Proseguiamo, con questo articolo, il percorso iniziato ieri (se ti è utile leggi qui) relativo al primo pilastro del Metodo Kousmine ...
… con ulteriori sani consigli
a) Non bere o bere
pochissimo durante i pasti. I liquidi diluiscono i succhi
gastrici arrecando disturbo alla digestione, rallentandola o rendendola insufficiente per un corretto e successivo assorbimento dei nutrienti.
b) per gli stessi motivi e a maggior ragione non bere bibite gassate durante i pasti,
tantomeno se zuccherate.
c)
Masticare bene
prima di deglutire: la fisiologia della digestione insegna che è
necessario ridurre ai minimi termini i bocconi di cibo che introduciamo nel
canale digerente; la masticazione è la prima tappa del processo digestivo.
Ricordiamoci che la saliva contiene la ptialina, un enzima (amilasi salivare)
che attiva da subito la digestione dei carboidrati; dato che viene inibita
dall’acidità gastrica è importate fare in modo che svolga il più possibile il
suo compito prima di entrare nel succo gastrico, quindi è importante mantenere
a lungo in bocca il bolo alimentare per favorire la predigestione dei
carboidrati. Non farlo ci porta a stimolare maggiormente il pancreas (secerne
gli enzimi digestivi, amilasi pancreatiche, che dovranno lavorare
nell’intestino) che se non fosse in grado di mettere a disposizione sufficienti
enzimi digestivi ci porterebbe ad una mal digestione dei carboidrati ed a
fermentazioni intestinali con conseguente disbiosi (disequilibrio della flora
batterica intestinale). Le proteine ed i grassi non vengono predigerite in
bocca, ma la loro buona digestione nello stomaco e nell’intestino deriva da una
buona frantumazione fisica che porta ad un incremento della superficie di
attacco degli enzimi che si dovranno far carico della loro distruzione con una
conseguente miglior possibilità di essere ben digeriti. Proteine mal digerite
che arrivano nel tratto finale dell’intestino generano putrefazione con
formazione di sostanze tossiche potenzialmente riassorbibili attraverso la
parete intestinale.
d) Consumare le
verdure crude all’inizio dei pasti perché
l’azione degli enzimi in esse contenuti facilita la digestione degli altri alimenti
che essendo stati cotti presentano una vitalità enzimatica inferiore; è noto infatti
che gli enzimi, essendo strutture proteiche, si degradano col calore. E’ stato inoltre
dimostrato che ogni volta che si inizia un pasto mangiando cibi cotti, si ha un
innalzamento dei linfociti nel sangue segno che il sistema immunitario si è
messo in moto; questo fenomeno non succede se si inizia il pasto mangiando
verdure crude. Questo semplice accorgimento permetterà al nostro organismo di risparmiare stress ed energie al nostro sistema
immunitario e sarà un’abitudine salutare per aiutare il nostro dispendioso processo della digestione.
e) Consumare alimenti
di stagione: gli alimenti di stagione sono maturati nel ciclo
biologico naturale, sono quindi più ricchi dei nutrienti corretti e adatti a
supportare il buon funzionamento del nostro corpo. Evitare gli alimenti
derivati dalle colture intensive e continue nell’arco dell’anno aiuta a non
incorrere in carenze nutrizionali. Inoltre penso che sia molto importante mantenere un'affinità energetica contenuta nella stagionalità dei frutti della terra a noi più vicini e la stagionalità del nostro bioritmo che li richiede in un certo periodo dell'anno: d'estate sono i pomodori della nostra estate che vibrano con la nostra energia estiva. I pomodori olandesi non vibrano della stessa energia del bioritmo invernale, quindi non possono essere utili alla nostra nutrizione e possono, al contrario, creare problemi.
f) Mangiare la frutta
da sola e mai mischiata con altri alimenti, ad eccezione che
nella Crema Budwig a colazione (vedere più avanti il paragrafo
sull’organizzazione dei pasti). Qualsiasi alimento, infatti, viene trascinato
velocemente dalla frutta e ciò impedisce una corretta digestione causando
inoltre fastidiose fermentazioni e modificazioni della flora batterica
intestinale. L’ideale sarebbe mangiare la frutta cruda il mattino a digiuno
oppure a metà pomeriggio, almeno due ore prima di cena. Consumando la Budwig al mattino presto, potremo mangiare una porzione di frutta a metà mattina un paio d'ore circa prima del pasto.
