Mi ha molto turbato la notizia che anche i media televisivi hanno divulgato qualche tempo fa: "E' ufficiale, il cancro è una questione di casualità". Quindi se sei afflitto dal cancro sei sfigato!
Non potevo credere che tanta ignoranza e ottusità si annidasse ancora nei cosiddetti "esperti" di scienza. Uno dei libri che ho riletto e sto rileggendo è " Evoluzione spontanea – Bruce Lipton e Steve Bhaerman" . Bruce Lipton è un vero scienziato, aperto a tutto quello che può condurre alla verità, slegato da dogmi, cosa che quasi tutti gli scienziati non possono vantare.
Ecco dunque un bellissimo passaggio del Capitolo 7 – Percezione mito n.3: è nei tuoi geni di un libro che secondo me è insuperabile. Lo riporto così come scritto, nella speranza che possa essere apprezzato da chi si volesse prendere la briga di leggerlo fino in fondo, ne vale la pena.
In questo capitolo del libro si possono apprezzare gli indizi per comprendere quanto la scienza sia ancora legata ai DOGMI, cioè "assunti" non confermati scientificamente, che, a mio avviso, deviano molte delle conclusioni cui ancora oggi la "scienza" giunge, senza mettere in discussione nulla, se non i dati specifici della specifica ricerca purtroppo ancora eseguita partendo da credenze inesatte.
Ciò che più sconvolge è l'atteggiamento chiuso cui la scienza ufficiale è strettamente attaccata e che non fa che compromettere la vera Conoscenza.
In corsivo il testo riportato dal libro; in rosso sono commenti personali. E sconvolge ancora di più che ancora negli anni 60 chi si presentava con conclusioni scientifiche confermate praticamente, veniva tacciato per pazzo e pertanto meritevole di isolamento.
Leggete!
<< Nel 1953 Watson e Crick cambiarono il corso della storia
dell’umanità con la pubblicazione del loro articolo “Molecular Structure of
Nucleic Acids” nella prestigiosa rivista inglese Nature. Lavorando con la
cristallografia ai raggi X, essi scoprirono che la molecola di DNA (Desossi Ribonucleic Acid – Acido Desossiribonucleico)
era un lungo filamento lineare composto da quattro diversi tipi di componenti
molecolari chiamati Basi Nucleiche o Nucleotidi: Adenina, Timina, Citosina e
Guanina, abbreviate in A,T, C, G. Essi scoprirono anche che le coppie di
filamenti di A, T, C e G si assemblano in doppie eliche. Ma la scoperta più
importante fu che la sequenza delle basi A,T, C e G, lungo la molecola del DNA
rappresentava un codice usato per
sintetizzare le molecole proteiche del corpo.
Un Gene pertanto
rappresenta un tratto di codice di DNA contenente le sequenze di nucleotidi
necessarie a produrre una specifica proteina. Le molecole proteiche sono i
componenti materiali della cellula, e, in quanto tali, sono responsabili delle
caratteristiche fisiche e comportamentali di un organismo.
Sulla base della natura del meccanismo di codificazione del
DNA, Francis Crick postulò il concetto noto come il dogma centrale della biologia molecolare.
Questo dogma centrale, anche chiamato il primato del DNA, definiva la direzione del flusso dell’informazione
nei sistemi biologici. Le sequenze delle basi ATCG del DNA rappresentano
informazioni espresse sottoforma di geni, che codificano la struttura di una
proteina. La cellula fa l’equivalente di una fotocopia di gene nella forma di
un altro tipo di acido nucleico chiamato Acido Ribonucleico (RNA).
La copia di RNA è la molecola effettivamente impiegata per
assemblare il codice in una molecola proteica (nel
processo di Sintesi intracellulare delle proteine). Di conseguenza
l’informazione contenuta nel DNA viene trascritta nell’RNA, quindi
l’informazione presente nell’RNA è trasferita nelle molecole proteiche. Secondo il dogma centrale di Crick, il
flusso d’informazione nella maggior parte dei sistemi biologici era
unidirezionale: dal DNA all’RNA alla Proteina.
Dato che gli schemi originali della struttura proteica che
procura i tratti caratteristici sono codificati nel DNA, questa molecola fu
considerata il principale fattore determinante del nostro carattere biologico.
Perciò il dogma centrale si traduce nell’affermazione
che il DNA è la causa principale della nostra condizione nella vita. Grazie
a Watson e Crick il segreto della vita era finalmente ridotto a effetti a
cascata molecolari che hanno origine nel nucleo della cellula mediante
l’attivazione o la disattivazione di determinati geni. Questa conclusione
rappresentò l’epitome (essenza) del riduzionismo biologico: la vita scaturisce dai
materiali geni.
