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Informazioni personali

martedì 8 ottobre 2013

Antibiotici nella carne di pollo: diamo eco alla ricerca di ALTROCONSUMO


Riporto il testo di un articolo di ALTROCONSUMO, molto interessante e rappresentativo del livello di rischio a cui ancora oggi l'uso di carni di animali da allevamenti intensivi sottopone la salute pubblica.
Ci tengo che queste indagini vengano divulgate il più possibile perchè ci danno l'idea della dimensione del problema, putroppo solo quando qualcuno di veramente grande si prende la briga di approfondire questi temi con test e risultati veramente degni di attenzione. L'unico consiglio personale per bypassare il problema senza rischi è vedere di persona chi e come alleva gli animali (se proprio non potete fare a meno di mangiare carne); tuttavia la mia esperienza personale e i risultati dei miei studi mi dicono che la soluzione definitiva per salvaguardare la propria salute in toto è la dieta Vegana che ovviamente seguo (e ovviamente mi permette di vivere in piena salute fisica, mentale e spirituale). Questa associata all'uso di prodotti BIOLOGICI risulta essere il connubio più efficace per la prevenzione e la cura di tantissime malattie anche cronico degenerative.
A seguire in corsivo il testo dell'articolo di  ALTROCONSUMO che ringrazio per ciò che fa.

Allevamento intensivo di polli (foto aggiunta da me)


" Alcuni batteri negli animali possono sviluppare un meccanismo di resistenza a questi farmaci. Li abbiamo cercati nella carne di pollo e nell'84% dei casi li abbiamo trovati. Con la diffusione di batteri resistenti, c'è il rischio che gli antibiotici perdano il loro effetto anche negli uomini. Abbiamo segnalato il tutto al ministero della Salute.
In seguito al trattamento degli animali con antibiotici, usati per curarli dalle malattie, i batteri che vivono nel loro tratto gastrointestinale possono diventare resistenti al farmaco e contaminare il cibo e l'ambiente. Infatti, abbiamo trovato batteri resistenti agli antibiotici nell'84% dei campioni di carne di pollo comprati in Italia. Abbiamo segnalato i risultati della nostra inchiesta al ministero della Salute.
Non necessariamente questi microrganismi possono farci ammalare, il vero problema è che possono trasmettere il loro meccanismo di resistenza ad altri batteri presenti nel nostro organismo: senza seri provvedimenti, che ne limitino l'uso negli allevamenti, gli antibiotici potrebbero, tra una decina di anni, non riuscire a sconfiggere la maggior parte dei batteri, anche negli uomini.
Cosa abbiamo scoperto
Abbiamo analizzato 250 campioni di petti di pollo, cercando alcuni particolari batteri (della famiglia Enterobatteriacea), più inclini di altri a sviluppare un meccanismo di resistenza agli antibiotici. Li abbiamo trovati nell'84% dei 45 campioni comprati in Italia, a Milano e a Roma.
Chiediamo più severità
I risultati del nostro test dimostrano che il problema della resistenza agli antibiotici è molto diffuso ed è strettamente legato al tema della sicurezza alimentare: occorre migliorare il monitoraggio dell'uso di questi medicinali in ambito veterinario con sistemi di sorveglianza più severi. Serve, inoltre, un sistema che lavori maggiormente sulla prevenzione delle malattie animali, per ridurre la necessità di usare gli antibiotici. Non solo: visto i rischi per l'uomo, perché non conservare una classe di antibiotici da usare solo per gli animali e non per le persone, in modo da limitare i danni? Queste le richieste girate al ministero della Salute da cui ci si aspetta interventi chiari e maggiore informazione ai consumatori.
Come difendere l'effetto degli antibiotici
Affinché gli antibiotici continuino a proteggerci anche noi possiamo prendere alcune precauzioni, agendo su due fronti: il corretto uso di antibiotici quando dobbiamo curarci e l'igiene in cucina. "

venerdì 4 ottobre 2013

Sclerosi Multipla: la speranza arriva ancora e solo da una corretta alimentazione. La Kousmine aveva ragione.

