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domenica 27 ottobre 2013

Omeopatia e Integratori: la Lobbie del Farmaco vuole togliere di mezzo i concorrenti. Firmiamo per salvarli.



L'Omeopatia ancora una volta nelle sgrinfie della Lobbie del Farmaco che ha i burattinai nei palazzi dei ben pagati ministeriali: un fedele alleato nelle stanze di chi ha il potere di decidere su chi può o non può continuare a disturbare il mercato degli inutili farmaci allopatici; tanto inutili da resistere solo grazie alle azioni di potere che dietro le quinte si autoproteggono con i soliti metodi all'italiana. Di fronte al FALLIMENTO della sanità farmaco-chirurgica, per mantenere le crescite a due cifre degli utili delle potenti Case Farmaceutiche e del Sistema Sanità, si deve trovare il modo di togliere di mezzo le medicine che funzionano e che non riportano quegli effetti collaterali che nella medicina allopatica fanno morti su morti. 
L'Omeopatia rischia di scomparire proprio grazie al lavorio corrosivo che, senza che i Media ne facciano menzione, si sta portando avanti grazie ad azioni vigliacche che nulla hanno a che fare con una corretta e sostenuta concorrenza a suon di dati scientifici.
Riporto un articolo che la dice lunga su ciò che sta succedendo, sperando di fare opera di divulgazione sufficiente affinchè qualcuno si ravveda e sostenga una Medicina vecchia di oltre 2 secoli e che riporta successi terapeutici che la Medicina allopatica neanche si sogna.
Intanto andate a vedere sul mio recente articolo i numeri dei morti che la medicina allopatica ed i sistemi sanitari fanno ogni anno senza che i numeri vengano mai e poi mai divulgati da nessuno, nè TV nè Giornali. 
La Verità scotta e guai a chi la divulga pubblicamente!!!

"Stanno distruggendo l’omeopatia

Marcello Pamio

A due secoli dalla pubblicazione del libro “Organon dell’Arte di guarire” del medico sassone -Samuel Hahnemann (1755-1843), padre dell’omeopatia,
si stanno verificando dei fatti gravissimi.
Pochi ovviamente ne parlano. I media mainstream e i giornalisti embedded, come sempre tacciono, ma l’intero mondo dell’omeopatia è in serio pericolo a causa di manovre politico-economiche-amministrative  che lo vogliono letteralmente e praticamente distruggere.

Partiamo dall’inizio, cioè dall’aggiornamento delle tariffe dell’Agenzia italiana dei farmaci, l’AIFA. Sono stati interpellati i dirigenti dell’agenzia, ma nessuno ha spiegato il motivo per cui le tariffe di registrazione dei prodotti omeopatici hanno avuto, di punto in bianco, un aumento di 700 volte rispetto alle tariffe precedenti! Qualcosa senza precedenti. «L’AIFA ci impone burocrazia e costi tali che ci costringeranno a chiudere bottega dopo trent’anni di attività sempre in crescita (più 12% nel 2013)» denuncia Alessandro Pizzoccaro patron della Guna, un colosso italiano, che in piena crisi fattura 160 milioni l’anno e dà lavoro a 1.200 addetti. «Oggi la super tassa del governo rischia di distruggere tutto».

Anche Silvia Barbieri, della ditta Iride 2000, non lascia spazio a molti dubbi: "Il costo altissimo richiesto dal Ministero per la registrazione ed i tempi tecnici per la presentazione dei documenti, impossibili da rispettare, faranno sì che molti omeopatici non potranno essere registrati e quindi non saranno più reperibili in Italia, mentre lo saranno negli altri paesi della comunità europea. Le aziende italiane si vedranno ridurre notevolmente il fatturato a favore di società oltre confine, saranno costrette a ridimensionare il numero dei loro dipendenti, tutto l'indotto perderà lavoro e personale (grossisti, informatori scientifici, ecc) con gravissimi danni per le aziende, i medici omeopati ed i pazienti. Sottolineo infine che nella maggior parte dei paesi della Comunità europea, il costo delle visite del medico omeopata e/o dell’Heilpraktiker (naturopata) e il costo dei medicinali omeopatici prescritti, così come dei prodotti erboristici, sono a carico del Servizio sanitario nazionale, mentre in Italia sono a carico del paziente”.

Come non dar ragione a Barbieri e Pizzoccaro, visto che a produttori e importatori, la famosa registrazione, l’AIC, l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, costerà 3062,40 euro a farmaco fino a 10 diluizioni (non è ancora definitiva a causa di un ricorso al TAR del Lazio: la sentenza è prevista per gennaio 2014). Non solo, ma per mantenere l’iscrizione dei 25.000 prodotti omeopatici esistenti, bisognerà poi sborsare 200 euro l’anno ciascuno! Una follia, da un certo punto di vista, che però nasconde una strategia ben mirata e congegnata, visto che vi sono molte aziende che producono migliaia di prodotti. Pochissime di queste aziende potranno sostenere simili spese.

La scadenza data in precedenza per la presentazione dei documenti per la registrazione dei farmaci era il 31 dicembre 2015. Invece il 10 settembre 2013 l'AIFA ha convocato le aziende che producono e distribuiscono omeopatici a Roma annunciando che, visto l'elevato numero di domande di registrazione da valutare (25.000), ha previsto due fasi per la consegna dei documenti.
La prima fase da ottobre 2013 a luglio 2014, la seconda da settembre 2014 a giugno 2015.

L'AIFA ha scoperto solo ora che deve controllare entro il 2015 circa 25.000 prodotti omeopatici? Eppure l'ultimo elenco dei medicinali omeopatici in commercio é stato presentato il 24 maggio del 2012. Nonostante questo, il 17 settembre di quest’anno le aziende hanno ricevuto il calendario di presentazione dei documenti. Questa manovra fa comprendere appieno la volontà di eliminare l'omeopatia e distruggere le aziende. Infatti, moltissime aziende dovrebbero presentare la documentazione ad esempio per 20/30 omeopatici a partire dal 30 ottobre 2013 e questo è praticamente impossibile: non ci sono i tempi tecnici per compilare i moltissimi documenti richiesti per ogni diluizione.

Le aziende italiane, a differenza di quelle europee, si trovano in questa situazione complicata e difficile per colpa dell’AIFA che ha spedito loro le informazioni utili per la preparazione dei documenti con ben 2 anni di ritardo rispetto alla data stabilita dalla comunità europea. Perché questo grave ritardo? Semplice incompetenza burocratica o strategia mirata?

