Abbiamo già visto un po' di storia e la prima parte dell'argomento che riguarda più da vicino i vantaggi nutrizionali e non nell'avere a disposizione una propria autoproduzione di germogli.
Proseguiamo con questo secondo aspetto che riguarda un po' più in dettaglio quali sono i vantaggi di far germogliare un seme che di per se potrebbe non avere interesse commestibile oppure non avere le caratteristiche nutritive che invece può apportare lo stadio di germoglio.
Il punto di forza che rende i germogli un super-alimento è la loro vitalità. Il processo che accade quando mettiamo i semi in un germogliatore, è lo stesso che precede lo sviluppo di una piantina, per il cui nutrimento il seme contiene già in sè tutti i nutrienti indispensabili ma incrementandoli in maniera considerevole; ogni germoglio contiene quindi tutte i nutrienti essenziali del seme, ma incrementati notevolmente. Mangiare germogli è come alimentarsi di verdure freschissime anche in inverno quando l'orto è a riposo, ma con numerosi vantaggi anche economici.
La primavera è un periodo molto adatto per il consumo di germogli perché il nostro organismo che si sta svegliando dopo l'assopimento invernale, ha un metabolismo ancora rallentato e necessita di smaltire tossine. Tuttavia anche il consumo invernale può dare dei vantaggiosi apporti di nutrienti vitaminici e minerali che spesso ci vengono a mancare.
I benefici dei germogli sono molti e importanti: sono disintossicanti e depurativi, sono ben digeribili e assimilabili grazie alla trasformazione biochimica che subiscono. Ma anche: stimolano le difese immunitarie, ritardano l'invecchiamento, combattono lo stress, il deperimento, la debolezza, la stanchezza fisica e psichica. In alcuni germogli si trovano sostanze antitumorali, come l'isoliquiritigenina che si trova anche nella liquirizia e nello scalogno; non dimentichiamo poi i germogli di Broccoli, sui quali la letteratura è estrememete ricca.
Per il loro contenuto nutrizionale i germogli devono essere considerati dei veri e propri integratori, quindi non se ne consiglia un uso troppo abbondante in quanto i nutrienti presenti dovrebbero essere considerati dei veri e propri "principi attivi".
Quanti se ne possono mangiare dunque? Un uso ottimale prevede innanzitutto un consumo vario di diversi tipi di germogli in modo da apportare tutti i benefici specifici di ciascun tipo di germoglio. Organizzare un'autoproduzione e consumo a rotazione di diversi tipi di germogli ci darà tutti i benefici della miglior farmacia naturale che abbiamo a disposizione a bassissimi costi.
Una quantità dai 50 ai 100 gr di germogli alla settimana per persona è considerata ottimale; queste quantità si possono distribuire nei 2 o 3 pasti giornalieri per avere un costante e completo apporto nutrizionale.
A chi non avesse ancora a che fare con un'alimentazione ricca di fibre posso consigliare di introdurre i germogli gradualmente, soprattutto se si intendono consumare germogli di legumi che essendo ricchi di fibre potrebbero dare inizialmente qualche disturbo intestinale, soprattutto chi già soffre di Colon irritabile e Coliti.
Cosa succede ai nutrienti già presenti nei semi quando li sottoponiamo a germogliazione?
Vitamine: la Vitamina C che nei semi dei legumi si trova in piccole tracce, dopo pochi giorni supera i 10 mg per 100 gr di germoglio. La B1 nel grano aumenta del 20%, la B6 del 225%, la E del 300%, i carotenoidi del 220%. La Vitamina B12 è presente in tracce anche nei germogli.
Minerali: possono raddoppiare o triplicare a seconda del tipo di seme. Nel grano ad esempio il Fosforo, il Calcio ed il Magnesio mediamente triplicano il loro contenuto.
Grassi: per quanti ce ne siano diventano più digeribili
Amidi: si trasformano in zuccheri e destrine rendendo i germogli più dolci ed energizzanti.
Proteine: diventano più digeribili a causa della loro scissione in aminoacidi facilmente assimilabili. Il livello nutrizionale delle proteine presenti dipende dal tipo di germoglio: ad esempio il grano contiene tutti gli 8 aminoacidi essenziali
Clorofilla: si forma quando i germogli vengono esposti alla luce solare. E' il verde contenuto nei vegetali, soprattutto nelle foglie e foglioline. Molto utile al nostro organismo per le proprietà di favorire la digestione, l'assorbimento della Vitamina A, stimolare la circolazione sanguigna, facilitare la rigenerazione e l'ossigenazione del sangue e la formazione dei globuli rossi. I germogli di Alfa-Alfa (Erba Medica) ne contengono una buona quantità.