Le informazioni che seguono le ho raccolte dalla pagina Facebook "Amici della Kousmine". Poichè ritengo siano notizie che possono essere utili a chi soffre di Sclerosi Multipla, le riporto tal quali con la speranza che si possa arrivare finalmente a dimostrare ufficialmente e far accettare alla medicina allopatica il rapporto diretto tra Alimentazione e SM. Oggi ci sono i mezzi per farlo e, visti i risultati che si ottengono, non dovremmo neanche domandarci perchè non lo si faccia al più presto. Tuttavia dobbiamo aspettarci ostacoli e controversie, false informazioni e gambe tagliate a chi si azzarderà a proclamare il FALLIMENTO della Medicina Allopatica anche in questo caso.
"La sclerosi multipla è una imprevedibile malattia infiammatoria autoimmune degenerativa del sistema nervoso centrale, in cui il corpo attacca i propri nervi. Colpisce spesso in giovane età e può causare deficit cerebro-cognitivi, dolorosa perdita della vista, tremore, debolezza, perdita di controllo della vescica, dolore e fatica.
Il farmaco più prescritto per la sclerosi multipla è l'interferone beta, che può farti sentire da schifo e costa $ 30.000 all'anno, però se funziona... il problema è che non funziona. Non sembra affatto prevenire o ritardare la disabilità a lungo termine(1).
Ci sono poi farmaci come il mitoxantrone, che provoca danni cardiaci irreversibili a 1 persona su 8 e la leucemia a quasi l'1% delle persone che lo assumono.
Ma esiste un metodo SICURO, SEMPLICE, ECONOMICO, SENZA EFFETTI COLLATERALI, che si è dimostrato essere il più efficace trattamento per la sclerosi multipla mai descritto.

RIDURRE I GRASSI ANIMALI SATURI, LA SCOPERTA DI SWANK
Il dr Roy Swank, che ci ha lasciati all'età di 99 anni, è stato un famoso neurologo il cui lavoro è culminato in oltre 170 articoli scientifici. Diamo un'occhiata a qualcuno di essi.
Già nel 1950, sapevamo che c'erano aree del mondo che avevano un alta incidenza di sclerosi multipla - Nord America, Europa, mentre in altri luoghi come Africa e Asia difficilmente avevamo di questi casi. E oggi abbiamo molti studi migratori che dimostrano che se le persone si spostano da una zona ad alto rischio in una zona a basso rischio il rischio diminuisce, e viceversa. La malattia pare influenzata meno dalla genetica e più dallo stile di vita(3).
Il dr Swank ebbe un'idea.Dopo aver esaminato i dati sulla sclerosi multipla della seconda guerra mondiale nei paesi occupati in cui carne e prodotti lattiero-caseari erano stati razionati(4), e scoprendo nel suo famoso studio nel '52 che la frequenza di sclerosi multipla è direttamente correlata alla quantità di grassi animali saturi consumati quotidianamente in diverse zone della Norvegia, concluse che la colpa poteva essere del grasso animale, così decise di mettere alla prova la sua teoria, limitando l'assunzione di grassi saturi di origine animale alle persone(5).
Nell'immagine allegata a questo articolo potete vedere la frequenza e la gravità degli attacchi di sclerosi nei 47 pazienti prima di tagliare, e dopo aver tagliato, circa il 90% dei grassi saturi dalla loro dieta. Questo studio riporta i risultati dei primi 3 anni e mezzo(6).Poi è arrivato lo studio con i risultati di 5 anni e mezzo, che aggiunse altri 100 pazienti circa. Poi di 7 anni. Poi di 20 anni(7) di follow-up, poi di 34 anni di follow-up(8).
Come hanno fatto? Se si può arrivare a persone allo stadio iniziale della loro malattia, quando sono solo lievemente disabili, e limitare la loro assunzione di grassi saturi, il dr Swank ha dimostrato di poter fermare la loro malattia nel 95% dei casi, senza ulteriori handicap 34 anni dopo. Ma se le persone iniziavano a cambiare in peggio la propria dieta, la loro malattia poteva riattivarsi. Bastava mangiare solo 8 grammi di grassi saturi in più al giorno e si verificava un notevole aumento della disabilità, oltre al fatto che si triplicava il tasso di mortalità.
E su 50 anni di follow-up(9)? Sono stati in grado di rintracciare 15 dei pazienti originali che hanno mantenuto la dieta, con la sclerosi multipla da oltre 50 anni, e 13 dei 15, andavano in giro tranquillamente, stavano bene sotto tutti gli aspetti. Erano attivi e sani. Conclusione: "Questo studio ha indicato che, con ogni probabilità, la sclerosi multipla è causata in gran parte dal consumo di grassi animali saturi".
Swank ha pensato che fosse l'agglutinazione intravascolare del sangue, causata da anche un solo pasto di grassi saturi, ad ostruire i minuscoli capillari che alimentano il nostro sistema nervoso. Le diete ricche di grassi saturi e colesterolo possono addensare il sangue, e rendere i nostri globuli rossi appiccicosi. Un singolo pasto di salsicce e uova ... può appiccicare insieme i nostri globuli rossi. E questo tipo di iperaggregazione può portare ad una riduzione del flusso sanguigno e di ossigenazione dei nostri tessuti(10).
Se si mette il sangue di qualcuno attraverso una macchina che toglie circa il 90% del colesterolo nel sangue, è possibile dimostrare un immediato miglioramento della microcircolazione nel muscolo cardiaco(11), ma per quanto riguarda il cervello?
Gli occhi sono le finestre ... per il tuo cervello. È possibile visualizzare in tempo reale i cambiamenti nella funzione dei vasi sanguigni nella retina, nella parte posteriore dell'occhio, che dà un senso di ciò che sta accadendo più indietro nel cervello. E se si abbassa il livello di colesterolo nel sangue, si può immediatamente ottenere un significativo miglioramento della vasodilatazione, le piccole vene si aprono di più e lasciano che il flusso di sangue scorra(12).