Tutto questo vale per i medicinali omeopatici già registrati in passato. Dal 1995 nessuna azienda italiana ha chiesto la registrazione di nuovi prodotti omeopatici, salvo una che, dopo aver spedito i documenti e le varie integrazioni richieste si é vista rifiutare la registrazione e senza motivazione. Oggi la tassa di registrazione di un nuovo prodotto richiesta dall’AIFA è di ben 26.000 euro!

L’Italia, per coloro che non lo sanno, è (e tra poco era) il terzo mercato europeo per i medicinali omeopatici, quindi un mercato molto florido e importante per le industrie del settore, e quindi un mercato scomodo per le lobbies della chimica di sintesi, per Big Pharma. Sempre più persone nel mondo si sono avvicinate e si stanno avvicinando all’omeopatia, grazie anche al fallimento della medicina ufficiale e alla crescita esponenziale delle patologie cronico-degenerative. Stiamo parlando di un mercato che interessa da 11 a 15 milioni di persone in Italia. Un mercato che non può non fare gola ai colossi farmaceutici che si sono visti soffiare da sotto il naso intere fette di mercato, che tradotto in altri termini, miliardi di euro all’anno.

Ma cerchiamo di capire cosa sta succedendo

L’AIFA - che ricordiamo essere uno degli strumenti operativi delle multinazionali della chimica - di punto in bianco pretende per i prodotti omeopatici, tutte le analisi chimiche e laboratoristiche come se fossero farmaci chimici. Ci hanno sempre detto che gli omeopatici NON sono farmaci, addirittura qualcuno in tivù continua a paragonarli all’“acqua fresca”, eppure adesso vogliono tutte le analisi, come se fossero veri e propri farmaci. Come mai un simile cambio di rotta? Le analisi costano moltissimi soldi e sono tutte a carico dei produttori, e questo è uno dei motivi per cui molte ditte hanno chiuso o stanno chiudendo.

Organoterapia e nosodoterapia

La produzione delle basi per questi medicinali omeopatici è stata resa molto difficile e quindi assai costosa, con il risultato che molti di questi prodotti sono introvabili in Italia. Queste terapie permettono la disintossicazione del terreno (organi e malattie) organico. Il terreno sano è la base per la funzionalità o meno dell’omeopatia. Così facendo hanno minato alla radice la funzionalità stessa dei prodotti rimasti nel mercato. Togliendo dal mercato questi omeopatici si impedisce di fatto la guarigione delle persone.

Cito qui parte dell’articolo scritto dal dottor Antonio Abate per Informasalus.it il 5 giugno 2012: “Ovviamente un medico omeopata non può assistere impotente allo scadimento della propria professione a causa di norme che uccidono l’omeopatia. Ho fatto presente ai politici che sono costretto ad ordinare on-line (grazie alla rete che salva la professione medica e permette ai pazienti di curarsi) i medicinali ad industrie di Paesi europei in cui non ci sono questi assurdi e masochisti divieti. Non mi riferisco a Paesi del Terzo mondo, ma alle civilissime Austria, Inghilterra, ecc., in cui le norme sono chiare, efficienti ed efficaci. Ciò significa che nella mia attività professionale, attualmente per circa il 35% delle prescrizioni ricorro all’acquisto all’estero, con aggravio delle spese per i pazienti, con immancabili e fastidiosi ritardi nell’inizio delle cure e non per ultimo con una sottrazione di un ben 35% di denaro che potrebbe andare invece all’industria italiana del medicinale omeopatico. Le restrizioni attuali della produzione e delle vendite dei medicinali omeopatici stanno creando un problema crescente. Per quanto riguarda la mia attività professionale è possibile che entro il 2012 io sia costretto a ricorrere per il 40/45% alle industrie straniere. E il problema non riguarda solamente me, ma tutti gli omeopati.”

Si tratta di una semplice casualità o è una strategia mirata? Così facendo vogliono far morire l’economia, facendo chiudere le industrie omeopatiche. Organoterapia, nosodoterapia ed altri medicinali non reperibili in Italia sono invece in commercio negli altri Stati della Comunità Europea ed anche venduti on-line.

Vogliono distruggere anche i prodotti erboristici (ora integratori alimentari) Anche le industrie che producono e distribuiscono prodotti erboristici sono a rischio, visto che il Ministero della salute italiano continua a far sparire dall’elenco dei prodotti erboristici ammessi centinaia di piante importanti (a gennaio 2013 per esempio è toccato a propoli e polline), senza dare alcuna spiegazione, creando il caos sia tra i produttori che tra i rivenditori (erboristerie e farmacie). Perché di punto in bianco centinaia di piante, tra cui rimedi popolari usati da millenni, sono stati tolti dall’elenco ufficiale? Forse perché funzionando molto meglio dei farmaci chimici e non inducendo i loro devastanti effetti collaterali, sono un ostacolo che va eliminato?

Indicazioni salutistiche per prodotti erboristici (CLAIMS) Se tutto ciò non bastasse, le indicazioni riportate nelle etichette che spiegano le attività che si possono attribuire ad una pianta, continuano a cambiare. Prima il prodotto aveva una valenza “terapeutica” ora invece “aiuta, sostiene, coadiuva …”. Le indicazioni vengono modificate continuamente dal Ministero e di pari passo i produttori devono aggiornare e modificare le etichette, e questo crea molta confusione tra i consumatori e un danno economico e di tempo enorme alle aziende. Per le ditte infatti che producono centinaia o migliaia di prodotti è un lavoro assurdo modificare e sostituire le etichette. Ma anche questo per svilire il mercato può essere molto funzionale.

I prodotti scaduti Abbiamo sempre saputo che i prodotti omeopatici e fitoterapici sono prodotti naturali. Non tutti sanno però che quando scadono, devono essere trattati e smaltiti in maniera molto particolare. La ditta produttrice deve chiamare la società che si occupa di rifiuti tossici, pagare 500 euro ad uscita e un tanto a peso! In pratica la cosiddetta acqua fresca, quando scade, diventa un rifiuto tossico pericoloso da essere smaltito come se fosse chimico o radioattivo.

Difendiamo l’omeopatia La strategia messa in atto dalle lobbies della chimica, per tramite l’AIFA e gli altri enti sovranazionali come l’EMEA, è abbastanza semplice e lapalissiano: vogliono far morire il mercato omeopatico, inglobando i pazienti, dirottandoli verso i loro lidi. Per fortuna molti gruppi di pazienti stanno raccogliendo firme per far sentire la loro voce. Il Comitato Difendiamo l’Omeopatia sta raccogliendo migliaia di firme con una petizione che chiede di cambiare immediatamente le norme vigenti.