LETTURE E STRUMENTI CONSIGLIATI
Proseguiamo con questo secondo aspetto che riguarda un po' più in dettaglio quali sono i vantaggi di far germogliare un seme che di per se potrebbe non avere interesse commestibile oppure non avere le caratteristiche nutritive che invece può apportare lo stadio di germoglio.
Il punto di forza che rende i germogli un super-alimento è la loro vitalità. Il processo che accade quando mettiamo i semi in un germogliatore, è lo stesso che precede lo sviluppo di una piantina, per il cui nutrimento il seme contiene già in sè tutti i nutrienti indispensabili ma incrementandoli in maniera considerevole; ogni germoglio contiene quindi tutte i nutrienti essenziali del seme, ma incrementati notevolmente. Mangiare germogli è come alimentarsi di verdure freschissime anche in inverno quando l'orto è a riposo, ma con numerosi vantaggi anche economici.
La primavera è un periodo molto adatto per il consumo di germogli perché il nostro organismo che si sta svegliando dopo l'assopimento invernale, ha un metabolismo ancora rallentato e necessita di smaltire tossine. Tuttavia anche il consumo invernale può dare dei vantaggiosi apporti di nutrienti vitaminici e minerali che spesso ci vengono a mancare.
I benefici dei germogli sono molti e importanti: sono disintossicanti e depurativi, sono ben digeribili e assimilabili grazie alla trasformazione biochimica che subiscono. Ma anche: stimolano le difese immunitarie, ritardano l'invecchiamento, combattono lo stress, il deperimento, la debolezza, la stanchezza fisica e psichica. In alcuni germogli si trovano sostanze antitumorali, come l'isoliquiritigenina che si trova anche nella liquirizia e nello scalogno; non dimentichiamo poi i germogli di Broccoli, sui quali la letteratura è estrememete ricca.
Per il loro contenuto nutrizionale i germogli devono essere considerati dei veri e propri integratori, quindi non se ne consiglia un uso troppo abbondante in quanto i nutrienti presenti dovrebbero essere considerati dei veri e propri "principi attivi".
Quanti se ne possono mangiare dunque? Un uso ottimale prevede innanzitutto un consumo vario di diversi tipi di germogli in modo da apportare tutti i benefici specifici di ciascun tipo di germoglio. Organizzare un'autoproduzione e consumo a rotazione di diversi tipi di germogli ci darà tutti i benefici della miglior farmacia naturale che abbiamo a disposizione a bassissimi costi.
Una quantità dai 50 ai 100 gr di germogli alla settimana per persona è considerata ottimale; queste quantità si possono distribuire nei 2 o 3 pasti giornalieri per avere un costante e completo apporto nutrizionale.
A chi non avesse ancora a che fare con un'alimentazione ricca di fibre posso consigliare di introdurre i germogli gradualmente, soprattutto se si intendono consumare germogli di legumi che essendo ricchi di fibre potrebbero dare inizialmente qualche disturbo intestinale, soprattutto chi già soffre di Colon irritabile e Coliti.
Cosa succede ai nutrienti già presenti nei semi quando li sottoponiamo a germogliazione?
Vitamine: la Vitamina C che nei semi dei legumi si trova in piccole tracce, dopo pochi giorni supera i 10 mg per 100 gr di germoglio. La B1 nel grano aumenta del 20%, la B6 del 225%, la E del 300%, i carotenoidi del 220%. La Vitamina B12 è presente in tracce anche nei germogli.
Minerali: possono raddoppiare o triplicare a seconda del tipo di seme. Nel grano ad esempio il Fosforo, il Calcio ed il Magnesio mediamente triplicano il loro contenuto.
Grassi: per quanti ce ne siano diventano più digeribili
Amidi: si trasformano in zuccheri e destrine rendendo i germogli più dolci ed energizzanti.
Proteine: diventano più digeribili a causa della loro scissione in aminoacidi facilmente assimilabili. Il livello nutrizionale delle proteine presenti dipende dal tipo di germoglio: ad esempio il grano contiene tutti gli 8 aminoacidi essenziali
Clorofilla: si forma quando i germogli vengono esposti alla luce solare. E' il verde contenuto nei vegetali, soprattutto nelle foglie e foglioline. Molto utile al nostro organismo per le proprietà di favorire la digestione, l'assorbimento della Vitamina A, stimolare la circolazione sanguigna, facilitare la rigenerazione e l'ossigenazione del sangue e la formazione dei globuli rossi. I germogli di Alfa-Alfa (Erba Medica) ne contengono una buona quantità.
LETTURE E STRUMENTI CONSIGLIATI
I Germogli nel Piatto
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Giuliana Lomazzi
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