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venerdì 16 giugno 2017

Progetto Genoma Umano: FLOP nella storia della scienza.

Per continuare nel percorso sulla conoscenza delle verità che riguardano il nostro patrimonio genetico, eccomi a raccontare un altro passo fondamentale per aiutare a chiarire  un argomento che troppo spesso è stato ed è oggetto di numerose speculazioni.
Il precedente articolo IL CANCRO E’ QUESTIONE DI SFIGA? COMINCIAMO DA QUI introduceva l’argomento per giungere alla conclusione che la scienza moderna è ben lontana dal continuare a perseguire progetti di ricerca sulle malattie legate a specifici geni insiti nel nostro DNA, che costituisce la memoria progetto di tutte le proteine che fanno funzionare il nostro organismo.
Era il 1990 quando James Watson diede inizio al Progetto Genoma Umano (HGP = Human Genome Project), uno dei padri della fisiologia genetica, scopritore, insieme a C. Crick, del DNA, la doppia elica nucleotidica che sta dentro le nostre cellule e precisamente nel Nucleo.
I principali obiettivi del progetto dovevano essere i seguenti 3:
      -          Identificare le basi genetiche di tutti i tratti caratteristici umani (positivi e negativi)
      -          Creare un database di ricerca e gli strumenti per l’analisi dei dati da condividere con l’industria Biotech e con il settore privato
      -          Promuovere lo sviluppo di nuove applicazioni mediche in tutto il mondo.
Dunque grandi aspettative da quello che, si pensava, potesse essere la soluzione di tutti i mali, sia per gli esseri umani che per le industrie che ne avrebbero tratto profitti vertiginosi. Probabilmente, ma con la quasi assoluta certezza, è stato più che altro questo ultimo aspetto la leva che ha dato benzina al motore della ricerca sulla caratterizzazione dei Geni umani.
L’aspettativa sul numero di Geni presenti nel nucleo della cellula umana era commisurata alla quantità di proteine che lo gestiscono: 100.000 proteine diverse dovrebbero essere prodotte da altrettanti Geni. Ecco perché la caratterizzazione di 100.000 geni che ci si aspettava di “trovare” poteva essere ricondotta alle ampie possibilità dell’industria di Brevettare tutte le sequenze delle basi molecolari dei Geni (Adenina, Citosina, Timina e Guanina), con conseguenti enormi possibilità di grandi incassi.
Questo potenziale lucro fu stroncato da un grandioso scherzo della natura!
Con l’idea ben consolidata che i geni controllano tutte le caratteristiche di un organismo, i capi del Progetto Genoma Umano si aspettavano che “organismi più complessi avessero più geni rispetto agli organismi più semplici”:
-          Microrganismi come i Batteri: 3000 – 5000 geni
-          Cernorhabditias elegans, (un vermiciattolo appena visibile) fatto di 1271 cellule: 23.000 geni
-          Moscerino della Frutta, organismo più complesso: ahimè solo 18.000 geni
E già qui la teoria cominciava a tremare!
Come poteva un organismo più complesso avere meno geni?
Va be non importa! Pensarono i capi del Progetto Genoma Umano. Andiamo avanti col progetto, non si può tornare indietro, che figura si sarebbe fatta stoppando un progetto così immenso e ricco di aspettative? Avanti tutta! 
Chissà quanti miliardi spesi per arrivare alla conclusione deludente che l’uomo ha una quantità di geni simile a quello del Vermiciattolo di cui sopra, fatto di sole 1271 cellule rispetto ai 70 trilioni di cellule del corpo umano! Ebbene si, 23.000 geni è lo stesso patrimonio della cellula umana, paragonabile ad un Nematode (il vermetto Cernorhabditias elegans, appena visibile ad occhio nudo).
Il 2003 fu l’anno del grande annuncio: “IL PROGETTO GENOMA UMANO HA IDENTIFICATO TUTTI I GENI DEL PATRIMONIO CELLULARE dell’UOMO” . Grandi ricercatori, montagne di soldi spesi per lanciare l’annuncio del più grande progetto mai realizzato. Ma che delusione! E che ridimensionamento delle aziende di Bioingegneria che si erano preparate ad affrontare numeri di geni in numero di 4 volte quelli effettivamente trovati! Quanti licenziamenti dei direttori generali di queste aziende (Celera e Human Genome Sciences)
Paul Silverman, sostenitore del progetto, pioniere e architetto nella ricerca genetica, concluse che LA SCIENZA AVREBBE DOVUTO RICONSIDERARE L’IDEA DEL “Determinismo Genetico” (vedi IL CANCRO E’ QUESTIONE DI SFIGA? COMINCIAMO DA QUI):
STIMOLI EXTRACELLULARI POSSONO dunque INNESCARE la trasduzione del DNA.
Riassumendo, grazie anche ai contenuti del precedente articolo.
      1)      Il progetto Genoma Umano non ha trovato i 100.000 geni che si aspettava ma solo 23.000.
      2)      I Geni non si attivano da soli
Eppure, nonostante queste conclusioni scientifiche, tutti continuano a credere che moltissime malattie sono il risultato di geni esistenti e difettosi nel DNA e che danno luogo a una miriade di espressioni tra cui appunto le MALATTIE.
La storia non finisce qui, continuerò a pubblicare gli articoli che possono aiutare a smentire l’atteggiamento e le teorie cui ancora la ricerca scientifica continua a rimanere appiccicata, senza motivo reale!

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