Se non cambiano le regole, se non blocchiamo tale vergognoso attacco, molti medicinali omeopatici non saranno più in vendita in Italia, e quindi sarà tolto ai cittadini il diritto, la libertà di cura, un principio sacrosanto, sancito dalla nostra Costituzione. Si può anche non essere favorevoli all’omeopatia in quanto tale, ma è un dovere morale di tutti difendere il diritto delle persone di potersi curarsi come meglio credono. Il diritto di una persona di usare prodotti fitoterapici e omeopatici. La libertà di scelta terapeutica è un diritto inviolabile e fondamentale in una società che si autodefinisce democratica e libera. Al seguente sito la raccolta firme per salvare i farmaci omeopatici  www.omeocom.it "

sabato 26 ottobre 2013

Malasanità: I danni dei Sistemi Sanitari, dati alla mano.

Che i Sistemi Sanitari non siano i mezzi giusti per gestire la salute degli esseri umani è una verità di cui pochi sono consapevoli. La malasanità è un problema che "i Santi in Paradiso" delle Lobbie Farmaceutiche e Ospedaliere, riescono a tenere nell'ombra, riuscendo a non far divulgare quasi mai i veri dati sui malati che ogni anno passano a miglior vita e "non lasciano il segno".

Esempio di annuncio su Internet
Solo alcuni studi legali, che hanno cominciato a sfruttare questo business, sanno quali sono i numeri dei morti o le vittime dei danni che i medici fanno nei Sistemi Sanitari, alla facciazza del buon Ippocrate che non aveva previsto di avere a che fare con una tale mole di ASINI. Il Giuramento di Ippocrate recita impegni di cui la Medicina Allopatica sembra non curarsene; qualcuno dice che tale giuramento è superato e va cambiato (ovviamente lo dicono dei Medici). Certo oggi i medici sono costretti a giurare il falso fin da subito e ancora prima di cominciare a fare la professione, non appena la licenza di uccidere li abilita a mettere mani su esseri umani ignari di ciò che sta per capitare loro; ma ciò non significa che si debba cambiare il testo del giuramento solo perchè ormai la situazione è scappata di mano. L'Allopatia e la Chirurgia fanno moltissimi danni, ma dichiarare il fallimento costerebbe troppo alle casse esose del Business della Salute. Allora cambiare il giuramento è la soluzione, e non cambiare la strada della scienza medica. 
Il peggio è ciò che la grande Equipe di questi professionisti dalle mani sempre pulite (per legge! e per potere) ma dalla coscienza perennemente sporca, se la cava spesso e quasi sempre con poco o nulla in merito al riconoscimento delle pene che gli andrebbero comminate per i reati che invece alla luce del sole possono commettere.
Il Sistema Sanitario americano riesce ogni anno a procurare più nuovi abitanti per le tombe di quanti non riescano a fare le Malattie Cardiovascolari, il Cancro, il Diabete, ecc., ecc..
Ma di quali numeri stiamo parlando? Beh! non sono un sacchetto di noccioline (americane) ma qualcosa che lascia a dir poco inorriditi e che fanno sorgere parecchie domande a chi di sensibilità ne ha almeno un po'; vediamoli:
una statistica del 2011 che riguarda il territorio a stelle e strisce dice che il 1° motivo di morte sono le Cardiopatie con un numero di decessi pari a 710.760; al secondo posto in graduatoria abbiamo invece i morti di Cancro che sarebbero 553.091; al terzo posto una voce che nessuno al mondo si aspetterebbe di vedere in queste statistiche, soprattutto se si tratta di uno Stato che per quanto spende (1600 miliardi di dollari in un anno, pari al 14% del proprio Prodotto Nazionale Lordo) vede un numero di funerali per Assistenza Sanitaria Sbagliata pari a 225.400 cerimonie (questi i dati ufficiali). Questi dati sono contenuti a pagina 27 nel libro di T. Colin Campbel "The China Study". La statistica riporta senza ombra di dubbio, vista l'autorevole fonte, in 4° posizione i morti per le Malattie Cerebro Vascolari (tra cui gli Ictus) che sarebbero 167.661, poi le Malattie croniche del tratto respiratorio (122.009), gli Incidenti (97.900) e poi altre patologie "minori" come il Diabete mellito, Influenza e polmonite e Morbo di Alzheimer che chiude la classifica con 49.558 decessi all'anno.
Tuttavia un bellissimo articolo pubblicato su "Medicina Maturale" Ed. Tecniche Nuove del 2005, dal titolo "Di medicina si Muore", che è anche il risultato di uno studio di Ricercatori americani riporta altre informazioni molto sconcertanti: il numero di morti per "Errori medici" che emerge, sarebbe soltanto tra il 5 ed il 20% del numero reale. Secondo questa rivelazione, il numero che abbiamo letto poco sopra si trasformerebbe in cifre che come minimo sarebbero già abbondantemente sopra 1 milione di persone, che farebbe di questa causa (le cure del Sistema Sanitario) la prima causa di morte in assoluto.
La cosa più comune che abbiamo in Europa con gli Stati Uniti d'America è la % di morti segnalati per errori nell'Assistenza Sanitaria, nettamente inferiore rispetto ad un vero totale di decessi annuali: solo il 25% rispetto al reale.
Tratto da "Di medicina si muore"; Medicina Naturale 2005, Ed. Tecniche Nuove


Niente di paragonabile, questo, rispetto al numero di morti stimati in 10 anni, frutto di calcoli statistici basati sulle probabilità che i 16,4 milioni di ospedalizzati all'anno hanno di incappare in conseguenze che si potrebbero rivelare fatali per gli americani

7,8 Milioni di morti è un numero di gran lunga superiore a quello dovuto a tutte le guerre fatte nella storia degli Stati Uniti.
Relativamente al numero di abitanti le percentuali si ribaltano dagli Stati Uniti a tutti i paesi Industrializzati dell'occidente, Europa compresa.  
Ecco quindi svelato perchè tutto ciò ma anche i veri motivi per cui la Scienza Medica ed i suoi sistemi di cura vengono continuamente protetti dalle Lobbie: se tutto ciò si venisse a sapere e la gente perdesse totalmente la fiducia in una Medicina decisamente Fallimentare, il business della salute non frutterebbe più le cifre colossali che invece entrano nelle casse di ogni attività legata alla Medicina Allopatica ed ai Sistemi Sanitari collegati, con alle spalle i colossi e non (Farmaceutici) che vogliono piazzare le cure Farmacologiche ad ogni costo, comprese vite umane.
Se questo fosse tutto potremmo considerarci soddisfatti di avere almeno capito cosa possiamo evitare, visto ormai lo conosciamo; invece dobbiamo ancora affrontare l'argomento che vede la Lobbie Medica, Allopatica, Farmacologica, Chirurgica in prima fila nella lotta contro le altre Medicine, quelle che funzionano ma di cui non si vuole sapere il perchè funzionano.
Questo infatti sarebbe troppo "pericoloso"!
L'atto subdolo quanto delittuoso è "come" questo venga fatto: sfruttando le Istituzioni nazionali come i Ministeri della Salute per mettere a tacere ogni possibilità di sviluppo di altri metodi di cura. E' il caso ad esempio dell'Omeopatia; si sta facendo di tutto per farla morire, per le altre arriverà il loro turno.
Possiamo ancora sopportare questi sopprusi dei poteri che fanno parte dei cosiddetti stati democratici?