DIETA A BASE VEGETALE POVERA DI GRASSI E SI ARRESTA LA MALATTIA
I pazienti con sclerosi multipla che seguono una dieta con non più di 10 o 15 grammi di grassi saturi giornalieri possono aspettarsi di sopravvivere e restare in salute fino a tarda età(13). Naturalmente tagliare completamente i grassi saturi potrebbe essere migliore, dato che le malattie cardiache sono il nostro killer numero uno e una dieta a base vegetale (naturalmente povera di grassi saturi) si è dimostrata molto efficace nel prevenire le cardiopatie.
La linea di fondo è che i risultati del Dr. Swank rimangono il trattamento della sclerosi multipla più efficace mai riportato in letteratura medica. Nei pazienti con stadio precoce di sclerosi multipla, il 95% non aveva avuto alcuna progressione della propria malattia 34 anni dopo aver adottato il programma dietetico a basso contenuto di grassi saturi (anzi, alcuni erano leggermente migliorati). Anche i pazienti con malattia avanzata avevano mostrato benefici significativi. Ad oggi, nessun farmaco o procedura invasiva è mai nemmeno arrivato vicino a dimostrare un tale successo.
I risultati sono chiari. Per arrestare la sclerosi multipla, la dieta deve essere a più basso contenuto di grassi saturi possibile, circa il 6 per cento delle calorie totali. Che si traduce in una dieta vegana povera di grassi: amidi, verdure e frutta che contengono solo dal 5 al 10 per cento di grassi totali. Quindi, se si evitano, oltre a carne e pesce, anche le uova, i latticini e gli oli, specialmente quelli tropicali come quello di cocco o di palma, si mangia praticamente senza grassi saturi (e senza grassi trans, anch'essi molto dannosi). Questa è la dieta prescritta dal famoso medico statunitense John McDougall ai suoi pazienti malati di sclerosi multipla, ottenendo straordinari risultati.In origine Swank era soprattutto impegnato nel limitare i grassi saturi, ma col passare degli anni ha iniziato a considerare pericolosi tutti i tipi di grassi.