g) Evitare di
mangiare cibi fritti, tiene lontano dal nostro corpo sostanze
provenienti dall’alterazione del burro o degli oli usati in questo tipo di
cottura che sottopone questi grassi alle alte temperature; ciò conduce
inevitabilmente alla formazione di sostanze chimiche non solo estranee ed
inutilizzabili dal nostro metabolismo ma addirittura tossiche che creano inutili sovraccarichi che dovranno essere smaltiti.
h) Non bere bevande
troppo fredde ne troppo calde: il freddo rallenta il processo
digestivo, le peristalsi del tubo digerente, procurando una stasi digestiva che
può anche portare a congestione (anche se non è stato consumato un pasto); si dice invece che le alte
temperature possono procurare la formazione di tumori esofagei. Ecco
dunque l’importanza di trattenere in bocca bevande e alimenti troppo freddi o troppo
caldi, daremo il tempo di adattarne la temperatura ad una più fisiologica.
i) Utilizzare metodi
di cottura adeguati: il
metodo di cottura ideale è un compromesso tra il tempo, che deve essere il più
breve possibile, e la temperatura che deve rimanere al di sotto dei 100 °C, per rispettare il
valore nutrizionale dell’alimento che vi viene sottoposto. Da questo punto di
vista la cottura ideale è quella a vapore e a fuoco lento. Occorre tuttavia
evitare di cuocere, lasciar raffreddare e poi riscaldare nuovamente poiché
questo procedimento porta più velocemente alla denaturazione dei nutrienti;
conviene invece pre-cuocere lentamente al vapore e lasciare “al dente”
l’alimento, per poi completare la cottura in un secondo momento. Le alte
temperature producono invece alterazioni tali delle sostanze, anche quelle
comunemente considerate alimentari, tanto da arrivare alla formazione di
sostanze mutagene e quindi potenzialmente cancerogene. Cuocere alla griglia, friggere, cuocere al forno, caramellare
produce alterazioni deleterie decisamente sconsigliate per un’alimentazione
sana.
j) Rispettare l’astinenza dai cibi cui siamo intolleranti è una
pratica necessaria per poter combattere le intolleranze che eventualmente ci sono
state riscontrate. Rispettare comunque le indicazioni dello specialista che ci ha riscontrato le intolleranze è sicuramente una buona pratica che ci permette, in un certo lasso di tempo, di reintrodurre gli alimenti cui siamo momentaneamente intolleranti
k)
L’organizzazione dei pasti: colazione
da re, pranzo da principe e cena da povero è un principio base
del Metodo Kousmine ma è anche valido per tutti coloro che vogliono rispettare un
principio di sana alimentazione. La
prima colazione è la Crema Budwig (La prima colazione della salute) ed è il
pasto principale; essa deve essere consumata non prima di 40 minuti dopo
essersi svegliati, per dare tempo al sistema linfatico di rimettersi in moto.
Data l’importanza di questo pasto all’interno del metodo alimentare applicato
dalla Dr.ssa Kousmine, ritengo utile dedicare un articolo intero su questo argomento con la speranza di essere più esaustivo possibile. Per chi ne vuole sapere di più può fare riferimento a libretto specifico La prima colazione della salute. La
crema Budwig fornisce una bassa quantità di calorie, fornendo al tempo stesso
gli elementi nutritivi necessari: proteine, zuccheri lenti, zuccheri rapidi,
vitamine e non ultima la vitamina F degli oli di semi.