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domenica 13 ottobre 2013

L'Uomo Onnivoro: un errore evolutivo. Buoni e insoliti motivi per smentire l'ipotesi dell'onnivorismo dell'Uomo.

Uomo Onnivoro, un argomento, questo, che spesso accende le discussioni quando si parla di alimentazione ideale per l'essere umano. Molti credono che l'originale abitudine alimentare dell'uomo sia stata cambiata da un processo evolutivo che lo ha reso Onnivoro, cioè in grado di cibarsi di ogni genere di prodotto alimentare, compreso, evidentemente, l' "OnniCibo spazzatura" di cui la razza umana è diventata (appunto con via di una strana evoluzione!!) la migliore e più agguerrita produttrice con l'intento di far accumulare fortune economiche a molte e anche gigantesche industrie alimentari e ai suoi azionisti.

La fortuna, in tutto ciò, è che Madre Natura mette a disposizione l'energia e i mezzi perché ogni specie si moltiplichi e si rafforzi nei termini di un equilibrio universale che non lascia scampo: tutto tende ad un perfetto equilibrio, e a questo ci si arriva anche al costo di estinzioni o drammatiche riduzioni delle specie che disturbano il raggiungimento di questo equilibrio.
Sono convinto che madre natura ha fatto si che nell'ambito della stessa specie, gli errori che si commettono nel garantirsi la sopravvivenza, vengano pagati a scapito della propria stessa sopravvivenza; questo perhè gli sforzi portano lontano dall'equilibrio naturale. Faccio l'esempio che calza con l'Essere Umano: l'Uomo, credendosi al centro dell'universo ed essendo convinto di essere un Essere perfetto e superiore, ha creduto troppo nelle proprie capacità superiori e di sviluppo per mantenere viva la propria posizione nella scala gerarchica degli esseri viventi, appopriandosi del diritto di vita e di morte su tutto. Seguendo quest'intenzione, ha dimenticato le proprie debolezze insite nella propria natura di avere anche un corpo che necessita di una cura intelligente per non degenerare (o forse basterebbe seguire meglio l'istinto). Purtroppo questo errore che si è rivelato con il fatto di "credersi onnivoro", lo ha invece portato sulla strada dell'estinzione, quella che stiamo seguendo in questo momento dell'era terrestre del XXI secolo (giusto per mantenere l'indicazione temporale del mondo occidentale); questa è la via naturale che le specie viventi sono destinati a percorrere quando, diciamo così, commettono un errore; una strada che, per Madre Natura, è assolutamente naturale, perché conduce a un giusto Equilibrio
Sfortunatamente in questo momento la specie più "disturbante" della vita sulla Terra è l'UOMO: unico essere vivente dotato di un CGM (Cervello Geneticamente Modificato, e non è solo una
battuta) rispetto alle altre specie; il SuperCervello dell'Uomo, gli permette di distruggere e modificare tutto ciò che scopre e incontra, a causa della sola motivazione di credersi un essere superiore ad ogni altro e quindi in grado di puntare ad un'esistenza superiore, ad un BenEssere (ma quale benessere?) che le altre specie viventi non potrebbero (secondo LUI) capire e neanche raggiungere mai; tutto ciò anche a scapito della vita di ogni altra forma vivente.
Sapendo però che "tutto è relativo" possiamo anche accettare che questo è solo il Punto di Vista della Specie Umana che con il "CGM" non riesce a capire che tutto ciò che ha fatto, e sta facendo, la condurrà inevitabilmente all'autodistruzione.
Per tornare all'argomento chiave di questo articolo, l'Uomo Onnivoro, costituisce l'esempio di un delle vie evolutive intraprese dalla specie "ominide" per programmare la propria estinzione. Gli Ominidi sono la specie che 25 milioni di anni fa si separò dalle Catarrine (scimmie del Vecchio mondo) che conducevano un'alimentazione prettamente a base vegetale con qualche raro consumo di proteine animali. Questi sono i primati da cui deriviamo e non sono primati carnivori come qualcuno del mondo anti-vegan cerca di far credere confondendo le idee.

