Si, ogni volta mi domandavo se continuare a sostenere UNICEF nei suoi progetti ma adesso ho deciso e gliel'ho detto in faccia! BASTA!!
Il retroscena è che ogni anno facevo donazioni anche di piccola entità per sostenere i progetti umanitari che mi venivano presentati dall'organizzazione tramite la sua attività che non esito a definire di marketing; progetti per kit nutrizionali, sali minerali, vaccini, ....
Va bene sono sicuro che erano tutti importanti, non metto in discussione la buona fede e neanche la necessità urgente di intervenire in contesti di difficoltà in cui versano tantissimi bambini in diverse parti del mondo dove se non è la guerra è una carestia o un'epidemia a mietere vittime o mettere in difficoltà la vita di bambini e ragazzi.
Ma sono stufo di vedermi arrivare per corrispondenza lettere (fra l'altro doppie perchè sia io che mia moglie abbiamo fatto donazioni) che hanno l'aria, veramente desolante, di azioni di marketing che in questi casi non esito a definire "bieco".
Ho ricevuto buste stampate a colori contenenti lettere a colori e materiali di vario tipo come esempio "placebo" di quello che ti stanno proponendo di acquistare, non per te ma per il loro intervento umanitario. I "gadget", così li chiamo anche in questo caso, perchè a volte di questo si tratta, sono costituiti da materiali e oggetti di vario tipo: buste di materiali plastici accoppiati, vuote, ma fac-simile di quelle che conterrebbero integratori destinati ai bambini (di queste me ne sono arrivate non poche); penne biro a foggia di siringa che nel vero conterrebbe vaccini; capsule rosse di integratori (spero vuote, ma in questo caso ancora peggio!) contenute in sacchetti di plastica: il tutto ben confezionato.
Un esempio è nella foto che segue ma vi garantisco che prima di questa ne ho ricevute altre che purtroppo non ho conservato.
Ora la domanda è questa: perchè? Perchè spendere i soldi dei donatori per tutto questo? Perchè cercare di convincere i donatori che quello che stanno cercando di fare è una azione giusta attraverso questo marketing disgustoso?
Mi hanno telefonato per aggiungere qualcosa all'azione pubblicitaria insistente via posta e ne ho approfittato per dire la mia opinione su quello che stanno facendo:
" non sopporto che vengano spesi soldi per queste campagne pubblicitarie che porteranno sicuramente dei vantaggi ma che ritengo inutili; si può fare la stessa cosa con delle mail, inviando semplicemente delle immagini anzichè i materiali veri e propri che poi finiscono in pattumiera, se va bene! Abbiamo già abbastanza plastica sparsa nel mondo senza che se ne produca e distribuisca altra del tutto inutilmente. Mi dispiace ma non sono d'accordo ed esprimo il mio disappunto e la mia intenzione a non sostenervi più" questo è il sunto del mio colloquio con l'operatrice che mi ha chiamato, la quale sarà sicuramente stipendiata. Già e questo è l'altro aspetto che non condivido: UNICEF, come tante altre organizzazioni, ha un organigramma, spesso molto importante dal punto di vista dell'estensione, in considerazione del fatto che sono organizzazioni che operano a livello internazionale: un'organizzazione a libro paga!
Si stima che non meno del 15% di ogni donazione venga utilizzato per sostenere l'organizzazione e non il progetto vero per cui hai donato. Mi sembra troppo!
Ecco perchè non sostengo più organizzazioni così grandi.
Ci sono moltissime piccole organizzazioni anche, per così dire "familiari", perchè sono realmente fatte da poche persone, a volte anche una sola, che non trattengono soldi per sè ma devolvono tutto ai progetti che propongono.
Come al solito il troppo grande non e sostenibile! Non è più credibile e diventa controproducente.
Io non ci sto e ho smesso, preferendo io stesso essere promotore di piccolissimi progetti che porteranno benefici a chi ne ha bisogno ma senza sprechi e senza costi che assorbono risorse: lo sto facendo con UN FUTURO PER YOYO , per aiutare una ragazza a realizzare il suo sogno di donna colta e indipendente, senza essere in futuro sottomessa a nessuno. Si può pensare di primo acchito che aiuto una persona sola anzichè tante.
Nella mia intenzione c'è invece l'opportunità di aiutare più di una persona: ad esempio i suoi futuri figli, gli amici dei suoi figli, le persone che le sono vicine, amiche, quelle che lei aiuterà con il suo contributo così come lei è stata aiutata da qualcun altro seppure, per lei, uno sconosciuto.
Lo capirà che si tratta di creare una catena di solidarietà, una catena che potrebbe non avere più fine e quindi moltiplicare l'aiuto fatto ad una persona fino a cento, mille persone e sempre di più.