Il dogma centrale divenne una delle dottrine più importanti
della scienza moderna, dottrina che influenzò significativamente la direzione
della ricerca genetica nei cinquant’anni successivi. La credenza in un mondo
fisico newtoniano convinse del tutto i biologi che la vita e i suoi meccanismi
erano chiaramente il risultato d’interazioni materiali, come nella vecchia storia
degli ingranaggi concatenati semoventi degli orologi a molla meccanici. Perciò,
ancor prima della nascita di Watson e Crick , la scienza aveva già concluso che
è un assemblaggio di molecole fisiche a controllare la vita. L’unica domanda
che ancora rimaneva era: “Quali molecole saranno mai?”. Quando Watson e Crick
riferirono i risultati delle loro ricerche sul DNA, decidere fu un gioco da
ragazzi: le molecole di DNA controllano la vita.
Gli scienziati accettarono la validità delle conclusioni del
dogma centrale senza discussioni perché se le aspettavano. Sorprendentemente, i
biologi adottarono subito l’ipotesi di Crick anche se la sua validità non era
mai stata verificata. Ed è allo stesso tempo interessante e importante notare
che Crick chiamo dogma la sua ipotesi di una vita d’informazione molecolare
DNA-RNA-Proteina. Per definizione, la parola DOGMA rappresenta una “credenza
basata sulla convinzione religiosa e non sul fatto scientifico”.
Adottando un dogma mai verificato e trasformandolo nel
fondamento stesso della biomedicina, il materialismo scientifico ufficialmente
e ironicamente scivolò nel regno della religione! La risposta alla domanda se
la scienza moderna rappresentasse la scienza o la religione, ora dipendeva dal
fatto che il DNA controllasse effettivamente la vita o no. Prima di entrare in
ogni stanza d’albergo a sostituire la Bibbia di Gedeone con un libro di
genetica, esaminiamo attentamente questa faccenda del primato del DNA: è
davvero così?
Una implicazione cruciale del dogma centrale di Crick è che
l’informazione ereditaria scorre in un’unica direzione, dal DNA all’RNA alle
proteine, e mai nella direzione opposta, il che significa che secondo Crick la
proteina non può influenzare la struttura e l’attività del codice del DNA. Ma
qui sta l’intoppo: il corpo che sperimenta la vita è fatto di proteine, ma dato
che le proteine non possono ritrasmettere le informazioni sulle esperienze
della vita al DNA, le informazioni ambientali non possono modificare il destino
genetico. Questo significa che l’informazione genetica è disconnessa
dall’ambiente.
Il flusso di informazioni alla base del dogma centrale
dunque concretizzò la nozione di determinismo genetico, concetto che ha
influenzato la vita di ogni abitante di questo pianeta.
Il determinismo genetico è la credenza che i geni
controllino tutte le ostre caratteristiche, fisiche, comportamentali ed
emozionali. Esso è la ragione per cui andiamo alla ricerca dei tratti
caratteristici che discendono lungo i lignaggi familiari, e per cui la scienza
continua a cercare questa o quella caratteristica particolare. Semplicemente, è
la credenza che il nostro destino è racchiuso ne nostri genie, dal momento che
non possiamo cambiare i geni, siamo veramente, come essi sostengono, vittime
del nostro patrimonio genetico.
TUTTAVIA, COL PASSARE DEL TEMPO, NUOVE SCOPERTE HANNO
INDEBOLITO LA VALIDITA’ DI QUESTA CREDENZA.
Negli ultimi anni 60, il genetista dell’Università del
Wisconsin Howard Temin (ecco il pazzo!), stava studiando il modo in cui i tumori dirottano il
controllo di un codice genetico cellulare infetto. Il virus con cui egli stava
lavorando conteneva soltanto RNA come unica molecola genetica. Di conseguenza,
quando pubblicò la sua ricerca che suggeriva che l’informazione dell’RNA poteva
scorrere a ritroso e alterare il codice genetico della cellula ospite, Temin fu
messo al bando e dichiarato eretico. In questo caso la connotazione religiosa
del marchio di eresia era un epiteto appropriato, dal momento che egli era
colpevole di sfidare il dogma (vi ricordate la Santa Inquisizione? ma qui siamo negli anni 60!!!)