Oggi siamo quindi alla svolta dell'evoluzione della specie "Ominide", quella che porterà a due specie diverse, sia nel corpo e che nella mente, di essri umani e che si concluderà inevitabilmente con l'estinzione per malattia della specie più debole e più facilmente attaccabile: gli Ominidi Onnivori.
Ecco dunque che la mia ipotesi di una erronea evoluzione dell'uomo verso una specie onnivora non è del tutto sbagliata; "evoluzione" che si sta consumando da un tempo relativamente recente rispetto alle tempistiche evoluzioniste (che invece necessitano di almeno migliaia di anni per esprimersi), da quando cioè la carne e le proteine animali sono state fatte diventare un simbolo di agiatezza e alta posizione sociale, da quando sono state fatte diventare volontariamente la base della Piramide alimentare per molti paesi Occidentali, da quando sono diventate il fulcro dell'economia dei Paesi Sviluppati e che si credono BeneStanti.
Purtroppo, e non a caso, le Proteine animali sono anche diventate l'elemento che con sempre più certezza è associato alle malattie degenerative e non, che stanno devastando il vero Benessere di gran parte delle popolazioni dei paesi industrializzati, ciò che appunto sta guidando l'estinzione dell'essere umano Onnivoro.
"L'esempio di come le mucche, animali sicuramente erbivori, nutrite con farine animali siano andate incontro ad una patologia quale l'Encefalopatia Spongiforme (morbo della "mucca pazza"), dovrebbe far riflettere su quanto disastrose possano essere le conseguenze di una alimentazione incurante dei fabbisogni fisiologici di una data specie o di un dato individuo." 
I principali motivi per dichiarare l'Essere Umano un Frugivoro, e non un erbivoro e neanche un Onnivoro, li potete trovare ovunque in rete o sui migliori libri scritti dagli scienziati "pentiti", quelli che magari erano affetti dalla Sindrome dello Scienziato Ottuso e che ora per fortuna hanno aperto la loro mente e stanno svelando i segreti e retroscena della Commedia delle Lobbies che premono per salvare i loro affari e che guidano invece l'Homo Onnivoro all'estinzione; spesso si scopre infatti che i burattinai, che stanno dietro ai loschi interessi di queste Lobbies, vivono una vita all'opposto a quella che predicano con i loro affari: gli allevatori e venditori di cadaveri animali per l'alimentazione umana, sono spesso vegetariani o vegani, ma purtroppo lo sono solo perché hanno semplicemente scoperto la via della longevità in questi stili di vita, non per una scelta etica e morale, che tuttavia si guardano bene dal raccomandare a chi, a scopo alimentare, compra le loro carni, mantenendo vivi i loro ricchi patrimoni.
1) Se non abbiamo i canini come quelli del nostro cane o del nostro gatto, è meglio non addentare una Fiorentina con l'Osso.
2) Se l'Acidità del nostro stomaco non è come quella dello stomaco del Leone, forse è meglio evitare di nutrirsi con il torace di un maiale mangiando costolette.
3) Se il nostro intestino è più lungo di quello di un Lupo e più corto di quello di una Pecora dovremmo pensare di non saltare addosso ad un Coniglio ad una balla di Fieno.
4) Se il nostro corpo non ha mai avuto e non ha mai sviluppato l'enzima Uricasi (quello che permette il metabolismo dell'Acido Urico, derivante dalla completa digestione e catabolismo delle proteine animali), perché dobbiamo sfidare la natura consumando carni e aspettare che l'Acidosi "corroda" la nostra Salute?
5) Se il nostro corpo è programmato per far regredire la produzione dell'enzima Lattasi dopo che abbiamo smesso di succhiare il latte di nostra madre, perché ci dobbiamo alimentare ad ogni costo del succo delle mammelle di altre specie mammifere (l'uomo onnivoro è l'unico essere vivente che lo fa)
6) Se la nostra saliva contiene l'enzima Ptialina (amilasi, enzima che degrada gli amidi, carboidrati) e nessun enzima "proteolitico", dovremmo cominciare a domandarci il perché.
Forse non era previsto, nella programmazione dell'essere Ominide, nessun attacco ad abbondanti quantità di carne.
L'Homo Onnivoro ha messo in atto molti artifici per potersi nutrire di carne e altri prodotti animali:
1) Cuocere la carne è un modo per renderla più digeribile, più sicura da un punto di vista igienico, contro batteri e parassiti: ma quante specie animali in natura cuociono la carne dell'animale che hanno catturato? Perché l'uomo necessita di applicare questi trattamenti termici?
2) Scremare il latte (ridurre i grassi, la parte burrosa) per rendere più digeribile il latte ed evitare gli effetti dannosi sulla propria salute.
3) Cagliare e fermentare il latte per renderlo accessibile dal punto di vista alimentare ma farne un nemico della salute, senza più ombra di dubbio.
Quanti altri artifici l'Uomo è riuscito a mettere in atto per alimentarsi di ciò che non dovrebbe e non potrebbe. A questa domanda si potrebbe rispondere forse con tonnellate di pagine scritte ma resta sempre una sola domanda alla fine: perché?
Forse la risposta ce la darà solo il tempo, quello in cui ci si accorgerà troppo tardi di aver intrapreso la strada sbagliata: questo è il rischio di un'evoluzione "Contro natura" grazie al CGM di cui l'uomo si vanta di avere.




martedì 8 ottobre 2013

Antibiotici nella carne di pollo: diamo eco alla ricerca di ALTROCONSUMO


Riporto il testo di un articolo di ALTROCONSUMO, molto interessante e rappresentativo del livello di rischio a cui ancora oggi l'uso di carni di animali da allevamenti intensivi sottopone la salute pubblica.
Ci tengo che queste indagini vengano divulgate il più possibile perchè ci danno l'idea della dimensione del problema, putroppo solo quando qualcuno di veramente grande si prende la briga di approfondire questi temi con test e risultati veramente degni di attenzione. L'unico consiglio personale per bypassare il problema senza rischi è vedere di persona chi e come alleva gli animali (se proprio non potete fare a meno di mangiare carne); tuttavia la mia esperienza personale e i risultati dei miei studi mi dicono che la soluzione definitiva per salvaguardare la propria salute in toto è la dieta Vegana che ovviamente seguo (e ovviamente mi permette di vivere in piena salute fisica, mentale e spirituale). Questa associata all'uso di prodotti BIOLOGICI risulta essere il connubio più efficace per la prevenzione e la cura di tantissime malattie anche cronico degenerative.
A seguire in corsivo il testo dell'articolo di  ALTROCONSUMO che ringrazio per ciò che fa.

Allevamento intensivo di polli (foto aggiunta da me)


" Alcuni batteri negli animali possono sviluppare un meccanismo di resistenza a questi farmaci. Li abbiamo cercati nella carne di pollo e nell'84% dei casi li abbiamo trovati. Con la diffusione di batteri resistenti, c'è il rischio che gli antibiotici perdano il loro effetto anche negli uomini. Abbiamo segnalato il tutto al ministero della Salute.
In seguito al trattamento degli animali con antibiotici, usati per curarli dalle malattie, i batteri che vivono nel loro tratto gastrointestinale possono diventare resistenti al farmaco e contaminare il cibo e l'ambiente. Infatti, abbiamo trovato batteri resistenti agli antibiotici nell'84% dei campioni di carne di pollo comprati in Italia. Abbiamo segnalato i risultati della nostra inchiesta al ministero della Salute.
Non necessariamente questi microrganismi possono farci ammalare, il vero problema è che possono trasmettere il loro meccanismo di resistenza ad altri batteri presenti nel nostro organismo: senza seri provvedimenti, che ne limitino l'uso negli allevamenti, gli antibiotici potrebbero, tra una decina di anni, non riuscire a sconfiggere la maggior parte dei batteri, anche negli uomini.
Cosa abbiamo scoperto
Abbiamo analizzato 250 campioni di petti di pollo, cercando alcuni particolari batteri (della famiglia Enterobatteriacea), più inclini di altri a sviluppare un meccanismo di resistenza agli antibiotici. Li abbiamo trovati nell'84% dei 45 campioni comprati in Italia, a Milano e a Roma.
Chiediamo più severità
I risultati del nostro test dimostrano che il problema della resistenza agli antibiotici è molto diffuso ed è strettamente legato al tema della sicurezza alimentare: occorre migliorare il monitoraggio dell'uso di questi medicinali in ambito veterinario con sistemi di sorveglianza più severi. Serve, inoltre, un sistema che lavori maggiormente sulla prevenzione delle malattie animali, per ridurre la necessità di usare gli antibiotici. Non solo: visto i rischi per l'uomo, perché non conservare una classe di antibiotici da usare solo per gli animali e non per le persone, in modo da limitare i danni? Queste le richieste girate al ministero della Salute da cui ci si aspetta interventi chiari e maggiore informazione ai consumatori.
Come difendere l'effetto degli antibiotici
Affinché gli antibiotici continuino a proteggerci anche noi possiamo prendere alcune precauzioni, agendo su due fronti: il corretto uso di antibiotici quando dobbiamo curarci e l'igiene in cucina. "