Solo pochi consigli immediati:
preparare la Crema Budwig
poco prima di consumarla, evitando di conservarla anche se in frigorifero;
usare sempre cereali integrali biologici ed un solo tipo alla volta senza
mescolarne di diversi tipi, alternando spesso i cereali ed i semi oleosi,
macinarli appena prima di consumarli per mantenere quali- quantitativamente
intatti i loro componenti (eventualmente
conservarli per non più di due giorni in barattolo scuro o coperto da
foglio di alluminio ed in frigorifero). I cereali integrali devono essere vivi (devono poter
germogliare) e vanno esclusi il grano e la segale, poiché contengono troppo
glutine, ed i prodotti già lavorati come i fiocchi d’avena, poiché si tratta di
alimenti che “sporcano” l’organismo perchè sono ormai morti; allo stesso modo non utilizzare frutta in
scatola che normalmente è scciroppata e quindi ricca ddi zucchero raffinato o glucosio. Si consiglia di lasciare i semi oleosi una notte a bagno in acqua di
sorgente per liberare gli enzimi di alcuni elementi nutritivi bloccati nei semi
secchi, così facendo saranno più digeribili ed assimilabili.
Il pranzo
“principesco” sarà composto dal 25% di Cereali, 25% di Verdure crude miste
opportunamente condite con olio crudo di semi ricco di Vitamina F, 25% di
verdure cotte al vapore o comunque poco cotte e dal 25% di alimenti proteici
(pesce, carne, uova, formaggio o legumi); iniziare con le verdure crude fresche
in insalata, seguire con le verdure cotte come contorno alle proteine. Cereali
sotto forma di crépe o gallette, creme, al naturale o come pane.
Il pasto
serale, la cena da povero, va consumato il prima possibile e deve essere
leggero, senza carne o proteine animali e costituito, al più, da verdure crude
(33%) condite con olio crudo (anche una miscela di olio extravergine di oliva e
un olio di semi spremuti a freddo), Cereali (33%), Verdure cotte (33%). Chi fa
un lavoro sedentario può fare a meno del terzo pasto giornaliero ed
eventualmente sostituirlo con frutta e yogurt oppure yogurt e semi oleosi
macinati (i semi di lino sono consigliati per sfruttare al meglio le proprietà
dell’olio in essi contenuto).
l) Non mangiare mai
troppo, alzarsi sempre da tavola con ancora un po’ d’appetito
per evitare sovraccarichi digestivi e conseguenze correlate. La pesantezza post
pranzo induce anche sonnolenza, se fosse solo questo il risultato di una
mangiata troppo abbondante sarebbero guai solo per chi non si può permettere
una pausa “sonno”, ma il mangiar troppo è purtroppo uno dei guai principali
alla base del cattivo livello di salute delle società del cosiddetto
“benessere”, quella in cui viviamo. Mangiare prima di tutto una bella insalata di verdura, mangiare
lentamente e masticare abbondantemente, sono trucchi che ci permettono di
sentire lo stimolo della sazietà prima di essere “troppo pieni” per aver
mangiato troppo. Una pausa di 5-10 minuti dopo la prima insalata, soprattutto
se accompagnata da un sorso d’acqua aiuta maggiormente ad arrivare al senso di
sazietà al momento giusto. Infatti il senso di sazietà è un segnale fisiologico
che interviene dopo un certo tempo dall’ingestione; se in questo intervallo di
tempo riusciamo ad ingurgitare l’inverosimile, con buona probabilità stiamo
dando un ulteriore calcio alla nostra salute.
m) Non mangiare dolci
dopo un pasto di proteine, infatti la digestione dei carboidrati
e delle proteine è diversa e metteremmo in competizione i due processi tanto da
sfavorire l’uno rispetto all’altro con il risultato di cattive digestioni dei
cibi.
n) Altri alimenti da
evitare: le conserve vanno sempre sostituite con alimenti
freschi e biologici; poco sale, esso è
già contenuto negli alimenti proposti, eventualmente utilizzare sale integrale
o sale rosa dell’Himalaya o la polvere d’alghe che sono ricchi di oligoelementi;
le caramelle ed i dolciumi in genere, contengono
zucchero; se proprio abbiamo bisogni di un dolcetto sostituiamoli con della frutta
secca (attenzione, per frutta secca intendo frutta vera essiccata, non confondiamola con i semi oleosi come le nocciole, le noci, ecc; i succhi di frutta industriali,
le bibite gassate e zuccherate contengono mediamente 100 g di zucchero raffinato per
litro, sostituiamoli pertanto con succhi di frutta freschi; biscotti e prodotti di pasticceria industriale,
meglio farli in casa con gli ingredienti che conosciamo naturali, integrali e
biologici.
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