Iniziamo questo piccolo percorso alla scoperta dei germogli come utile nutrimento in una sana alimentazione con qualche considerazione ed un po' di storia.
I semi sono preziosi perché rinchiudono dentro di sè il potenziale per dare la vita e creare una pianta da così poco; piccola o grande che sia questa pianta nasce da un seme. Un seme che magari è giaciuto per lungo tempo in qualche luogo, naturale o artificiale, in attesa che le condizioni ideali si ripresentassero per riattivare il metabolismo utile a dar vita alla pianta, che di nuovo lo riprodurrà per poter continuare la sopravvivenza della specie.
Vedere un seme che germoglia ci dà modo di prendere atto di uno dei tanti miracoli che la Natura mette in atto per mantenere l'equilibrio che è stato creato fin dalla notte dei tempi.
Chissà quale uomo per la prima volta ha intuito che il germoglio sarebbe stato una fonte nutrizionale di grande levatura; sicuramente quell'uomo, o donna, non aveva i mezzi per sapere quale esplosione di nutrienti accade quando un seme sta per diventare una pianta vera e propria.
Non ci volle molto neanche allora ad intuire che i semi lasciati all'umido avevano la capacità di germogliare senza necessariamente essere messi nella terra. In quel momento si capì che i germogli sarebbero stati grandi alleati nell'alimentazione umana.
Chi ha investigato sulla storia dell'uso dei germogli nell'alimentazione, ha scoperto che le origini del loro consumo ci riportano all'antico Oriente e precisamente, guarda caso, in Cina.
Vuole la leggenda che un giorno un saggio cinese partì alla ricerca di un rimedio contro la morte (nientepopodimeno!); il saggio un giorno, arrivando in un villaggio sulle montagne sperdute, fu accolto da ultra centenari e scoprì che si nutrivano di germogli, e solo di questi. Dopo aver imparato l'arte della germogliazione, il saggio la portò in Cina. Al di là della leggenda i germogli sono stati e sono ancora usati moltissimo nella Medicina Tradizionale Cinese: i germogli di soia citati più spesso sono in questo caso quelli di Soia gialla che non vanno confusi con quelli di Mungo (detti anche di Soia Verde).
In Europa le prime informazioni sui germogli risalgono al 1899 dove furono oggetto di uno studio scientifico dal titolo "Alcuni componenti contenenti azoto nei germogli di soia".
Il Pane degli Esseni è un'altro esempio di antico utilizzo dei germogli anche per produrre il pane (si parla di un arco di tempo che va dal II Secolo a.C. al I d.C.)
Si sa inoltre che i legionari romani portavano sempre con se semi di cereali (il farro era molto usato) in un sacchetto appeso alla cintura. Vuoi per i climi caldi e umidi, vuoi per il sudore del legionario, i semi germogliavano ed il soldato si faceva il pane con i semi germogliati. Questo cibo gli dava molta energia e vigore per i lunghi sforzi che doveva sopportare quotidianamente.
In Europa però il vero interesse per i germogli è da abbinare all'attività del medico francese Paul Carton (1875 - 1947), fautore di Ippocrate e sostenitore del corretto stile di vita come mezzo per mantenere o recuperare la salute. Egli fece rientrare il consumo di germogli nella Sana Alimentazione utile a sostenere il sitema immunitario, il quale è necessario per il mantenimento dello stato di salute.
In Europa il vero interesse per i germogli lo si fa risalire ai soli anni 70, quando i movimenti naturisti vegetariani cominciavano ad emergere.
Per mia esperienza ritengo che ancora oggi non ci sia la giusta considerazione in merito alle proprietà nutrizionali di questi semplici alimenti, poco costosi, facili da ottenere e sempre disponibili freschi per essere consumati, ovviamente crudi.
Quanti legumi e quanti cereali abbiamo a disposizione per essere trasformati in germogli nei quali la componente nutrizionale di Vitamine, Minerali, Oligoelementi rispetto a quella del seme di partenza si moltiplica in alcuni casi anche di qualche centinaio di volte.