venerdì 4 ottobre 2013

Sclerosi Multipla: la speranza arriva ancora e solo da una corretta alimentazione. La Kousmine aveva ragione.

Le informazioni che seguono le ho raccolte dalla pagina Facebook "Amici della Kousmine". Poichè ritengo siano notizie che possono essere utili a chi soffre di Sclerosi Multipla, le riporto tal quali con la speranza che si possa arrivare finalmente a dimostrare ufficialmente e far accettare alla medicina allopatica il rapporto diretto tra Alimentazione e SM. Oggi ci sono i mezzi per farlo e, visti i risultati che si ottengono, non dovremmo neanche domandarci perchè non lo si faccia al più presto. Tuttavia dobbiamo aspettarci ostacoli e controversie, false informazioni e gambe tagliate a chi si azzarderà a proclamare il FALLIMENTO della Medicina Allopatica anche in questo caso.
"La sclerosi multipla è una imprevedibile malattia infiammatoria autoimmune degenerativa del sistema nervoso centrale, in cui il corpo attacca i propri nervi. Colpisce spesso in giovane età e può causare deficit cerebro-cognitivi, dolorosa perdita della vista, tremore, debolezza, perdita di controllo della vescica, dolore e fatica.
Il farmaco più prescritto per la sclerosi multipla è l'interferone beta, che può farti sentire da schifo e costa $ 30.000 all'anno, però se funziona... il problema è che non funziona. Non sembra affatto prevenire o ritardare la disabilità a lungo termine(1).
Ci sono poi farmaci come il mitoxantrone, che provoca danni cardiaci irreversibili a 1 persona su 8 e la leucemia a quasi l'1% delle persone che lo assumono.
Ma esiste un metodo SICURO, SEMPLICE, ECONOMICO, SENZA EFFETTI COLLATERALI, che si è dimostrato essere il più efficace trattamento per la sclerosi multipla mai descritto.

RIDURRE I GRASSI ANIMALI SATURI, LA SCOPERTA DI SWANK
Il dr Roy Swank, che ci ha lasciati all'età di 99 anni, è stato un famoso neurologo il cui lavoro è culminato in oltre 170 articoli scientifici. Diamo un'occhiata a qualcuno di essi.
Già nel 1950, sapevamo che c'erano aree del mondo che avevano un alta incidenza di sclerosi multipla - Nord America, Europa, mentre in altri luoghi come Africa e Asia difficilmente avevamo di questi casi. E oggi abbiamo molti studi migratori che dimostrano che se le persone si spostano da una zona ad alto rischio in una zona a basso rischio il rischio diminuisce, e viceversa. La malattia pare influenzata meno dalla genetica e più dallo stile di vita(3).
Il dr Swank ebbe un'idea.Dopo aver esaminato i dati sulla sclerosi multipla della seconda guerra mondiale nei paesi occupati in cui carne e prodotti lattiero-caseari erano stati razionati(4), e scoprendo nel suo famoso studio nel '52 che la frequenza di sclerosi multipla è direttamente correlata alla quantità di grassi animali saturi consumati quotidianamente in diverse zone della Norvegia, concluse che la colpa poteva essere del grasso animale, così decise di mettere alla prova la sua teoria, limitando l'assunzione di grassi saturi di origine animale alle persone(5).
Nell'immagine allegata a questo articolo potete vedere la frequenza e la gravità degli attacchi di sclerosi nei 47 pazienti prima di tagliare, e dopo aver tagliato, circa il 90% dei grassi saturi dalla loro dieta. Questo studio riporta i risultati dei primi 3 anni e mezzo(6).Poi è arrivato lo studio con i risultati di 5 anni e mezzo, che aggiunse altri 100 pazienti circa. Poi di 7 anni. Poi di 20 anni(7) di follow-up, poi di 34 anni di follow-up(8).
Come hanno fatto? Se si può arrivare a persone allo stadio iniziale della loro malattia, quando sono solo lievemente disabili, e limitare la loro assunzione di grassi saturi, il dr Swank ha dimostrato di poter fermare la loro malattia nel 95% dei casi, senza ulteriori handicap 34 anni dopo. Ma se le persone iniziavano a cambiare in peggio la propria dieta, la loro malattia poteva riattivarsi. Bastava mangiare solo 8 grammi di grassi saturi in più al giorno e si verificava un notevole aumento della disabilità, oltre al fatto che si triplicava il tasso di mortalità.
E su 50 anni di follow-up(9)? Sono stati in grado di rintracciare 15 dei pazienti originali che hanno mantenuto la dieta, con la sclerosi multipla da oltre 50 anni, e 13 dei 15, andavano in giro tranquillamente, stavano bene sotto tutti gli aspetti. Erano attivi e sani. Conclusione: "Questo studio ha indicato che, con ogni probabilità, la sclerosi multipla è causata in gran parte dal consumo di grassi animali saturi".
Swank ha pensato che fosse l'agglutinazione intravascolare del sangue, causata da anche un solo pasto di grassi saturi, ad ostruire i minuscoli capillari che alimentano il nostro sistema nervoso. Le diete ricche di grassi saturi e colesterolo possono addensare il sangue, e rendere i nostri globuli rossi appiccicosi. Un singolo pasto di salsicce e uova ... può appiccicare insieme i nostri globuli rossi. E questo tipo di iperaggregazione può portare ad una riduzione del flusso sanguigno e di ossigenazione dei nostri tessuti(10).
Se si mette il sangue di qualcuno attraverso una macchina che toglie circa il 90% del colesterolo nel sangue, è possibile dimostrare un immediato miglioramento della microcircolazione nel muscolo cardiaco(11), ma per quanto riguarda il cervello?
Gli occhi sono le finestre ... per il tuo cervello. È possibile visualizzare in tempo reale i cambiamenti nella funzione dei vasi sanguigni nella retina, nella parte posteriore dell'occhio, che dà un senso di ciò che sta accadendo più indietro nel cervello. E se si abbassa il livello di colesterolo nel sangue, si può immediatamente ottenere un significativo miglioramento della vasodilatazione, le piccole vene si aprono di più e lasciano che il flusso di sangue scorra(12).