PERCHE' QUESTO TRATTAMENTO NON VIENE PRESCRITTO DAI MEDICI?
Questo metodo non costa $ 30.000 dollari, non causa la leucemia e funziona, meglio di qualunque altro!
Naturalmente tutto questo fa sorgere una domanda ovvia: se i risultati del dr Swank sono così impressionanti, perché altri medici, neurologi, o centri non hanno adottato questo metodo di trattamento? Buona domanda.
Molti medici ignorano il lavoro di Swank o non lo considerano, perché pensano che la dieta sarebbe troppo difficile da seguire. Quando il dr John McDougall ha chiesto a Swank perchè i suoi studi sono stati largamente ignorati dall'establishment della ricerca sulla sclerosi multipla, egli ha risposto, "John, sono un piccolo ragazzo in questo piccolo laboratorio universitario. I loro fondi di ricerca non hanno pagato per questo, quindi come potrebbe essere importante? "
Un altro motivo potrebbe essere che le macchine di risonanza magnetica non esistevano fino al 1970. La risonanza magnetica è lo strumento con il quale oggi seguiamo il progresso della sclerosi multipla. Non dobbiamo fare affidamento sulle relazioni soggettive dei pazienti o i giudizi del medico, siamo in grado di vedere la malattia progredire o migliorare in bianco e nero su uno schermo.
E' come quando nel 1970 Nathan Pritikin sembrava guarire le malattie cardiache a migliaia, ma nessuno lo prendeva sul serio fino a quando non fu inventata l'angiografia e medici del calibro di Ornish e Esselstyn poterono mostrare immagini dove le vene e le arterie non erano più ostruite, dimostrando definitivamente che una dieta a base vegetale può letteralmente riaprire le arterie, proprio lì in bianco e nero su uno schermo.
Quindi, quello che ci serve è qualcuno che ripeta oggi gli esperimenti di Swank, con la risonanza magnetica che esplora ogni passo del cammino... e un esperimento esatto è stato appena completato, dal dr John McDougall. Il dr Swank era uno dei mentori medici del dr McDougall. L'arruolamento dello studio è stato completato lo scorso anno e dovremmo avere presto i risultati.

(1) A. Shirani, Y. Zhao, M. E. Karim, C. Evans, E. Kingwell, M. L. van der Kop, J. Oger, P. Gustafson, J. Petkau, H. Tremlett. Association between use of interferon beta and progression of disability in patients with relapsing-remitting multiple sclerosis. JAMA 2012 308(3):247 - 256. (2) J. J. Marriott, J. M. Miyasaki, G. Gronseth, P. W. O'Connor. Evidence Report: The efficacy and safety of mitoxantrone (Novantrone) in the treatment of multiple sclerosis: Report of the Therapeutics and Technology Assessment Subcommittee of the American Academy of Neurology. Neurology 2010 74(18):1463 - 1470. (3) A. Compston, A. Coles. Multiple sclerosis. Lancet 2008 372(9648):150-2­17.(4) R. L. Swank. Multiple sclerosis; a correlation of its incidence with dietary fat. Am J Med Sci. 1950 Oct 220(4):421-430. (5) Swank et al, Multiple sclerosis in rural Norway its geographic and occupational incidence in relation to nutrition, N Engl J Med. 1952 May 8;246(19):722-8.(6) R. L. Swank. Treatment of multiple sclerosis with low-fat diet. AMA Arch Neurol Psychiatry. 1953 69(1):91-103. (7) R. L. Swank. Multiple sclerosis: Twenty years on low fat diet. Arch. Neurol. 1970 23(5):460 - 474. (8) R. L. Swank, B. B. Dugan. Effect of low saturated fat diet in early and late cases of multiple sclerosis. Lancet 1990 336(8706):37 - 39(9) R. L. Swank, J. Goodwin. Review of MS patient survival on a Swank low saturated fat diet. Nutrition 2003 19(2):161 - 162. (10) Swank MS Foundation. 2009. Dr. Roy Laver Swank. (11) J Clin Apher. 2004;19(1):11-6.Improvement of endothelium-dependent coronary vasodilation after a single LDL apheresis in patients with hypercholesterolemia.Igarashi K, Tsuji M, Nishimura M, Horimoto M.(12) Neurology. 2002 Nov 26;59(10):1536-40.Retinal arterial changes correlate with cerebral small-vessel disease.Kwa VI, van der Sande JJ, Stam J, Tijmes N, Vrooland JL; Amsterdam Vascular Medicine Group.(13) P. Riccio. The molecular basis of nutritional intervention in multiple sclerosis: A narrative review. Complement Ther Med 2011 19(4):228 - 237."

giovedì 3 ottobre 2013

Longevità degli Italiani: la grande BALLA sul primato italiano. Berlusconi rientra nelle statistiche?