Continua a leggere di più sui germogli nel mio prossimo articolo .
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I semi sono preziosi perché rinchiudono dentro di sè il potenziale per dare la vita e creare una pianta da così poco; piccola o grande che sia questa pianta nasce da un seme. Un seme che magari è giaciuto per lungo tempo in qualche luogo, naturale o artificiale, in attesa che le condizioni ideali si ripresentassero per riattivare il metabolismo utile a dar vita alla pianta, che di nuovo lo riprodurrà per poter continuare la sopravvivenza della specie.
Vedere un seme che germoglia ci dà modo di prendere atto di uno dei tanti miracoli che la Natura mette in atto per mantenere l'equilibrio che è stato creato fin dalla notte dei tempi.
Chissà quale uomo per la prima volta ha intuito che il germoglio sarebbe stato una fonte nutrizionale di grande levatura; sicuramente quell'uomo, o donna, non aveva i mezzi per sapere quale esplosione di nutrienti accade quando un seme sta per diventare una pianta vera e propria.
Non ci volle molto neanche allora ad intuire che i semi lasciati all'umido avevano la capacità di germogliare senza necessariamente essere messi nella terra. In quel momento si capì che i germogli sarebbero stati grandi alleati nell'alimentazione umana.
Chi ha investigato sulla storia dell'uso dei germogli nell'alimentazione, ha scoperto che le origini del loro consumo ci riportano all'antico Oriente e precisamente, guarda caso, in Cina.
Vuole la leggenda che un giorno un saggio cinese partì alla ricerca di un rimedio contro la morte (nientepopodimeno!); il saggio un giorno, arrivando in un villaggio sulle montagne sperdute, fu accolto da ultra centenari e scoprì che si nutrivano di germogli, e solo di questi. Dopo aver imparato l'arte della germogliazione, il saggio la portò in Cina. Al di là della leggenda i germogli sono stati e sono ancora usati moltissimo nella Medicina Tradizionale Cinese: i germogli di soia citati più spesso sono in questo caso quelli di Soia gialla che non vanno confusi con quelli di Mungo (detti anche di Soia Verde).
In Europa le prime informazioni sui germogli risalgono al 1899 dove furono oggetto di uno studio scientifico dal titolo "Alcuni componenti contenenti azoto nei germogli di soia".
Il Pane degli Esseni è un'altro esempio di antico utilizzo dei germogli anche per produrre il pane (si parla di un arco di tempo che va dal II Secolo a.C. al I d.C.)
Si sa inoltre che i legionari romani portavano sempre con se semi di cereali (il farro era molto usato) in un sacchetto appeso alla cintura. Vuoi per i climi caldi e umidi, vuoi per il sudore del legionario, i semi germogliavano ed il soldato si faceva il pane con i semi germogliati. Questo cibo gli dava molta energia e vigore per i lunghi sforzi che doveva sopportare quotidianamente.
In Europa però il vero interesse per i germogli è da abbinare all'attività del medico francese Paul Carton (1875 - 1947), fautore di Ippocrate e sostenitore del corretto stile di vita come mezzo per mantenere o recuperare la salute. Egli fece rientrare il consumo di germogli nella Sana Alimentazione utile a sostenere il sitema immunitario, il quale è necessario per il mantenimento dello stato di salute.
In Europa il vero interesse per i germogli lo si fa risalire ai soli anni 70, quando i movimenti naturisti vegetariani cominciavano ad emergere.
Per mia esperienza ritengo che ancora oggi non ci sia la giusta considerazione in merito alle proprietà nutrizionali di questi semplici alimenti, poco costosi, facili da ottenere e sempre disponibili freschi per essere consumati, ovviamente crudi.
Quanti legumi e quanti cereali abbiamo a disposizione per essere trasformati in germogli nei quali la componente nutrizionale di Vitamine, Minerali, Oligoelementi rispetto a quella del seme di partenza si moltiplica in alcuni casi anche di qualche centinaio di volte.
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