All’epoca nessuno era preparato per le profonde implicazioni
della scoperta di Temin, ma da allora siamo giunti alla scoperta che il virus
dell’HIV, presunta causa dell’AIDS, utilizza lo stesso meccanismo eretico
dell’RNA. Alla fine Temin condivise il premio Nobel per la fisiologia nel 1975
per la scoperta della trascrittasi inversa, l’enzima che copia l’informazione
dell’RNA nel codice del DNA.(cosa che prima era considerata un'eresia!)
Il lavoro di Temin spezzò la spina dorsale del dogma
centrale di Crick dimostrando che l’informazione ereditaria scorre in entrambe
le direzioni: il DNA invia le informazioni all’RNA, e l’RNA può ritrasmettere
informazioni al DNA. L’implicazione del suo lavoro è che attraverso
l’elaborazione inversa i cambiamenti nel patrimonio genetico possono essere
provocati intenzionalmente o attraverso l’influenza dell’ambiente, e non solo mediante mutazioni accidentali
come si era supposto.(Ecco perchè se hai il cancro non è questione di sfiga!)
Entro l’anno 1990 fu demolita un’altra dottrina fondamentale
del dogma centrale e del determinismo genetico. Come riferì il biologo H.
Frederik Nijhout della Duke University, i geni non sono “auto-emergenti” e non
possono “accendersi e spegnersi da soli”. (rinforza ulteriormente il concetto che il cancro non può essere questione di sfortuna)
L’articolo di Nijhout sottolineava che i geni non sono che
progetti, e l’idea che un progetto abbia la facoltà di attivarsi o disattivarsi
è assurda.
Immaginate di essere nell’ufficio di un architetto ad
esaminare una copia cianografica e chiedere: “questo progetto è acceso o
spento?” La domanda giusta invece è : “ Quel progetto di DNA sta venendo letto
o no?
Questo perché i geni non si leggono da soli, il che significa
che sono incapaci di attivare la propria espressione, e non sono auto-emergenti
né si mettono in atto automaticamente. La domanda successiva allora diventa:
“Che cos’è responsabile della lettura di un gene?”. Nelle parole di Nijhout: “
Quando è necessaria la produzione di un certo gene, un segnale proveniente dal
suo ambiente, e non una proprietà emergente del gene stesso, attiva
l’espressione di quel gene”
In parole povere, i
segnali ambientali controllano l’attività dei geni.
Come abbiamo già visto, le scienze biomediche stanno venendo
filosoficamente trasformate dalla nuova scienza del controllo epigenetico. Il
prefisso EPI significa “al di sopra”, per cui la nuova scienza tratta
letteralmente del controllo dei geni dall’alto. In altre parole, l’epigenetica
descrive come l’attività genetica e l’espressione cellulare siano in ultima
analisi regolate dall’informazione
proveniente dal campo esterno d’influenza piuttosto che per mezzo della materia interna del DNA.
La seconda verità che i geni non controllano la propria attività e che l’informazione ereditaria non
scorre in un’unica direzione, così come asserito dal dogma centrale, è stata
stabilita più di 20 anni fa. Ma nonostante questi piccoli nei che guastavano tutto,
i testi di scienze di base, i media e
soprattutto l’industria farmaceutica continuano a rifiutarsi di abbandonare il
dogma centrale. In tal modo essi perpetuano la concezione del profano che i
geni controllino la sua vita. Evidentemente, se si continua a nutrirlo con
“cibo per dogma” anche un dogma defunto puo’ essere mantenuto in vita.
Nonostante la scienza abbia dimostrato che il dogma del
determinismo genetico è privo di valore, i media ortodossi continuano a
focalizzarsi sul concetto che i geni controllino la vita. Ogni giorno nuovi
articoli sostengono che è stato scoperto un gene che controlla questa o
quell’altra caratteristica. Le persone ansiose fanno la coda per lanciare
un’occhiata al proprio destino come viene loro offerto dall’ultima e più
grandiosa tecnologia del chip genetico, che glieli rivelerà attraverso la
lettura del loro genoma individuale.
Il concetto di determinismo genetico è così consono al
paradigma di base dominante che nemmeno le incontestabili prove scientifiche
possono sloggiarlo>>
BELLO VERO?
Ho già avuto modo di commentare negativamente l'atteggiamento di certi personaggi famosi (Angelina Jolie) che si sono fatti togliere tutti gli organi possibili che potessero essere colpiti dal cancro semplicemente perchè la madre ne era stata colpita, con l'assurda certezza che tutto ciò fosse questione di geni ereditati. Peccato!
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