Ogni volta che i media danno notizie che riguardano l'aspetto "salute e stile di vita" degli italiani, mi sorge il dubbio che dietro ci sia qualcosa. Ormai conosco i "polli" e "chi li alleva"!
Qualche tempo fa è stata trasmessa in TV una nuova BALLA COLOSSALE: i cittadini italiani sono tra i più longevi, almeno in Europa; il livello di vita media si è alzato ancora.
Innanzitutto occorrerebbe dare un'occhiata alle statistiche vere (come sempre) per capire cosa ci sta dietro questa notizia, cioè perchè ci dicono queste cose? 



Ci vogliono rassicurare sul fatto che lo stile di vita che stiamo seguendo è il migliore al mondo e che ci sta portando ad avere la miglior performance in termini di longevità? Ci stanno dicendo che va bene come viviamo e cosa mangiamo dato che siamo tra i popoli più longevi? Ci stanno convincendo che la scienza medica sta facendo passi da gigante? O che la quantità colossale di farmaci che si consumano portano i loro benefici alla nostra vita?
Non lo so, ma per fare chiarezza su questo argomento sono andato a dare un'occhiata alle statistiche e come sempre la verità fatica sempre ad essere al primo posto delle classifiche nelle notizie distribuite al "Popolo" dalla TV pubblica italiana, quella per la quale paghiamo un canone per poterla vedere.
Innanzitutto bisognerebbe fare un distinguo tra longevità con un certo livello di "vera vitalità" ed invece longevità con "un piede nella fossa" (mi scuso per l'immagine poco bella, ma non sono d'accordo con l'accanimento terapeutico, soprattutto con quello che si fa sulla popolazione con un buon grado di salute). In questo caso infatti, occorrerebbe chiedere alle persone che sono tenute in vita con la CHIMICA o con le MACCHINE se sono contente del loro stile di vita o che cosa si aspettano dal futuro (purtroppo devo aggiungere: "se sono in grado di rispondere"). Quante persone "vivono" ingurgitando farmaci per tutto il giorno per "alleviare" ogni minimo sintomo? Gli è stato detto che i farmaci sono necessari per poter vivere il resto della loro vita senza problemi o per ridurre il rischio di peggiorare la loro situazione. E ogni volta che un nuovo sintomo compare gli vengono dati altri farmaci per alleviare i sintomi dovuti ad altri farmaci. Apro parentesi. Il punto di vista dell'industria Farmaceutica è che grazie a queste persone si può fare parecchio business, aumentare gli utili e soddisfare gli investitori che si aspettano che il mercato del farmaco cresca, e cresca sempre di più. Tranquilli, signori investitori, la Lobbie è forte e il mercato non mancherà mai. Chiusa parentesi.
Di fatto le società del benessere hanno solo il vantaggio che il termine "benessere" gli è stato cucito addosso con del filo d'acciaio, ma la verità è ben lontana da questo aggettivo; è vero che il benessere è quello che ci fanno credere? Vivere con 10 pillole al giorno e andarsene in giro con il Cayenne è benessere? Rispondete voi ognuno con il proprio punto di vista, va sempre bene!
Eccoci alle statistiche che purtroppo si fermano al 2011.
Innanzitutto occorre scegliere tra gli indicatori di salute pubblica (disponibili nei siti ufficiali della Comunità Europea e scegliendo l'Heidi data tool col quale si possono ricavare tutti i dati che interessano, componendo i grafici a piacere) quali possono servire veramente a fornire la notizia sensazionale oppure la verità. 



Distinguiamo innanzi tutto due indicatori: uno è l'ASPETTATIVA DI VITA OLTRE I 65 ANNI, il secondo è l'ASPETTATIVA DI VITA IN SALUTE OLTRE I 65 ANNI
Il primo ci dice quanti anni mediamente una persona potrà vivere oltre i 65 anni di età: il migliore risultato di incremento in Italia è quello per le donne ed è di 0,9 anni dal 2004 al 2011. In senso assoluto sembrerebbe positivo (ed è il gioco che i Media usano per dare la notizia sensazionale).
L'aspettativa di vita IN SALUTE oltre i 65 anni ci dice invece quanti anni mediamente una persona vivrà in salute, senza malattie invalidanti oltre tale età: anche qui il dato migliore è per le donne ma la sorpresa è che dal 2005 al 2011 c'è stato un calo. Questo ci dice che lo stile di vita che conduciamo non ci salvaguardia in termini di salute vera, anzi tutt'altro!
 
