Gli ISOFLAVONI sono sostanze naturali presenti in diverse leguminose tra cui, in particolar modo, la SOIA.
Vi erano dei dubbi sulla loro nocività, chissà forse messi appositamente nelle menti dei consumatori, in quanto naturali concorrenti delle TOS (Terapie Ormonali Sostitutive), spesso usate per riequilibrare i livelli ormonali delle donne nel periodo pre-menopausa e menopausa.
Gli estratti della Soia (ma non solo) vengono usati come componenti di integratori alimentari consigliati per la gestione dei disturbi che a volte si presentano all'inizio della Menopausa (vampate di calore, irritabilità, sbalzi di umore, secchezza vaginale).
Qualcuno aveva ipotizzato che questi ISOFLAVONI fossero potenzialmente rischiosi per alcune categorie di persone; in particolare i dubbi riguardavano le donne con disfunzioni alla tiroide o per quelle che hanno avuto un tumore alla mammella "ormone-dipendente".
Da qualche tempo l'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e precisamente la Dr.ssa Alicja Mortensen, presidente del gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari, che ha eseguito la valutazione, ha ufficializzato che "le evidenze scientifiche non indicano che ci siano effetti nocivi sui tre organi considerati per questa valutazione: la ghiandola mammaria, l'utero e la ghiandola tiroidea" .
Queste conclusioni si riferiscono alle dosi di isoflavoni che si trovano normalmente negli integratori alimentari venduti nell'Unione Europea ed al tempo di utilizzo consigliato che va da 3 mesi a 1 anno.
Vi erano dei dubbi sulla loro nocività, chissà forse messi appositamente nelle menti dei consumatori, in quanto naturali concorrenti delle TOS (Terapie Ormonali Sostitutive), spesso usate per riequilibrare i livelli ormonali delle donne nel periodo pre-menopausa e menopausa.
Gli estratti della Soia (ma non solo) vengono usati come componenti di integratori alimentari consigliati per la gestione dei disturbi che a volte si presentano all'inizio della Menopausa (vampate di calore, irritabilità, sbalzi di umore, secchezza vaginale).
Qualcuno aveva ipotizzato che questi ISOFLAVONI fossero potenzialmente rischiosi per alcune categorie di persone; in particolare i dubbi riguardavano le donne con disfunzioni alla tiroide o per quelle che hanno avuto un tumore alla mammella "ormone-dipendente".
Da qualche tempo l'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e precisamente la Dr.ssa Alicja Mortensen, presidente del gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari, che ha eseguito la valutazione, ha ufficializzato che "le evidenze scientifiche non indicano che ci siano effetti nocivi sui tre organi considerati per questa valutazione: la ghiandola mammaria, l'utero e la ghiandola tiroidea" .
Queste conclusioni si riferiscono alle dosi di isoflavoni che si trovano normalmente negli integratori alimentari venduti nell'Unione Europea ed al tempo di utilizzo consigliato che va da 3 mesi a 1 anno.
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