DIETA A BASE VEGETALE POVERA DI GRASSI E SI ARRESTA LA MALATTIA
I pazienti con sclerosi multipla che seguono una dieta con non più di 10 o 15 grammi di grassi saturi giornalieri possono aspettarsi di sopravvivere e restare in salute fino a tarda età(13). Naturalmente tagliare completamente i grassi saturi potrebbe essere migliore, dato che le malattie cardiache sono il nostro killer numero uno e una dieta a base vegetale (naturalmente povera di grassi saturi) si è dimostrata molto efficace nel prevenire le cardiopatie.
La linea di fondo è che i risultati del Dr. Swank rimangono il trattamento della sclerosi multipla più efficace mai riportato in letteratura medica. Nei pazienti con stadio precoce di sclerosi multipla, il 95% non aveva avuto alcuna progressione della propria malattia 34 anni dopo aver adottato il programma dietetico a basso contenuto di grassi saturi (anzi, alcuni erano leggermente migliorati). Anche i pazienti con malattia avanzata avevano mostrato benefici significativi. Ad oggi, nessun farmaco o procedura invasiva è mai nemmeno arrivato vicino a dimostrare un tale successo.
I risultati sono chiari. Per arrestare la sclerosi multipla, la dieta deve essere a più basso contenuto di grassi saturi possibile, circa il 6 per cento delle calorie totali. Che si traduce in una dieta vegana povera di grassi: amidi, verdure e frutta che contengono solo dal 5 al 10 per cento di grassi totali. Quindi, se si evitano, oltre a carne e pesce, anche le uova, i latticini e gli oli, specialmente quelli tropicali come quello di cocco o di palma, si mangia praticamente senza grassi saturi (e senza grassi trans, anch'essi molto dannosi). Questa è la dieta prescritta dal famoso medico statunitense John McDougall ai suoi pazienti malati di sclerosi multipla, ottenendo straordinari risultati.In origine Swank era soprattutto impegnato nel limitare i grassi saturi, ma col passare degli anni ha iniziato a considerare pericolosi tutti i tipi di grassi.

PERCHE' QUESTO TRATTAMENTO NON VIENE PRESCRITTO DAI MEDICI?
Questo metodo non costa $ 30.000 dollari, non causa la leucemia e funziona, meglio di qualunque altro!
Naturalmente tutto questo fa sorgere una domanda ovvia: se i risultati del dr Swank sono così impressionanti, perché altri medici, neurologi, o centri non hanno adottato questo metodo di trattamento? Buona domanda.
Molti medici ignorano il lavoro di Swank o non lo considerano, perché pensano che la dieta sarebbe troppo difficile da seguire. Quando il dr John McDougall ha chiesto a Swank perchè i suoi studi sono stati largamente ignorati dall'establishment della ricerca sulla sclerosi multipla, egli ha risposto, "John, sono un piccolo ragazzo in questo piccolo laboratorio universitario. I loro fondi di ricerca non hanno pagato per questo, quindi come potrebbe essere importante? "
Un altro motivo potrebbe essere che le macchine di risonanza magnetica non esistevano fino al 1970. La risonanza magnetica è lo strumento con il quale oggi seguiamo il progresso della sclerosi multipla. Non dobbiamo fare affidamento sulle relazioni soggettive dei pazienti o i giudizi del medico, siamo in grado di vedere la malattia progredire o migliorare in bianco e nero su uno schermo.
E' come quando nel 1970 Nathan Pritikin sembrava guarire le malattie cardiache a migliaia, ma nessuno lo prendeva sul serio fino a quando non fu inventata l'angiografia e medici del calibro di Ornish e Esselstyn poterono mostrare immagini dove le vene e le arterie non erano più ostruite, dimostrando definitivamente che una dieta a base vegetale può letteralmente riaprire le arterie, proprio lì in bianco e nero su uno schermo.
Quindi, quello che ci serve è qualcuno che ripeta oggi gli esperimenti di Swank, con la risonanza magnetica che esplora ogni passo del cammino... e un esperimento esatto è stato appena completato, dal dr John McDougall. Il dr Swank era uno dei mentori medici del dr McDougall. L'arruolamento dello studio è stato completato lo scorso anno e dovremmo avere presto i risultati.

(1) A. Shirani, Y. Zhao, M. E. Karim, C. Evans, E. Kingwell, M. L. van der Kop, J. Oger, P. Gustafson, J. Petkau, H. Tremlett. Association between use of interferon beta and progression of disability in patients with relapsing-remitting multiple sclerosis. JAMA 2012 308(3):247 - 256. (2) J. J. Marriott, J. M. Miyasaki, G. Gronseth, P. W. O'Connor. Evidence Report: The efficacy and safety of mitoxantrone (Novantrone) in the treatment of multiple sclerosis: Report of the Therapeutics and Technology Assessment Subcommittee of the American Academy of Neurology. Neurology 2010 74(18):1463 - 1470. (3) A. Compston, A. Coles. Multiple sclerosis. Lancet 2008 372(9648):150-2­17.(4) R. L. Swank. Multiple sclerosis; a correlation of its incidence with dietary fat. Am J Med Sci. 1950 Oct 220(4):421-430. (5) Swank et al, Multiple sclerosis in rural Norway its geographic and occupational incidence in relation to nutrition, N Engl J Med. 1952 May 8;246(19):722-8.(6) R. L. Swank. Treatment of multiple sclerosis with low-fat diet. AMA Arch Neurol Psychiatry. 1953 69(1):91-103. (7) R. L. Swank. Multiple sclerosis: Twenty years on low fat diet. Arch. Neurol. 1970 23(5):460 - 474. (8) R. L. Swank, B. B. Dugan. Effect of low saturated fat diet in early and late cases of multiple sclerosis. Lancet 1990 336(8706):37 - 39(9) R. L. Swank, J. Goodwin. Review of MS patient survival on a Swank low saturated fat diet. Nutrition 2003 19(2):161 - 162. (10) Swank MS Foundation. 2009. Dr. Roy Laver Swank. (11) J Clin Apher. 2004;19(1):11-6.Improvement of endothelium-dependent coronary vasodilation after a single LDL apheresis in patients with hypercholesterolemia.Igarashi K, Tsuji M, Nishimura M, Horimoto M.(12) Neurology. 2002 Nov 26;59(10):1536-40.Retinal arterial changes correlate with cerebral small-vessel disease.Kwa VI, van der Sande JJ, Stam J, Tijmes N, Vrooland JL; Amsterdam Vascular Medicine Group.(13) P. Riccio. The molecular basis of nutritional intervention in multiple sclerosis: A narrative review. Complement Ther Med 2011 19(4):228 - 237."

giovedì 3 ottobre 2013

Longevità degli Italiani: la grande BALLA sul primato italiano. Berlusconi rientra nelle statistiche?