Non si risolveranno così i problemi dell'umanità, ci vuole altro, ma ritengo sia meglio questa strada: tanti piccoli diventano un grande.
Il retroscena è che ogni anno facevo donazioni anche di piccola entità per sostenere i progetti umanitari che mi venivano presentati dall'organizzazione tramite la sua attività che non esito a definire di marketing; progetti per kit nutrizionali, sali minerali, vaccini, ....
Va bene sono sicuro che erano tutti importanti, non metto in discussione la buona fede e neanche la necessità urgente di intervenire in contesti di difficoltà in cui versano tantissimi bambini in diverse parti del mondo dove se non è la guerra è una carestia o un'epidemia a mietere vittime o mettere in difficoltà la vita di bambini e ragazzi.
Ma sono stufo di vedermi arrivare per corrispondenza lettere (fra l'altro doppie perchè sia io che mia moglie abbiamo fatto donazioni) che hanno l'aria, veramente desolante, di azioni di marketing che in questi casi non esito a definire "bieco".
Ho ricevuto buste stampate a colori contenenti lettere a colori e materiali di vario tipo come esempio "placebo" di quello che ti stanno proponendo di acquistare, non per te ma per il loro intervento umanitario. I "gadget", così li chiamo anche in questo caso, perchè a volte di questo si tratta, sono costituiti da materiali e oggetti di vario tipo: buste di materiali plastici accoppiati, vuote, ma fac-simile di quelle che conterrebbero integratori destinati ai bambini (di queste me ne sono arrivate non poche); penne biro a foggia di siringa che nel vero conterrebbe vaccini; capsule rosse di integratori (spero vuote, ma in questo caso ancora peggio!) contenute in sacchetti di plastica: il tutto ben confezionato.
Un esempio è nella foto che segue ma vi garantisco che prima di questa ne ho ricevute altre che purtroppo non ho conservato.
Ora la domanda è questa: perchè? Perchè spendere i soldi dei donatori per tutto questo? Perchè cercare di convincere i donatori che quello che stanno cercando di fare è una azione giusta attraverso questo marketing disgustoso?
Mi hanno telefonato per aggiungere qualcosa all'azione pubblicitaria insistente via posta e ne ho approfittato per dire la mia opinione su quello che stanno facendo:
" non sopporto che vengano spesi soldi per queste campagne pubblicitarie che porteranno sicuramente dei vantaggi ma che ritengo inutili; si può fare la stessa cosa con delle mail, inviando semplicemente delle immagini anzichè i materiali veri e propri che poi finiscono in pattumiera, se va bene! Abbiamo già abbastanza plastica sparsa nel mondo senza che se ne produca e distribuisca altra del tutto inutilmente. Mi dispiace ma non sono d'accordo ed esprimo il mio disappunto e la mia intenzione a non sostenervi più" questo è il sunto del mio colloquio con l'operatrice che mi ha chiamato, la quale sarà sicuramente stipendiata. Già e questo è l'altro aspetto che non condivido: UNICEF, come tante altre organizzazioni, ha un organigramma, spesso molto importante dal punto di vista dell'estensione, in considerazione del fatto che sono organizzazioni che operano a livello internazionale: un'organizzazione a libro paga!
Si stima che non meno del 15% di ogni donazione venga utilizzato per sostenere l'organizzazione e non il progetto vero per cui hai donato. Mi sembra troppo!
Ecco perchè non sostengo più organizzazioni così grandi.
Ci sono moltissime piccole organizzazioni anche, per così dire "familiari", perchè sono realmente fatte da poche persone, a volte anche una sola, che non trattengono soldi per sè ma devolvono tutto ai progetti che propongono.
Come al solito il troppo grande non e sostenibile! Non è più credibile e diventa controproducente.
Io non ci sto e ho smesso, preferendo io stesso essere promotore di piccolissimi progetti che porteranno benefici a chi ne ha bisogno ma senza sprechi e senza costi che assorbono risorse: lo sto facendo con UN FUTURO PER YOYO , per aiutare una ragazza a realizzare il suo sogno di donna colta e indipendente, senza essere in futuro sottomessa a nessuno. Si può pensare di primo acchito che aiuto una persona sola anzichè tante.
Nella mia intenzione c'è invece l'opportunità di aiutare più di una persona: ad esempio i suoi futuri figli, gli amici dei suoi figli, le persone che le sono vicine, amiche, quelle che lei aiuterà con il suo contributo così come lei è stata aiutata da qualcun altro seppure, per lei, uno sconosciuto.
Lo capirà che si tratta di creare una catena di solidarietà, una catena che potrebbe non avere più fine e quindi moltiplicare l'aiuto fatto ad una persona fino a cento, mille persone e sempre di più.
Non si risolveranno così i problemi dell'umanità, ci vuole altro, ma ritengo sia meglio questa strada: tanti piccoli diventano un grande.
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