 
In questo grafico viene evidenziato come per le Donne in Europa l’Aspettativa di vita senza malattie invalidanti sia praticamente rimasta costante dal 2005 al 2011 (la linea dritta al centro); in Italia però c’è stato un peggioramento dell’indice, ossia il numero di anni vissuti in salute (senza malattie invalidanti) oltre i 65 anni di età, è calato da circa 12,5 a 7,0 anni: abbiamo perso sostanzialmente 5,5 anni di vita in salute relativa (osservate la linea con l'andamento discendente e con un picco inspiegabile nel 2010). 
Tutto questo ci dice che gli sforzi economici impiegati annualmente ed incrementati negli anni a favore di una «pseudo ricerca» in campo scientifico per migliorare la salute pubblica, ha dato risultati 0 o meno di 0
QUESTO E' IL FALLIMENTO CHE CI VIENE NASCOSTO dai Media e ci viene invece presentato come un dato positivo: "gli Italiani sono i più longevi d'Europa".
Questo significa anche che l’approccio allo stile di vita e alla salute deve essere cambiato per non generare sempre più «vecchi» disabili che vivono in totale assenza di benessere, nonostante magari il conto in banca. La prospettiva è l’incremento di persone anziane che avranno sempre più bisogno di assistenza organizzata con costi (spesso privati) che potranno solo aumentare grazie all’incremento di «Longevità» senza benessere.
E anche questo è business per la sanità.


giovedì 12 settembre 2013

Crema Budwig (aggiornamento): Olio e Semi di Canapa Sativa

Vi propongo un aggiornamento ai componenti della Crema Budwig di cui abbiamo parlato ai seguenti link:



Crema Budwig: il video della preparazione
L'aggiornamento riguarda la parte dei Semi oleosi e degli Oli di semi spremuti a freddo ed è l'introduzione di un "nuovo" componente: la CANAPA SATIVA (nulla di illegale) che appartiene alla stessa famiglia della Canapa Indiana ma per fortuna non ha gli stessi "effetti stupefacenti". In compenso i suoi nutrienti sono assolutamente "stupefacenti": stupiscono per la loro varietà e qualità che fanno di questo prodotto un vero Superfood.

I semi di canapa sono molto ricchi di proteine contenenti 20 amminoacidi (quasi tutti visto che sono 22 e forse 23) e tutti quelli essenziali (sono 8, quelli che il nostro organismo non può sintetizzare e di cui necessitiamo l'introduzione da fonti alimentari esterne).
Contengono inoltre Omega-3 e Omega-6 in un rapporto ideale anche se gli Omega-3 in quantità inferiore a quelli contenuti nei semi di Lino; poi Vitamine E, C, D e Vitamine del gruppo B, fibre e una gamma sorprendente di Minerali e Oligoelementi, tra cui Ferro, Manganese, Magnesio, Potassio, Fosforo, Zolfo, Calcio, Zinco, Silicio, Rame, Selenio e Argento. Inoltre: enzimi e fitonutrienti come i Carotenoidi, Flavonoidi e Fitoestrogeni.
I Semi e l'Olio spremuto a freddo, che se ne ricava, sono dunque due componenti che possono rientrare a testa alta fra quelli che abbiamo già previsto nella Crema Budwig.

Li utilizzeremo nelle stesse quantità già previste per gli altri semi ed Oli citati negli articoli indicati sopra:
- Semi: 1 cucchiaio o 2 cucchiaini da tè
- Olio: 1 cucchiaio o 2 cucchiaini da tè
I semi di canapa sono ricchi di Acido Gamma Linolenico (GLA) un Omega-6 con proprietà antinfiammatorie e di regolazione degli ormoni. E' da sottolineare che uno squilibrio ormonale può portare a livelli irregolari di zuccheri nel sangue, aumento di peso, problemi alla pelle come eczemi e psoriasi, problemi mestruali e sintomi della menopausa.

Si possono acquistare nei negozi di prodotti alimentari Biologici e anche online se ne trovano di buona qualità ma ricordatevi di essere certi che siano spremuti a freddo e Biologici.