Ogni volta che i media danno notizie che riguardano l'aspetto "salute e stile di vita" degli italiani, mi sorge il dubbio che dietro ci sia qualcosa. Ormai conosco i "polli" e "chi li alleva"!
Qualche tempo fa è stata trasmessa in TV una nuova BALLA COLOSSALE: i cittadini italiani sono tra i più longevi, almeno in Europa; il livello di vita media si è alzato ancora.
Innanzitutto occorrerebbe dare un'occhiata alle statistiche vere (come sempre) per capire cosa ci sta dietro questa notizia, cioè perchè ci dicono queste cose? 



Ci vogliono rassicurare sul fatto che lo stile di vita che stiamo seguendo è il migliore al mondo e che ci sta portando ad avere la miglior performance in termini di longevità? Ci stanno dicendo che va bene come viviamo e cosa mangiamo dato che siamo tra i popoli più longevi? Ci stanno convincendo che la scienza medica sta facendo passi da gigante? O che la quantità colossale di farmaci che si consumano portano i loro benefici alla nostra vita?
Non lo so, ma per fare chiarezza su questo argomento sono andato a dare un'occhiata alle statistiche e come sempre la verità fatica sempre ad essere al primo posto delle classifiche nelle notizie distribuite al "Popolo" dalla TV pubblica italiana, quella per la quale paghiamo un canone per poterla vedere.
Innanzitutto bisognerebbe fare un distinguo tra longevità con un certo livello di "vera vitalità" ed invece longevità con "un piede nella fossa" (mi scuso per l'immagine poco bella, ma non sono d'accordo con l'accanimento terapeutico, soprattutto con quello che si fa sulla popolazione con un buon grado di salute). In questo caso infatti, occorrerebbe chiedere alle persone che sono tenute in vita con la CHIMICA o con le MACCHINE se sono contente del loro stile di vita o che cosa si aspettano dal futuro (purtroppo devo aggiungere: "se sono in grado di rispondere"). Quante persone "vivono" ingurgitando farmaci per tutto il giorno per "alleviare" ogni minimo sintomo? Gli è stato detto che i farmaci sono necessari per poter vivere il resto della loro vita senza problemi o per ridurre il rischio di peggiorare la loro situazione. E ogni volta che un nuovo sintomo compare gli vengono dati altri farmaci per alleviare i sintomi dovuti ad altri farmaci. Apro parentesi. Il punto di vista dell'industria Farmaceutica è che grazie a queste persone si può fare parecchio business, aumentare gli utili e soddisfare gli investitori che si aspettano che il mercato del farmaco cresca, e cresca sempre di più. Tranquilli, signori investitori, la Lobbie è forte e il mercato non mancherà mai. Chiusa parentesi.
Di fatto le società del benessere hanno solo il vantaggio che il termine "benessere" gli è stato cucito addosso con del filo d'acciaio, ma la verità è ben lontana da questo aggettivo; è vero che il benessere è quello che ci fanno credere? Vivere con 10 pillole al giorno e andarsene in giro con il Cayenne è benessere? Rispondete voi ognuno con il proprio punto di vista, va sempre bene!
Eccoci alle statistiche che purtroppo si fermano al 2011.
Innanzitutto occorre scegliere tra gli indicatori di salute pubblica (disponibili nei siti ufficiali della Comunità Europea e scegliendo l'Heidi data tool col quale si possono ricavare tutti i dati che interessano, componendo i grafici a piacere) quali possono servire veramente a fornire la notizia sensazionale oppure la verità. 



Distinguiamo innanzi tutto due indicatori: uno è l'ASPETTATIVA DI VITA OLTRE I 65 ANNI, il secondo è l'ASPETTATIVA DI VITA IN SALUTE OLTRE I 65 ANNI
Il primo ci dice quanti anni mediamente una persona potrà vivere oltre i 65 anni di età: il migliore risultato di incremento in Italia è quello per le donne ed è di 0,9 anni dal 2004 al 2011. In senso assoluto sembrerebbe positivo (ed è il gioco che i Media usano per dare la notizia sensazionale).
L'aspettativa di vita IN SALUTE oltre i 65 anni ci dice invece quanti anni mediamente una persona vivrà in salute, senza malattie invalidanti oltre tale età: anche qui il dato migliore è per le donne ma la sorpresa è che dal 2005 al 2011 c'è stato un calo. Questo ci dice che lo stile di vita che conduciamo non ci salvaguardia in termini di salute vera, anzi tutt'altro!
 
 
In questo grafico viene evidenziato come per le Donne in Europa l’Aspettativa di vita senza malattie invalidanti sia praticamente rimasta costante dal 2005 al 2011 (la linea dritta al centro); in Italia però c’è stato un peggioramento dell’indice, ossia il numero di anni vissuti in salute (senza malattie invalidanti) oltre i 65 anni di età, è calato da circa 12,5 a 7,0 anni: abbiamo perso sostanzialmente 5,5 anni di vita in salute relativa (osservate la linea con l'andamento discendente e con un picco inspiegabile nel 2010). 
Tutto questo ci dice che gli sforzi economici impiegati annualmente ed incrementati negli anni a favore di una «pseudo ricerca» in campo scientifico per migliorare la salute pubblica, ha dato risultati 0 o meno di 0
QUESTO E' IL FALLIMENTO CHE CI VIENE NASCOSTO dai Media e ci viene invece presentato come un dato positivo: "gli Italiani sono i più longevi d'Europa".
Questo significa anche che l’approccio allo stile di vita e alla salute deve essere cambiato per non generare sempre più «vecchi» disabili che vivono in totale assenza di benessere, nonostante magari il conto in banca. La prospettiva è l’incremento di persone anziane che avranno sempre più bisogno di assistenza organizzata con costi (spesso privati) che potranno solo aumentare grazie all’incremento di «Longevità» senza benessere.
E anche questo è business per la sanità.