Intolleranza come un sintomo di una causa ancora più a monte, ed è quest'ultima o forse una ancora più a monte, di cui ci dobbiamo occupare per liberarci di tutto.

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2 commenti:

  1. è una svolta la dieta a rotazione.. avevo quasi terminato i miei due mesi si astinenza dai cibi a cui sono risultata intollerante ed avevo, sinceramente, un po' di timori al pensiero di reintrodurli..
    ora sono più tranquilla e sperimenterò questo nuovo metodo.
    grazie dei consigli sempre indispensabili!!!!!

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    Risposte
    1. Cara Roberta, sono contento di averti rassicurato con le informazioni che ho condiviso con questo articolo. Una delle mie priorità è anche quella di condividere con tutti quello che studio e che conosco facendo in modo che chiunque mi legga possa prendere consapevolezza di come gestire la propria salute con le pratiche migliori, oppure discutere con il proprio terapeuta il modo migliore per affrontare i problemi che lo affliggono tenendo conto anche di quello che legge qui.
      Nel caso avessi bisogno di ulteriore aiuto sai che sono a disposizione. Un caro saluto.

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